«Barcellona è un campo che conosco bene. Ci giocai un quarto di finale già nel 1999. È una piazza dove il pubblico, se è coinvolto e appassionato, si fa davvero sentire».
Queste le prime dichiarazioni di Alessandro Ramagli a due giorni dalla gara che la Tezenis Verona giocherà domenica 30 marzo al PalaAlberti di Barcellona Pozzo di Gotto (inizio ore 18) contro la Sigma Barcellona.
«Ho sentito che ultimamente c’è stata un po’ meno partecipazione – ha proseguito Ramagli – ma Barcellona rimane un posto dove la pallacanestro ha una lunga tradizione e la società sta giustamente cercando di coinvolgere tutti i suoi tifosi per questo ultimo scorcio di stagione. Sarò lo sprint decisivo che avrà la sua appendice nei playoff. Anche per Barcellona, secondo me. La partita d’andata? Impossibile fare un paragone con allora perchè le due squadre sono molto cambiate, soprattutto la mia. Noi adesso siamo più maturi, più consapevoli di noi stessi. Sarà una battaglia perchè i nostri avversari in queste ultime quattro giornate si giocano l’ingresso nei playoff e faranno di tutto per cercare di entrarci nella migliore posizione possibile. Sono una squadra forte, vera, di spessore. Con il nuovo allenatore Marco Calvani hanno un ruolino di marcia di tutto rispetto pur avendo avuto diversi problemi fisici. Andiamo a Barcellona per confermare il nostro buon periodo e giocarci le nostre chance di rimanere nella posizione nobile della classifica che ci siamo conquistati. La striscia di sette vittorie? Di solito si dice che si pensa ad una partita per volta, ma nel nostro caso questa è semplicemente la verità. Fino alla partita contro Trapani non abbiamo mai pensato di vincere per allungare una striscia. Volevamo vincere solo perchè era importante vincere. Sarà così anche adesso. Non andremo a Barcellona per cogliere l’ottava vittoria di fila. Andremo a Barcellona per prenderci i due punti in una partita importante per consolidarci nei primi quattro posti. In questo periodo dobbiamo spendere moltissime energie fisiche e nervose, sovraccaricare la gara con obiettivi ulteriori lascia il tempo che trova. Già in passato ho avuto modo di cogliere grandi strisce di successi con le mie squadre. Sei di fila in A1, nove su dieci nei playoff. Proprio per questo so bene che sono imprese che di per sè valgono solo per le statistiche. La cosa importante è il valore della vittoria. In casi del genere la chiave è l’equilibrio e la consapevolezza di ciò che si sta facendo».
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