Siena, 30 gennaio 2014 – La Mens Sana che non ti aspetti, dopo la partita orribile di Cremona e quella in chiaro-scuro contro Reggio Emilia i biancoverdi tirano fuori dal cappello a cilindro il coniglio che manda in visibilio il, purtroppo, scarso, pubblico presente. Siena domina in lungo e in largo una partita che vede il Maccabi in campo solo all’inizio (4-5) e che tenta, poi, un timido rientro all’inizio del terzo quarto quando dimezza il -18 dell’intervallo, ma nella quasi totalità del tempo giocato si parla senese, solo ed esclusivamente senese.
Nonostante gli israeliani vengano omaggiati di ben 28 tiri liberi, contro i soli 15 di Siena, la partita vera dura solo una manciata di minuti, giusto il tempo per vedere estromettere dalla gara Hunter, due falli in un minuto e 50 secondi, e Nelson a causa di un infortunio, poi Siena con le rotazioni ridotte a causa di questi due forfait forzati prende il volo per non atterrare più fino al termine. Peccato solo per il +19 che non diventa +21, e che quindi non ribalta la differenza canestri con il Maccabi, a causa di un ultimo possesso gestito malissimo da Haynes che, a 14 secondi dalla fine, palleggia per un’eternità prima di farsi scippare la palla dalla difesa avversaria, peccato perchè un eventuale +21 sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ora bisogna aspettare le ultime due gare, la sfida diretta tra Haifa e Nymburg e la gara casalinga contro i cechi, poi si guarderà la classifica avulsa a meno che, nel frattempo, il Khimki non abbia un calo di tensione e perda con Siena o con il Maccabi. Ne riparleremo a tempo debito.
Le cifre non lasciano spazio all’immagginazione, Siena tira il 41% dall’arco e addirittura il 75% da 2, il Maccabi replica col 36% da 3 e con il 48% da 2 che, tutto sommato, non sarebbero neppure statistiche pessime se non fosse che dall’altra parte c’era una perfetta macchina da guerra. La Montepaschi non soffre neppure nel pitturato, dove la fisicità maggiore degli ospiti avrebbe dovuto scavare il solco, e sfrutta la serata assolutamente straordinaria del rientrante Janning che chiude con 34 punti frutto del 7/10 dall’arco e del 4/5 da 2, una prova, quella di Matt, che non si può descrivere appieno stante l’energia che lo yankee ha messo in campo e i risultati che ha ottenuto, di gran lunga il migliore di tutti. Serata da incorniciare anche per Carter che chiude con 5/8 nel tiro pesante e serata buona anche per Haynes che, soprattutto all’inizio della gara, diventa l’incubo dei portatori di palla avversari con 3 rubate in un amen, la partita di Marquez, purtroppo, non la si può definire ottima per via dell’ultimo possesso gettato al vento, come abbiamo descritto sopra. Tra i singoli ha ben impressionato anche il giovane Udom, il ragazzo di Firenze è stato lanciato a sorpresa in quintetto e non ha deluso le aspettative dimostrando una personalità inaspettata, Crespi lo ha chiamato in causa più volte, poi, durante lo svolgimento della gara, qualche intuibile timore da limare ma il ragazzo decisamente c’è. Bene anche Green, soltanto “benino”, invece, Viggiano, che può dare molto di più, così come Cournooh. Su Ress il giudizio va diviso tra l’aspetto produttivo in attacco e il gioco sporco che il capitano fa abitualmente, il suo è un rendimento “alla Stonerook” con buonissime cose oscure, tanta difesa, tanti piccoli particolari conditi da soli 2 punti a referto.
Il Maccabi ha presentato il solito trio, quello che aveva spezzato la Mens Sana una settimana fa, formato da Roth, Smith e Randle, tre giocatori di sicuro affidamento, che anche ieri sera sono andati facilmente in doppia cifra ben assistiti da Kozikaro, ma ieri sera non ce n’era davvero per nessuno di fronte ad una Montepaschi super.
La cronaca dei quarti è una lunga storia fatta di continue accelerazioni da parte dei campioni d’Italia che volano subito via grazie alle triple e nonostante l’uscita subitanea di Hunter colto da due falli in un amen, la Montepaschi non si scompone neppure quando Nelson esce claudicante per non fare più ritorno sul parquet, ed è subito chiaro che i biancoverdi sono in grande serata. L’eroe del primo quarto è Green, prima che Janning cominci il proprio show. La prima sirena suona sul 28-17 per la Mens Sana che viene ricoperta di applausi dai propri sostenitori. Anche il secondo quarto non vede scossoni, Siena vola ancora ed incrementa il vantaggio andando al riposo lungo sul + 18. Il terzo quarto inizia come un incubo per la Montepaschi: 4 falli in poco più di due minuti, 0-9 di parziale e Maccabi che rivede la luce sul 47 38. E’ però un fuoco di paglia, Haynes chiude il parziale negativo con una tripla e Siena ricomincia a macinare gioco e canestri volando anche sul +23. L’ultimo quarto non è puro garbage time perché si tiene d’occhio lo scarto considerando il -20 di Haifa. I minuti scorrono in un continuo altalenarsi tra il +17 e il +21 per Siena fino ad
arrivare all’ultimo maledetto possesso gettato alle ortiche da Haynes. Si chiude sul 92-73 una serata davvero eccezionale.
Montepaschi Siena – Maccabi Haifa 92-73
Parziali: 28-17, 19-12, 16-19, 29-25
Progressione: 28-17, 47-29, 63-48, 92-73
SALA STAMPA
Danny Franco
Ci è mancata l’intensità che avremmo dovuto assolutamente mettere in campo per poter competere, faccio i miei complimenti a Siena per come ha ottenuto la vittoria. D’altra parte loro sono i campioni d’Italia e, nonostante i tanti cambiamenti fatti, nel dna resta sempre qualcosa, e stasera si è visto. La qualificazione è sempre aperta, per noi come per loro, giocando come stasera non andiamo da nessuna parte, dobbiamo migliorare.
Marco Crespi
abbiamo giocato male a Cremona e ad Haifa, quando siamo tornati a Siena ci siamo chiusi in palestra a lavorare duro e si vedeva in tutti la voglia di rimediare agli errori fatti. Abbiamo messo in campo, anche negli allenamenti, tanta durezza mentale e i risultati sono venuti. Stiamo lavorando per continuare su questa strada. Su Janning, dopo l’infortunio gli spedii un sms per fargli capire quanto fosse bello ed importante per lui giocare a basket, lo poteva capire bene stando fuori dal campo per un po’ di tempo,
stasera ha giocato con gioia al di là delle cifre eccezionali che ha avuto. Dopo le partite brutte si è creata la condizione per reagire con rabbia, la rabbia giusta per vincere.
MVP: Impossibile scrivere un altro nome: Matt Janning. Una serata da raccontare ai nipotini.
WVP: Non era la serata di Hunter, si rifarà.
Alessandro Lami