I biancorossi offrono la solita prova casalinga di dominio e hanno agevolmente la meglio di una Bologna troppo corta per poter competere
Nel quintetto iniziale non c’è Langford, perché a causa dell’assenza di Jerrells (volato negli States per il funerale della nonna) verrà dirottato su compiti di playmaking in sostituzione di Hackett. La curva milanese espone due striscioni di contestazione che recitano: “Houston, abbiamo un problema. Ridateci Pascucci, subito.” e “Voto a Minucci? Proli l’aria rancida ce l’hai nel cervello.”.
Diciamo che la sconfitta in coppa Italia non è stata ancora metabolizzata completamente, anche se Milano approccia correttamente questo match, mettendo subito molta difesa e intensità. Quando Banchi architetta delle trap sul palleggiatore avversario, arrivano due recuperi e sette punti in fila di Moss per l’11-5.
Lo stesso Moss è in missione difensiva su Walsh e gli mette la museruola per quasi tutto il match. Così facendo Bologna non riesce ad attaccare in modo fluido e produce un miserrimo 2 alla casella valutazione dopo 10 minuti.
Due bombe di Langford aprono il primo divario importante del match, ma Milano, nonappena scappa in doppia cifra, allenta la morsa e permette agli avversari di rientrare.
Si cerca insistentemente il post basso di Hackett contro Ware, senza particolare successo, ma il bonus speso presto da Bologna, regala molti liberi ai padroni di casa che raggiungono il +17 con un 13-0 di parziale.
Alla prima pausa il 47-16 di valutazione non rende giustizia al +14 a tabellone.
Si segna molto alla ripresa del gioco, ma Bologna non riesce mai a mettere qualche granello di sabbia negli ingranaggi gli avversari. Su un recupero, Lawal schiaccia in contropiede il nuovo +17.
Moss viene sanzionato di un fallo in attacco con conseguente tecnico, ma da quel momento, anche complici le continue invettive della zona vip bolognese, arriva una striscia realizzativa proprio dell’ex senese che porta ad un nuovo +17. Banchi chiama infuriato un timeout sul 4-0 dei bianconeri per segnalare il calo di tensione ai suoi.
Ma il quarto periodo ha ben poco da dire perché Milano non smette di giocare intenso, anche grazie alla lunga presenza in campo di un Cerella sempre bravo a farsi trovare pronto.
Il distacco si fa pesantissimo per la Virtus che non riesce nemmeno più a vedere il canestro se non con qualche invenzione di Hardy.
Il finale è pura accademia nella quale c’è spazio anche per Tourè.
EA7 Emporio Armani-Granarolo Bologna 89-66 (15-10, 26-17, 27-22, 21-17)
Quotes:
MVP: David Moss. La solita intensità belluina, unita a una notevole gara offensiva, giustificano il 21 di valutazione.
WVP: Viktor Gaddefors. -8 di valutazione e più danni della grandine. Non è la sua pa