Una vittoria diversa dal solito, arrivata con qualche ombra di troppo per la Juve Caserta, che contro la Montegranaro in versione ridotta di questo ultimo periodo fatica le proverbiali sette camicie. Caserta non brilla certo per attitudine difensiva nè per verve a rimbalzo oggi, ma trova incredibilmente un 9/17 dalla lunga distanza che vale alla fine il successo finale. Sarebbe facile raccontare una gara che parla di grandinate di triple a fasi alterne su ambo i fronti, ma vale la pena analizzare altri aspetti.
Prima fra tutto l’atipicità di Montegranaro, che all’inizio fa la differenza. La Juve cerca di cambiare su ogni blocco, lasciando spazio solo alle conclusioni dalla lunga distanza, ma quando Lauwers, Kudlacek e Billie vanno a bersaglio, e Sakic dalla panchina esce con idee molto chiare, la squadra di Recalcati dimostra di sapersela giocare. La juve in avvio è straordinaria negli scarichi dentro fuori, che generano punti a ripetizione, col folletto Moore a prendere gli acuti e Roberts a metterci il classico punto esclamativo.
Sembra tutto facile per i padroni di casa, che hanno comunque un Brooks propositivo in attacco ma pigro in difesa. Dalla panchina ci pensano Michelori e Scott a fare la voce grossa. Il primo con la sua esperienza riesce sempre a trovare il varco giusto spalle a canestro, il secondo è l’unico ad avere maggiore verve in vernice per i bianconeri, pur peccando di precisione al tiro, ma compensando con esplosività e schiacciate. Quando l’effetto magico di Kudlacek finisce, e Cinciarini non trova più la via del canestro, la Sutor scema nelle sue prestazioni e affonda. A meno 11 all’intervallo e poi persino a -18. Sembra l’orlo del baratro, invece è l’inizio della grande rimonta.
Che il cuore non basti nel basket è fuori di ogni dubbio, ma che sia la base per far risaltare il talento è ancor più vero. Dopo una grande rincorsa, iniziata con una 2-3 arcigna e a tratti mutabile in matchup, continuando con una pressione a rimbalzo incredibile, con Mazzola a fare la voce grossa e gli esterni bravi a buttarsi sui tapout e per finire una 1-3-1 old stile che manda in crisi Moore e i suoi passaggi dal pick and roll, la Sutor riesce a riportarsi incredibilmente sotto: Campani segna da 3, Lauwers, anche in versione playmaker, segna e distribuisce ordine, Kudlacek si fa trovare pronto e Mazzola è bravo a prendere sempre d’infilata la difesa. E’ un -2 che gela un palamaggiò non certo gremito e che spesso rimane troppo silenzioso, talvolta persino superato dai cori dei volenterosi 50 tifosi ospiti, calorosi e sempre vivi.
Un avversario però va sempre annichilito fino in fondo e la giovane età della truppa marchigiana forse non ha ancora assaporato il sapore del killer instinct. La Juve si risolleva in un amen presa per mano dal suo capitano, Marco Mordente, che rompe l’astinenza di canestri con una tripla e poi con una penetrazione a testa bassa delle sue spezza definitivamente l’inerzia. Ci pensa Roberts, che era uscito per un problema al ginocchio, a chiudere ogni velleità con due recuperi che valgono punti e vittoria. Un più 7 finale che forse non rende giustizia, ma che alla fine premia la Juve che con questo 2-0 anche nei confronti di Montegranaro può mettere la parola fine alla questione salvezza e provare a ritagliarsi una speranza playoff.
PASTA REGGIA CASERTA – SUTOR MONTEGRANARO 75-68
Parziali: 22-22; 19-11; 19-14; 15-21
Progressione: 22-22; 41-33; 60-47; 75-68
Tabellini
SALA STAMPA
Molin: Punti importanti ottenuti contro una squadra che va elogiata per l’atteggiamento che ha sul campo, che è lo specchio del suo grande coach. Dopo due ottimi quarti centrali abbiamo steccato l’approccio nell’ultima frazione di gioco, subendo il loro rientro quando pensavamo di averla già chiusa. Dobbiamo migliorare a rimbalzo, ci han fatto male. Bene Scott, anche se lui è uno di quelli che non vorrebbe mai lasciare il campo, ottimo in difesa Roberts.
Recalcati: Abbiamo rischiato molto concedendo tanto all’avversario, siamo stati schiacciati dalle loro triple e poi abbiamo provato la rimonta. Siamo arrivati con meno energie fisiche e mentali alla volata finale, abbiamo cercato sempre tiratori che facessero girare la palla e questo è stato importante. Abbiamo avuto quintetti atipici, dato che ci manca un numero 3 di ruolo, ci siamo comportati bene arrivando a giocarcela fino all’ultimo. Peccato.
MVP: Mordente e Michelori per la Juve, decisivi come se fossero freschi di cantera. Per Montegranaro benissimo Mazzola e ottimo Lauwers.
WVP: Easley non ha giocato una delle sue migliori gare, per gli ospiti forse Cinciarini sotto traccia oggi.
2 Comments
riccardo
Se parli della partita come la foto (dello scorso anno) cambia mestiere
FRED
Caro Riccardo, potresti elencare cosa non trovi di Tuo gradimento? Così, solo per capire eh…Per confrontarsi, perchè così colui che dovrebbe cambiare mestiere (non retribuito come tutti noi), potrebbe imparare da te.
Saluti