Bologna, 30 marzo 2014 – La Virtus Bologna riassapora il dolce gusto di due vittorie consecutive per la prima volta dal lontano 17 novembre (vittoria a Roma in seguito al successo casalingo con Milano), battendo Caserta dopo il bel successo a Brindisi di 7 giorni fa. Gli uomini di Valli si sono dovuti sporcare le mani in una partita brutta e combattuta, ma, se non altro, i bianconeri emiliani a questo spartito ormai sono abituati. E, per una volta, sono riusciti ad essere più freddi degli avversari nel finale. Arrivate in parità alla volta finale degli ultimi 3 minuti, le V Nere hanno trovato quasi tutte le giuste al momento giusto con Gaddefors, Hardy e un Warren che continua a ben impressionare soprattutto per come sa stare in cabina di regia mettendo in ritmo i compagni (7 assist contro 2 palle perse) e senza forzare in attacco (4 tiri in tutto presi, ma 7 viaggi in lunetta). Una vittoria importante anche in ottica salvezza: in caso di sconfitta di Pesaro domani con Milano la Granarolo sarebbe matematicamente salva e potrebbe giocare provando addirittura a guardare le squadre davanti a sé. Il calendario da qui alla fine non è proibitivo e i playoff sono, teoricamente, a quattro punti stanti le sconfitte anche di Venezia e Reggio. Pare più utopia che altro al momento perché servirebbe un filotto di vittorie difficilmente pronosticabile, ma il vantaggio di giocare a mente sgombra non si sa mai quali effetti possa sortire.
Non guarisce, invece, dal mal di trasferta Caserta che prolunga il proprio digiuno lontano dal PalaMaggiò al termine di una gara iniziata bene (+7 dopo 10’) ma poi, via via, persa per strada tra errori al tiro marchiani e percentuali ai liberi disastrose (12/21). Jeff Brooks, dopo la gran prestazione con Cantù, ha steccato di brutto subendo la verve agonistica di Ndubi Ebi, mentre Ronald Moore ha provato a vestire i panni del finalizzatore offensivo andando però a fiammate e così, visto anche il 12/31 complessivo del trio Roberts-Scott-Easley, la Juve non ha potuto che pagare dazio quando nel finale è stata incapace, al contrario degli avversari, di segnare i tiri necessari per portarsi a casa la contesa. Considerati i risultati degli altri campi (ha vinto solo Avellino), l’ottavo posto tiene, ma in futuro servirà maggior cinismo per strappare punti extra necessari a non vedere fallire una rincorsa che sarebbe criminale non portare a termine in maniera positiva.
Venendo alla cronaca, dentro King fuori Motum per Bologna che parte con lo stesso quintetto di Brindisi ma deve presto correre ai ripari per i due falli prematuri di Jordan. Entra proprio King che però soffre oltremodo Easley. Si capisce subito che non sarà una bella partita, ma gli ospiti riescono lo stesso a partire meglio. Roberts segna in contropiede, poi, in chiusura di frazione, arrivano tre triple (una dello stesso Roberts e due di Moore) che portano a un allungo significativo di Caserta che, alla prima sirena, vede il tabellone dire 21-14 in proprio favore. Bologna, però, che ha cambiato completamente le proprie gerarchie interne (Walsh utilizzato il giusto, quasi in sciopero di tiro per tre quarti e poi panchinato negli ultimi 3’), risponde col cuore e inizia la rimonta. King in campo fa solo disastri e allora Valli opta per il “quintettino” con Ebi centro e la mossa paga. Easley, molto nervoso, prende tecnico e allora Fontecchio da dietro l’arco pareggia a quota 33, prima che Michelori fissi sul 33-35 il punteggio dell’intervallo. Il rientro in campo è sfavorevole a Caserta che sbaglia canestri elementari e permette un parziale di 9-2 ai padroni di casa che per la prima volta hanno l’impressione di tenere le mani sulla direzione dell’incontro (42-37). E’ solo un attimo, però, perché gli ospiti, con un buon contributo dell’ex Vitali, ricuciono lo strappo e lanciano la volata dell’ultimo quarto sul 50 pari. Walsh si iscrive alla gara in attacco, ma un antisportivo di Gaddefors permette ai campani di stare avanti, prima che, proprio lo stesso svedese, si inventi la giocata del 60-57. Brooks, con l’unico momento veramente positivo della sua gara, rimette tutto in equilibrio di nuovo, ma ancora una tripla di Gaddefors e un nuovo antisportivo, questa volta di Mordente su Warren in contropiede, riaprono lo squarcio: 68-62 con poco più di 60” alla fine e la Pasta Reggia che commette pure errori fatali dalla lunetta. Infrazione di 8” Virtus, Mordente fa -4, ma il tempo è tiranno e urge il fallo tattico che Bologna gestisce egregiamente conducendo in porto una vittoria che pareggia anche, nel caso ce ne fosse bisogno, la differenza canestri dell’andata.
Granarolo Bologna – Pasta Reggia Caserta 74-66
Parziali: 14-21; 19-14; 17-15; 24-16;
Progressione:14-21; 33-35; 50-50; 74-66;
MVP: Finalmente Viktor Gaddefors torna a farci vedere alcuni dei bagliori che aveva mostrato a inizio anno quando sembrava sul punto di esplodere in maniera definitiva. Un mix vincente di basket essenziale e giocate decisive.
WVP: Partita completamente da dimenticare di Chris Roberts che, nonostante la giornata stortissima al tiro, si intestardisce a cercare il canestro finendo per mettere assieme cifre raccapriccianti (3/12 al tiro, 3 perse e -2 di valutazione).
SALA STAMPA
Giorgio Valli: “Questa, dopo quella di Brindisi, è senza dubbio la partita più importante per noi fino ad ora. Abbiamo fatto quattro punti importanti e ci siamo definitivamente staccati dalla coda. La cosa che mi ha fatto più piacere, comunque, è stata la solidità difensiva che abbiamo mostrato. Caserta ci ha costretti ad adattarci giocando molto piccoli e alla fine ha avuto un peso decisivo la difesa di Fontecchio su Moore che gli ha fatto ritardare quasi sempre l’ingresso nei giochi. Per questo Walsh è stato in panchina nel finale. E’ stata una mossa difensiva e non una scelta punitiva. Poi era importante vincere davanti ai nostri tifosi. Certo, in una partita non bella, ma quando devi sempre tenere a mente i risultati degli avversari è quasi inevitabile. E’ stata una partita atipica, ma ci interessavano solo i due punti e va bene essere riusciti a prenderli anche subendo 66 punti, considerando che all’inizio abbiamo fatto fatica a trovare ritmo in attacco perché Caserta ci disturbava tutte le linee di passaggio, salvo poi trovare i nostri spazi e i nostri tiri. In parte sento che la squadra sta diventando a mia immagine e somiglianza, ma la vorrei più brillante in attacco. Non possiamo ancora alzare troppo il ritmo e nel contempo dobbiamo lavorare forte in difesa. I ragazzi, nelle ultime tre partite in particolare, l’hanno capito ed è un bene perché possiamo guardare ad Avellino con serenità cercando di andare a giocarci al meglio le nostre carte.”
Lele Molin: “Ancora una volta abbiamo perso una partita brutta esteticamente perché non abbiamo avuto, nel finale, la durezza mentale e fisica necessaria, subendo la Virtus e il pubblico che l’ha sospinta. Se davvero vogliamo arrivare ai playoff dobbiamo imparare a giocare duramente e bene, non dico in maniera splendida. Dobbiamo evitare di sbagliare liberi pesanti, di perdere palloni e che la pressione della gara faccia girare sul ferro e uscire palloni decisivi. Stasera si è persa un’occasione perché siamo stati troppo disordinati. Faccio comunque i complimenti alla Virtus che voleva fortemente questa partita e ha fatto il necessario per portarla a casa. Anche a Brindisi e a Roma c’eravamo messi nelle condizioni per poter vincere ma poi non siamo stati capaci di concretizzare. Siamo nella corsa playoff, ma non sembriamo pronti quando scendiamo in campo. Siamo generosi e vogliosi per larghi tratti ma poi, quando incanaliamo la gara sui nostri binari, commettiamo errori banali che ci costano caro. Se vogliamo stare nelle prime otto dobbiamo essere più solidi e costanti.”
Nicolò Fiumi