Nel giorno dell’esordio di Daniel Hackett, Milano vince ma non convince contro una Cremona che getta in campo tutto quello che ha (che è davvero poco).
Daniel gioca una partita di grande intelligenza, difendendo, facendo girare la palla e dando intensità. Questo è quello di cui Milano ha più bisogno e si aspetta dal suo arrivo; la leadership arriverà con il tempo.
Sebbene la cornice di pubblico sia molto più che dignitosa per essere Santo Stefano, il clima è assai ovattato, così come l’approccio alla gara di Milano.
Cremona esegue il suo compitino con convinzione e si porta subito avanti, raggiungendo addirittura il +7 con la bomba di Kalve del 15-8, con conseguente timeout di un Banchi sconcertato.
L’ovazione per l’entrata di Hackett (uno striscione del pubblico lo invita a “scordare il passato” da avversario e guadagnarsi l’amore dei propri tifosi) è il preludio al suo assist e alla sua tripla, ma al primo riposo Cremona è avanti 24-15.
Jackson segna il +12 e qui Milano, finalmente, si sveglia allungando la difesa e mordendo di più. Wallace segna da tre punti per il -6, prima che un canestro allo scadere di Marchetti non frustri il tentativo di rimonta. Il 7-0 di parziale biancorosso firmato Gentile riporta Milano a -1, ma Cremona non molla e rimane avanti.
E’ ancora Wallace con una tripla a portare avanti Milano. L’unico sussulto d’intensità del tempo arriva da Bruno Cerella, che si tuffa per recuperare un pallone, prontamente seguito da Langford. Il pubblico dimostra che basterebbe poco per farlo innamorare di questa squadra, ma la strada è ancora lunga.
Cremona non inizia il secondo tempo come aveva fatto nel primo e soffre la maggior pressione difensiva milanese. In un attimo si trova nella bambola più completa con Gentile che può ricevere dalla rimessa in difesa e andare a schiacciare in completa solitudine. E’ il preludio della fuga milanese che rincara la dose con la tripla di Langford del +10.
Il timeout di Pancotto porta un controparziale cremonese di 4-0 e sul 53-44, è Banchi a fermare la partita.
L’uscita dopo la strigliata porta il 6-0 firmato Hackett-Langford che chiude, di fatto, la partita portando Milano sul +15 (59-44).
Negli ultimi dieci minuti c’è ampio spazio per le seconde linee come Cerella. Kangur gioca minuti che favoriscono il suo reinserimento, mentre rimangono in panchina Lawal (solo 5 minuti iniziali) e Gigli (4 minuti).
Cremona prova qualche timido tentativo di rimonta, ma rimane sempre intorno ai 10-12 punti di distacco, mentre Milano non affonda mai gli avversari giochicciando contro la zona di Pancotto.
Il risultato non è più in discussione, ma ci sono ancora tantissime ombre sul presente e futuro milanese. L’approccio alla gara è sicuramente da rivedere, così come la continuità mentale sui 40 minuti. Con Cremona può bastare uno strappo, ma con le squadre di maggior talento e solidità, non può essere sufficiente.
EA7 Emporio Armani Milano – Vanoli Cremona 81-66 (15-24, 21-11, 23-11, 22-20)
Quotes
MVP: Niccolò Melli 19 punti, 12 rimbalzi e 33 di valutazione. Il suo miglioramento a rimbalzo è continuo e impetuoso. Si sta guadagnando lo spot di 4 titolare a suon di prestazioni.
WVP: Curits Kelly. Gioca a basket solo in virtù di un fisico scolpito nella pietra, ma per quanto riguarda conoscenza del gioco e abilità cestistiche siamo alle astine e i puntini.
Simone Mazzola