
Turner in azione
Nell’anticipo di un insolito sabato nel tardo pomeriggio l’ACEA Virtus Roma accoglie il fanalino di cosa Pesaro nella speranza, senza alcuna certezza, di cancellare la pessima prova di Milano nel turno precedente. I marchigiani invece devono vincere, spalle al muro, senza alternative se vogliono cercare di avere ossigeno per una salvezza che si prospetta quantomai complessa.
ACEA Virtus Roma
La Virtus Roma peggiore della stagione 5 giorni fa a Milano. Una squadra senza nesso logico in attacco, supponente ai limiti dell’insolente, accidiosa, infastidita quasi di trovarsi al Forum di Assago per cercare di mettere sotto una Milano buona, precisa come un capolavoro cinematografico di Bertolucci ma non eccezionale come sa esserlo ultimamente in Euroleague.
Ecco del perchè la prova di domenica sera ha lasciato diversi strascichi polemici ed amarezza tra i tifosi capitolini. I presupposti per far bene, per tentate “l’impresa” contro un’EA7 non trascendentale c’erano tutti, peccato non solo non averli colti ma soprattutto peccato non averci creduto fino in fondo. Una difesa a tratti imbarazzante, un attacco quasi mai capace di produrre un tiro pulito se non a corrente alternata, ecco il quadro di una squadra che appare già aver superato l’entusiasmo dell’arrivo di Josh Mayo, logicamente in crisi per stazza contro i pari ruolo meneghini ma senza un lampo in fase di possesso.
Crisi di rigetto per l’ex-Montegranaro? Forse, ma non farei il bene della Virtus se tacessi su alcuni dati oggettivi. Sino alla fine dell’anno scorso la Virtus andava. Non incantava ma la Virtus denominata dal suo stesso coach Dalmonte “Brutta, Sporca e Cattiva!” andava avanti con delle prestazioni essenziali, toste e vittorie su campi difficili come Cremona, Pistoia e Caserta solo per citarne alcune ed anzi, con tanti rimpianti per le sconfitte interne contro Bologna e Cantù. Con l’arrivo del nuovo anno un lento ma inesorabile declino con le incredibili sconfitte in casa contro Venezia ed Avellino a sancire una netta inversione di tendenza: una media di 45,7 punti al passivo di ogni primo tempo di gara ad oggi, contando anche i quarti di finale a Milano (indigesto il parquet milanese per quest’ACEA), contro Siena, un qualcosa di incredibile per una squadra abituata a far segnare 72 punti di media alle avversarie sino al 31 dicembre. Ma la cosa più preoccupante, una netta involuzione in fase di possesso che i malanni (ed i malumori), di Taylor sancivano e che l’avvento di Mayo si sperava avesse ormai allontanato. Invece no.
Ma attenzione, una rondine non fa primavera, questa Roma ha tutto per risorgere, chiaro, ma stupisce questa così netta involuzione prestazionale in un match in cui non c’era nulla da chiedere, nulla da pretendere, solo giocarsela e cercare di mettere in crisi una Milano stanca mentalmente dalla trasferta di Vitoria. Esame bucato ma Virtus non bocciata, rimandata direi.
Domani arriva Pesaro, avversario non proprio insormontabile per questa Virtus ma se l’approccio sarà come contro Milano, inutile pensare di passare una serata serena. Servirà stabile mentale, certezze, inutile pensare di andare in paradiso se Bobby Jones sbaglia il primo tiro e s’affloscia; se Baron continua a sparare dal parcheggio sperando di segnare; se Hosley, lo strepitoso Hosley visto in difesa contro Cremona, ritorna stancamente a prendersi tiri a bassa percentuale e se dalla panchina il contributo degli entranti mortifica punteggio ed efficienza di gioco.
Ecco infine le frasi Dalmonte a presentazione del match:
“La nostra situazione deve essere molto chiara: abbiamo dei turni casalinghi con cui dobbiamo assolutamente mantenere la posizione acquisita e trasferte attraverso le quali dovremo cercare di guadagnare terreno. Le gare in casa sono delle trappole dal punto di vista mentale e non solo, dovremo avere il giusto approccio a partire da domani contro Pesaro. Dovremo avere anche la necessaria preparazione tecnica, perché quando si va verso il finale di una stagione non esistono partite facili, anche perché la Vuelle deve giocare per vincere ogni singola partita per raggiungere l’obiettivo salvezza. Con l’arrivo del nuovo play Petty, giocatore che ha licenza soprattutto in campo aperto, che è aggressivo a livello di pick and roll e di 1 contro 1, ha migliorato la sua situazione tecnica rispetto all’andata. Turner ha liberà di attaccare, Anosike è il giocatore interno più redditizio del campionato oltre che la vera sorpresa di questa stagione regolare e gli altri giocatori possono contribuire in momenti diversi della partita. Per noi è una partita da affrontare con la massima determinazione e attenzione dal punto di vista difensivo. La missione sarà fermare gli 1 contro 1 dei principali terminali avversari, mentre a livello offensivo dovremo essere capaci di sfruttare le nostre qualità giocando insieme e distribuendo le responsabilità, in modo che ognuno di noi possa essere protagonista. Ci serviranno forza mentale e un atteggiamento di livello, perché si tratta di un’occasione importante per mantenere questa posizione in classifica. Dobbiamo avere grande rispetto e attenzione nei confronti di Pesaro, ma soprattutto la consapevolezza che la possiamo, la dobbiamo e la vogliamo decidere noi”.
Victoria Libertas Pesaro
Sandrokan Dell’Agnello non molla, mai. Peccato che questa Pesaro, la sua prima panchina in Lega A, capiti in un momento poco felice dello storico sodalizio biancorosso, turbato questa estate da problemi pesanti e gravosi di budget, roster quindi di conseguenza di peso specifico buono ma non eccelso.
Eppure Turner non è affatto male con i suoi 17,5 punti di media a match, Mister Rimbalzo Anosike raccoglie 12,5 rimbalzi a gara e Trasolini e Musso lottano come leoni, esattamente come il loro allenatore quando vestiva quella maglia ma i risultati latitano. Ultimamente però le vittorie sono arrivate come contro i nemici storici di Montegranaro, nel vivitissimo derby che sempre aveva visto la Vuelle soccombere negli ultimi anni, anche con Montegranaro sfavorita ma la classifica non mente ed ora il tempo per poter porre riparo è agli sgoccioli.
Allora vada come vada, gettare il cuore oltre l’ostacolo e giocare a Roma senza domani, senza paura, senza preoccupazioni in fin dei conti è Roma la favorita e questa Roma potrebbe anche andare in confusione se le cose non dovessero andargli bene. Occorrerà però mettere sabbia nell’ingranaggio romano, quindi sangue freddo in attacco per pazientare quando colpire e come colpire e Petty sarà fondamentale per tentate di fare il colpaccio a questa Virtus a volte abulica ed inconcludente. Eppoi ci sarà dall’altra parte del campo Dalmonte, autore quando era in panca di un’annata indimenticabile, con una finale scudetto sfiorata ma quella era un’altra Pesaro con gente come James White, un giovanissimo Dani Hackett enfant du pais ed un Richard Hickmann favoloso più Jumaine Jones, con le sue bombe e la sua sostanza in difesa ed in attacco sotto le plance.
Ma domani è un altro giorno, nello sport non si vive di ricordi e soprattutto conta vincere!! Forza Vuelle allora, sportivamente come sempre !!
Precedenti: 36 gare e 24 vittorie per la Virtus Roma contro una squadra con la quale c’è da anni anche un bel gemellaggio
Arbitri: Mazzoni-Paglialunga-Biggi
Si gioca: Al Pala Tiziano di Roma, sabato 22 marzo 2014, ore 18:30
Fabrizio Noto/FRED