Roma, 29 marzo 2014 – Non è da tempo un match normale tanta è la rivalità, sportiva e nulla più, tra le due squadre in questione. Se aggiungiamo poi quanto uscito fuori dalle segrete stanze federali in base alla difficile situazione dei Campioni d’Italia la settimana scorsa, e cioè la notizia secondo cui ci sarebbe un rischio concreto che Siena perda proprio l’ultimo scudetto conquistato a giugno 2013 sul parquet romano per problematiche fiscali ed economiche legate alla gestione del club toscano….Beh, la temperatura e l’attesa che si percepisce attorno a questa gara è logicamente calda, non certo incandescente ma calda come forse non si sarebbe detto qualche mese fa. La rivalità scrivevo è sentita ma oggi ci metto anche la posizione di classifica che, in caso di vittoria romana, consegnerebbe all’80% un posto nei Playoffs ai padroni di casa (Siena è già quasi certa della post season), in odore di 4° posto se si superasse i senesi con uno scarto più ampio di 12 punti e che rende la gara nel posticipo serale di domenica appetitosa e densa di umori agonistici.
ACEA Virtus Roma
Conquistare il passi per i playoffs è mandatorio per la Truppa Dalmonte, vincere quindi contro Siena è assolutamente indifferibile. C’è poi da “vendicare” due sconfitte secche su due incontri in stagione: all’andata al Pala Estra ci fu la prima, vera battuta d’arresto dell’Urbe in campionato che sino a quel turno aveva sì perso contro altre squadre ma senza mai demeritare. Quella sera invece una Roma dimessa fu messa sotto da una Montepaschi senza Hackett infortunato, che vide ergersi a protagonista David Cournooh MVP del match; la seconda sconfitta invece ai quarti di finale delle Final Eight di Coppa Italia a Milano in febbraio, quella più amara perchè giunta con “merito” con un ACEA abulica, assente, distratta e costretta dallo stato delle cose a doversi inchinare al cospetto di una Montepaschi tonica, viva, presente dove due ottimi Green ed Haynes spadroneggiavano sui due lati del campo.
Due ottime ragioni quindi per vincere e per “vendicarsi” sportivamente dei nemici storici e, cosa non affatto secondaria, proseguire nel percorso che finalmente sembra aver imboccato quest’ACEA così maldestra ed arruffona degli ultimi tempi. Contro Pesaro infatti una vittoria mai messa in discussione se per il solito periodo di lucida follia negativa (il secondo questa volta), ma una vittoria cercata attraverso il gioco, la circolazione della sfera in modo razionale, cercando quindi di far lavorare finalmente la difesa avversaria giocando di squadra, passandosi la sfera con insistenza quasi certosina allo scopo di trovare quella breccia che, recita la regola, si crea normalmente quando la palla viene fatta girare indebolendo di fatto una qualunque difesa.Un test ampiamente superato dunque anche se, lo ammetto, Pesaro non è apparsa un avversario insormontabile dinanzi a questa ACEA bensì, come ben sanno i tifosi di casa, Roma abbia regalato discrete squisitezza in negativo proprio al Pala Tiziano in questa stagione e spesso contro squadre inferiori (se non decisamente inferiore), a lei stessa.
A testimoniare questo new deal un Dalmonte sereno come poche volte visto in stagione nel post gara ad elogiare l’approccio, l’atteggiamento dei suoi ragazzi finalmente sopra ai 90 punti all’attivo ma anche un ottimo feeling con la voglia di contrastare ogni sfera, ogni possesso di una Vuelle messa quasi subito in soggezione, non solo fisica e tecnica grazie ad una zone-press intensa, dura e lesta ad adeguarsi ai tentativi degli avversari di superarla. Ma Siena non è Pesaro, per questo motivo la Virtus Roma dovrà bissare in questi dettagli la prova di sabato scorso, questo per sfruttare il doppio turno casalingo e provare a sedersi sulla quarta piazza in classifica ai danni proprio della Mens Sana per cercare, perchè no, anche il terzo posto in futuro. Questa vittoria ma soprattutto questo entusiasmo consentirebbe di recarsi prima a Reggio Emilia e dopo a Sassari con l’animo sollevato nel mese di aprile, con l’idea cioè di poter tentare il colpaccio in questi campi aspirando ad una posizione nei Playoffs che a fine 2013 era certamente alla sua portata.
Attenzione però, il campo sembra dire che questa Siena, costruita sulla grinta e la voglia di Marco Crespi di stravolgere un pronostico che vede i Campioni d’Italia per la prima volta da anni un colpo sotto il par rispetto a Milano, ha fatto male due volte su due all’Urbe e questo significherà pure qualcosa. Sarà quindi compito di Josh Mayo tenere ben salde le redini del gioco romano, dettare i ritmi per innescare Trevor Mabkwe, oggettivamente il miglior centro nella Lega e anello forte di un attacco che potrebbe avere in lui una leva non indifferente per scardinare l’apparato difensivo di primo livello della Mens Sana. E servirà una panchina maggiormente partecipativa al fatturato offensivo della squadra, fattore ad oggi poco decisivo nelle prestazioni dell’ACEA senza dimenticare che si aspetta molto da un Quinton Arsenio Hosley (da oggi il miglior recuperatore di palloni nella Lega con 2,1 a gara), e da un Bobby Jones visti in gran spolvero contro spolvero, sull’apporto di Phil Master Goss c’è poco da discutere, raramente Il Maestro buca una gara come questa. Occhio alla difesa infine, se Siena riesce a distribuire come fa spesso e bene i propri punti su chi scenderà in campo sarà complicato stargli dietro, sarà indispensabile inoltre chiudere ogni varco specie dalla distanza: intensità e concentrazione per 40 minuti, del resto ormai ci siamo per i playoffs!
Infine, oggi sono 30 anni dalla conquista della prima (ed unica), Coppa Campioni del sodalizio capitolino al Patinoire di Ginevra contro il Barcellona di San Epifanio, battere Siena per rinverdire questi fasti così lontano sarebbe cosa auspicata ed auspicabile.
Ecco poi le dichiarazioni di Luca Dalmonte come sempre a presentazione del match:
“Siamo consapevoli che si tratta di una partita molto sentita, sia per quel che ha rappresentato nel passato, ovvero nella finale del 2008, che ovviamente in quella dell’anno scorso. E’ chiaro che il valore del presente e quindi dell’attuale classifica, deve dare ancora più la consapevolezza del significato di questo scontro. Siena si è rinnovata, ha cambiato pelle e ha un organico di grande qualità. Ha un gruppo importante che è praticamente leader di se stesso, senza un giocatore unico a trainarlo. Abbiamo giocato 2 gare contro di loro, la prima con Jordan Taylor appena rientrato da un problema importante e la seconda in Coppa ancora orfani del playmaker. E in queste due occasioni abbiamo avuto approcci non positivi, però abbiamo avuto modo di acquisire esperienza. Ora proprio questa esperienza deve servirci per avere la consapevolezza di come di squadra dobbiamo affrontare un gruppo così solido. Mi sarebbe piaciuto affrontare la partita dopo una settimana tranquilla, invece abbiamo avuto tanti giocatori fermi, tanti in terapia, ma probabilmente tutti alla fine saranno della partita. Comunque dobbiamo essere capaci a livello mentale di andare oltre e presentarci a questa sfida al meglio possibile”.
Un accenno anche al trentennale della vittoria della Coppa dei Campioni. “Abbiamo parlato di passato e di storia, che è importante per affrontare certe avversarie. Da essa dobbiamo imparare. E allora voglio ricordare il trionfo del Banco campione d’Europa di Bianchini e Wright, ma di tanti altri ragazzi romani come Gilardi, Polesello e Sbarra, perché chiunque viva il presente deve conoscere la storia e i valori della maglia che indossa. Questo deve essere un capitale importante per vivere al meglio il presente”.
Montepaschi Siena
Quando arrivò l’anno scorso alla corte di Minucci dopo le annate splendide a Casale Monferrato molti non capirono. Non c’era già Luca Banchi a gestire il dopo Pianigiani? Oggi lo avranno capito perchè questo coach milanese, che non ama apparire ma che lascia parlare i fatti per se, nonostante il roster non sia paragonabile agli stessi delle splendide annate scorse, sta facendo un ottimo lavoro. Si pensi solo all’eliminazione dalle Top 16 per un canestro beffardo all’ultimo secondo di Jayson Granger, una Siena insomma presente.
Ovvio che senza Dani Hackett questa Montepaschi sia un’altra cosa ma a vedere il rendimento, come accennato prima, dell’ex milanese MarQuez Haynes arrivato in Toscana proprio a seguito della cessione del gioiello azzurro, lo scambio non è stato alla fine così disdicevole. Forse adesso Siena non ha il Top player (Dani viaggiava ad esempio a 14,2 punti di media ma Haynes va a 12,4), ma ha un sistema di gioco, ha un’identità che la rende sempre una squadra difficile da domare. Innanzitutto una qualità difensiva molto complessa da leggere per gli avversari, con un sistema anche molto ben oliato di aiuti e recuperi con rotazioni spesso estremamente efficaci. Avere la meglio non è impossibile contro questo sistema ma bisogna che si dia sempre il massimo, unico anello debole è il ruolo del centro che viene ovviamente speso a tre con Capitan Tomas Ress, Otello Hunter e Ben Ortner con rendimento abbastanza altalenante, non brillantissimi a rimbalzo ma forti nel cancellare le incursioni di chiunque capiti a tiro, la Mens Sana rifila 3,1 stoppate a gara a chiunque.
C’è poi la batteria dei fucilieri e specie quel talento di Erik Green che assieme a Josh Carter aprono molto bene il campo, capaci di rifilare triple in un amen se prendono fiducia come anche il connazionale Matt Janning. Ma c’è anche un buonissimo Jeff Viggiano, atletismo da vendere e difesa attenta contro chiunque. Uno Spencer Nelson che sta ritrovando il bandolo di una matassa smarrito nei termini di rendimento ed infine il giustiziere dell’andata, il giovane David Cournooh che proprio contro Roma tirò fuori un match d’applausi ma che poi si è progressivamente spento.
Ma alla fine colpisce come questa squadra sia una squadra e si comporti in modo tale, avendo un equilibrio quasi inimitabile nello spalmare punti e responsabilità offensive e difensive, del resto non dimentico che è stata sconfitta in finale di Coppa Italia solo dalla miglior Sassari degli ultimi tempi.
Roma è avvertita, non sarà facile avere la pelle di questa Mens Sana che, malgrado tutti la diano per morta, come l’Idra riesce sempre ad avere due teste al posto di quella che viene mozzata.
A poche ore dalla partenza coach Marco Crespi racconta le sue sensazioni:
“Ci troveremo di fronte una squadra in stabile crescita. Con l’addizione di Szewczyk, prima, e di Mayo, poi, il certosino lavoro di Dalmonte e la capacità di stare in campo di tanti giocatori di qualità ed esperienza, Roma è formazione con tanti situazioni di gioco efficienti. La nostra settimana è stata positiva, ogni giocatore sa di giocare una partita difficile e stimolante”
Precedenti: 40 gare a Roma e 26 vittorie per i capitolini, l’ultima ha consegnato lo scudetto agli avversari.
Arbitri: Bartoli-Baldini-Vicino
Si gioca: Pala Tiziano in Roma, domenica 30 marzo 2014 ore 20:30. Diretta TV su RAISPORT .
Fabrizio Noto/FRED