Bologna, 2 marzo 2014 – All’ultimo slancio Roma riesce a portare a casa una partita dominata in lungo e in largo per 3 quarti, pur giocando non bene, prima di smettere di attaccare nell’ultima frazione, farsi raggiungere, andare sotto a 44” dal termine e pareggiare in extremis per poi vincere in scioltezza al supplementare. Il tutto nella giornata che a Bologna è appartenuta, e apparterrà per sempre, a Sasha Danilovic, festeggiato da 8000 persone accorse solo e unicamente per lui, per la cerimonia di ritiro della sua maglia e per vedere qualcuno che ricordi un qualcosa di buono alla parte cestistica bianconera di Bologna, chè il presente è fosco come poche altre volte in passato.
Una vittoria meritata quella della Virtus giallo rossa, come detto, e che il black out dei 10′ finali dei regolamentari avrebbe compromesso probabilmente in maniera eccessiva, un pò come successo all’andata, quando una Virtus che era totalmente un’altra squadra sbancò il PalaTiziano dopo aver sfiorato il -20 con una furiosa rimonta finale. Gara comandata da uno dei migliori Bobby Jones della stagione, reduce dalla brutta disavventura personale di qualche giorno fà, ha risposto alla grande con 23 punti, 9/13 al tiro e i canestri del pareggio a 30” dalla fine e della staffa nel supplementare. Bene il sempre enigmatico Hosley, ottimo primo tempo di Goss, esordio senza troppi acuti, ma nemmeno errori grossolani, di Mayo che, anzi, è l’autore dell’assist per il pareggio di Jones al 40°. Per la Virtus ormai la stagione è un incubo senza fine. Neanche la meravigliosa cornice di pubblico è servita a dare qualcosa in più agli uomini di Valli che solo sulle fiammate dei soliti Hardy e Walsh hanno ripresa la partita nell’ultima frazione, salvo soccombere nei 5′ extra. Positiva l’energia di Ebi, ma per il resto poco e niente: Ware disastroso con il suo intestardirsi e cercare il pitturato (6 perse), Motum ha segnato ma è comunque molto morbido, King impresentabile. Bisogna continuare a guardarsi dietro e sperare che Pesaro e Montegranaro non comincino improvvisamente a vincere.
Detto della grande festa per Sasha Danilovic, festeggiato da un’ora prima della gara fino alla sua conclusione, la partita è iniziata bene, quanto meno per gli attacchi, con Goss e Jones subito in palla e Hardy a rispondere quasi da solo. Szewczyk ha buon impatto col suo tiro da da fuori e l’Acea così comanda 22-18 al 10°. Bologna, però, inizialmente sembra esserci con la testa e ricuce il mini strappo attaccando bene l’area: 24 pari in un paio di azioni. I primi segnali di cedimento, però, non tardano ad arrivare, con una difesa inguardabile e un attacco stagnante e a cui la presenza di Mbakwe toglie ogni chance nei pressi del ferro. Jones è scatenato e segna 5 punti in fila, con Hosley che lo imita, firmando il +9 Roma (24-33). C’è bisogno di una fiammata di Walsh allora per limitare i danni all’intervallo: 33-40 per gli ospiti. Si alza la maglia del Ragno sul soffitto della Unipol Arena, ma quando le squadre rientrano in campo è sempre Roma ad avere il controllo, agile delle operazioni. Alla debacle della difesa ora partecipa anche l’attacco bolognese, mentre Szewczyk col tiro da tre manda fuori giri Ebi. Massimo vantaggio Roma sul 56-43. Casper Ware tiene fede al suo nome e, anzi, è dannoso come pochi, e allora Walsh e Hardy provano da soli a raddrizzare la situazione con un paio di invenzioni, che Gaddefors “benedice” col canestro da 3 da metà campo sulla terza sirena: 56-63 Acea. La preghiera accolta dello svedese stordisce gli avversari che tornano in campo impauriti e si fanno aggredire dalla finalmente rinvigorita difesa Granarolo. Ebi in contropiede firma il -3, poi da dietro l’arco pareggia chiudendo un parziale di 12-2 per i padroni di casa: 65 pari a 3′ dalla fine. Qui la partita gira almeno tre volte. Roma risponde con un 6-0 di parziale che sa di sentenza, ma non per Dwight Hardy che si inventa le pentrazioni del nuovo pareggio. Hosley sbaglia da fuori, rimbalzo di Ebi, fallo subito e 2/2 ai liberi: sorpasso bianconero a 44” dal termine. Palla a Mayo, che batte Ware in penetrazione e serve Jones per il pareggio. Lo stesso Ware si fa stoppare sul ribaltamento, ma almeno è bravo a rubar palla a Mayo all’ultimo tuffo. Overtime.
Che in realtà nemmeno inizia. L’inerzia sarebbe favorevole a Bologna, ma nessuno se ne accorge: pronti via e 8-0 Roma che chiude i conti in due minuti. Sul finale in realtà Bologna ha palla in mano con pochi secondi da giocare e -4 sul tabellone. C’è Danilovic in tribuna, ci sono ricordi bellissimi di una partita dove la situazione era similare. Ma è meglio fermarsi qui, perchè paragonarli con quello che si vede in campo oggi è l’equivalente di una bestemmia.
GRANAROLO BOLOGNA – ACEA ROMA 85-89
Parziali: 18-22; 16-18; 22-23; 17-10; 12-16;
Progressione: 18-22; 34-40;56-63; 73-73; 85-89;
MVP: Bobby Jones, gioca una partita quasi perfetta e mette tutti i canestri più importanti.
WVP: Casper Ware. Un insulto al ruolo di playmaker. E siamo buoni.
SALA STAMPA
Giorgio Valli: “Abbiamo fatto il massimo, in una partita giocata al limite delle nostre possibilità. Siamo risaliti dal -14 con la difesa contro una squadra più forte e alla fine abbiamo avuto la palla della vittoria. Non credo che i miei ragazzi potessero dare di più. Comunque non dobbiamo mollare e continuare a giocare con voglia, altrimenti il nostro campionato sarebbe già finito oggi. Dobbiamo continuare a lavorare e crescere. Oggi, ad esempio, ho visto passi in avanti di Ebi e Gaddefors. Ware si impegna tantissimo, ma fisicamente fatica e lo farà sempre. Ma non è il caso di insistere a dargli contro: lui sa che non ha fatto una buona partita, e questo basta”.
Luca Dalmonte: “E’ una vittoria importantissima per noi in un campo dove sono cadute Milano, Sassari e Siena. Era una partita difficile per noi. L’abbiamo fatta, condotta e ce la siamo incasinati da soli, ma credo di poter dire che comunque abbiamo meritato alla fine. L’importante comunque è la vittoria e la forza di reazione avuta quando avevamo riaperto la partita, sia per demeriti nostri che per meriti della Virtus. Oggi comunque voglio dire che siamo stati bravi noi, oltre ai meriti degli avversari. Mayo è appena arrivato e non era nei piani farlo giocare così tanto. Sta ancora capendo dove si trova e questo limita un pò la sua aggressività. Abbiamo rotto il nostro trend difensivo nel terzo quarto e qui dobbiamo migliorarci, ossia quando arrivano i momenti difficili e dobbiamo essere capaci di non disunirci. Comunque, le vittorie in trasferta valgono sempre doppio, specie in campi come questo. Ora che abbiamo trovato un buon equilibrio dobbiamo ricominciare a correre. Con Mayo siamo sicuramente più profondi. Abbiamo finito la partita in maniera atipica per noi, ma ce l’ha imposto la Virtus mettendoci in difficoltà sui pick and roll. Dobbiamo gestire meglio i momenti della partita, avendo la consapevolezza dei nostri mezzi in difesa, ma anche in attacco, visto che con l’arrivo di Mayo dobbiamo poter fare qualche punto in più degli altri. Moraschini ora si inserirà nelle rotazioni insieme a D’Ercole: si gioca in cinque e voglio sempre i migliori in campo. Ci sarà una distribuzione dei minutaggi diversi e tutti, io incluso, ci dovremo adattare. Per ora, se dovessi dare un giudizio, direi che stiamo cercando di fare il meglio possibile con quello che abbiamo a disposizione e anche considerando tutto quello che abbiamo dovuto affrontare.”
Nicolò Fiumi
6 Comments
Antonio
Ma è davvero geniale questo allenatore. La squadra avversaria ci ha imposto una difficoltà! Chieda agli avversari di lasciarci giocare allora, visto che la squadra attacca malissimo. E chi è che deve gestire meglio la partita oltre ai giocatori? E’ l’ennesima partita messa in discussione al 3° quarto: con l’inerzia in mano pensare a qualche rotazione e ad una zona per sfruttare il contropiede e riprendere fiato? Troppo complicato? E sulle rotazioni? L’ha capito adesso che deve coinvolgere tutti i giocatori disponibili? D’Ercole, Moraschini e Righetti non sono fuoriclasse ma nemmeno brocchi: vanno gestiti… E’ questo il punto dolente.
Comunque Mayo si è confermato un grande acquisto e la vittoria di ieri è stata importante.
Forza Virtus!!!
FRED
Non mi è piaciuta, sinceramente, la gestione del match di ieri. A differenza della gara condotta contro Caserta dai primi possessi e tenuta bene a livello mentale contro una squadra rognosissima, ieri e con tutto il rispetto per le V Nere, si era davanti ad un semi-vuoto pneumatico, se si fosse perso sarebbe stato molto grave. Semmai iniziare a diventare imbarazzante come gli avversari riescano puntualmente a segnare alla scadere dei quarti (ieri bomba di Walsh alla fine del secondo periodo, gioco da 3 + buzzer di Gaddefors alla fine del terzo quarto), queste son le cose che l’ACEA deve migliorare pena anche il buttare nel cestino tutta la fatica fatta.
Domenica contro Cremona si deve proseguire a vincere.
Davide
A me personalmente e’ dispiaciuta solo la gestione della panchina, con lollo e morasca troppo a lungo seduti. Io spero che riconquistino minuti perche nei PO (crediamoci) si gioca ogni due giorni e spremere goss e mayo per 30 e passa minuti puo risultare deleterio. Ma io di Luca mi fido, finora ha avuto sempre “problemi”, dal jones senza passaporto a ignierski al taylor sciancato passando per eziukwu e l’inserimento di un pensionato fuori forma come SS. Aggiungo le sirene per baron e ora l’innesto di Mayo. Insomma, ce ne sono state, quindi ora che la situazione pare stabile Luca avra la possibilita per finalmente assestare anche la squadra.
Antonio
Ciao Davide.
Spero che la tua fiducia sia ben riposta anche se, proprio per le tue considerazioni, sono scettico.
Mi domando, perché nonostante tutti questi problemi si è intestardito su una filosofia di gioco così monolitica? Non pensi anche tu che la pallacanestro sia uno sport che consenta di “coprire” i limiti tecnici e fisici con opportune strategie (più di una) di squadra. E’ questo che mi preoccupa di Dalmonte: la mancanza di variabilità. In difesa spreme i giocatori con un uomo aggressivo sempre,poi ti credo che crollano al 3° tempo; in attacco non si riesce mai a vedere un gioco che liberi i tiratori o che dia la possibilità di un “dentro – fuori”.
E subisce l’aggressività avversaria sul pick&roll. Sbaglio?
forza Virtus!!!
Davide
Ciao Antonio,
quello che dici e’ vero, ma io voglio credere che sia dovuto proprio al fatto che non si sono ancora trovati quegli equilibri (per i motivo che ho citato) che un roster stabile permettono. Ora hce la storia pare chiudsa, confido che Luca sappia trovare alternative al “mono-gioco” di questi tempi. Gia l’innesto di SS ha portato l’uso del Pick’n Pop che prima non avevamo, ora spero venga sfruttato di piu Mbakwe (confido in Mayo) e cosi via. Magari esagerero con la fiducia, ma Luca e’ il coach e io vedo rosa. Non dimetinchiamo che gestire una squadra con gente come BJ e QH non e’ per niente facile, e il nostro posto in classifica e’ a mio avviso meglio di quanto ci potessismo aspettare.
Antonio
Ok Davide. Confido nel tuo ottimismo.
E’ che basterebbe veramente poco. Purtroppo, a parte Milano che ha probabilmente sostituito Siena anche per la disponibilità economica, il livello della nostra pallacanestro è medio; un piccolo miglioramento nella gestione di tutto il roster ci darebbe quel quid in più che… Hai visto mai che il miracolo dello scorso anno si ripeta.