SASSARI – La Dinamo Banco di Sardegna non riesce a sfatare il tabù PalaSerradimigni mentre Milano conquista una vittoria sudatissima e riporta l’inerzia della serie a suo favore. Il tiro dai 6.75 di Stefano Gentile a meno di un minuto dalla sirena del supplementare, decide le sorti del match. Sassari incappa in una pessima serata nel tiro da tre (22%) e subisce sotto canestro la fisicità di Samardo Samuels. Milano gioca sotto controllo fino a metà dell’ultimo quarto, quando l’orgoglio della Dinamo porta la partita al supplementare. Sassari giovedì ha l’occasione per tornare a Milano con la serie in parità, ma il roster a disposizione di Luca Banchi ha dato l’impressione di poter conquistare la finale.
Il match
Meo Sacchetti presenta in quintetto Benjamin Eze al posto di Drew Gordon e affida a Marques Green le chiavi della regia. Luca Banchi ritrova Nicolò Melli e parte con Langford in panca. La Dinamo cerca subito di imporre il proprio ritmo al match e Caleb Green porta avanti i suoi (5-2). Milano gioca molto sotto le plance e, con i canestri di Melli e Samuels impatta sul 7-7. Il secondo fallo di Eze costringe Sacchetti a buttare nella mischia Drew Gordon. Quest’ultimo fatica terribilmente su entrambi i lati del campo, subendo la fisicità di Samuels. Al settimo minuto Milano prova l’allungo (12-19), sfruttando nel migliore dei modi il metro arbitrale che garantisce il gioco molto fisico dei lombardi. Il primo parziale si chiude con l’Olimpia al massimo vantaggio sul +9 (15-24) e Sassari molto nervosa.
Milano insiste e con due triple di Gentile e Langford, zittisce il PalaSerradimigni, e scava il solco (15-30). Meo Sacchetti chiama il time out e riesce a scuotere i suoi. La Dinamo con l’auto del pubblico riesce a piazzare un parziale di 12-0 che riporta il match sui binari dell’equilibrio. Dopo due minuti di estrema confusione sul parquet, Milano rilancia la sua azione a va all’intervallo lungo ancora avanti sul +9 (32-41).
Al rientro sul parquet i biancoblù appaiono decisi a ricucire il gap ma l’Olimpia continua a condurre con estrema autorevolezza, variando il gioco offensivo e chiudendo dall’arco le iniziative di Sassari. A metà quarto sono ancora 8 i punti che separano le due squadre (39-47). La Dinamo manca ancora di lucidità dai 6.75, mentre Milano continua a sfruttare la giornata positiva di Samuels e di Gentile per portarsi, a un minuto dalla sirena del quarto, sul +14 (41-55). I cugini Diener non ci stanno, ma l’Olimpia si presenta allo sprint dell’ultimo periodo sul +12 (48-60).
Nella bolgia del PalaSerradimigni accade quello che nella stagione dell’Armani è accaduto troppe volte: una partenza troppo molle nel quarto decisivo. Entrambi i quintetti alzano il livello dell’intensità difensiva ma la Dinamo con una fiammata si riporta a contatto (56-60). Il pubblico diventa un fattore e a poco più di due minuti dalla sirena Caleb Green impatta con una conclusione dalla distanza: 65-65. La Dinamo non sfrutta alcune situazioni favorevoli ma riesce a portare l’Olimpia al supplementare grazie a due tiri liberi di Omar Thomas con poco più di un secondo sul cronometro. Banchi studia l’ultima occasione ma il match va all’overtime sul 69-69.
La Dinamo trova subito il vantaggio (73-71), ma ancora una volta manca troppe occasioni per uccidere il match. Milano trova fortunosamente, ma non immeritatamente il canestro decisivo di Gentile che, dopo aver rimbalzato sul ferro, si tuffa nella retina ammutolendo i 5000 del PalaSerradimigni. L’EA7 controlla gli ultimi istanti della partita e porta la serie sul 2-1 a proprio favore.
SALA STAMPA
SACCHETTI
Ho poco da dire, se non che posso ritenermi soddisfatto della prova dei miei ragazzi. Abbiamo fatto poco canestro ma siamo riusciti a rimettere in piedi la partita con tutto quello che avevamo. Penso che i miei giocatori possano ritenersi appagati perché certamente hanno dato tutto ciò che potevano, e c’è mancato davvero poco per portarla a casa. Ora dobbiamo immediatamente buttarci tutto alle spalle e pensare al match di giovedì.
BANCHI
In questa serie si fronteggiano due squadre che hanno sempre dimostrato di poter cambiare l’inerzia della gara. Noi questa sera siamo riusciti a produrre una buona difesa e un attacco equilibrato, molto probabilmente spinti dalla bruciante sconfitta di domenica. Abbiamo poi subito l’aggressività di Sassari nell’ultimo quarto, quando abbiamo perso troppi palloni lasciando tanti secondi tiri. Sono partite difficili da pronosticare, la speranza è che tra 48 ore si possa giocare un’altra gara intensa e di personalità su un campo in cui competere non è mai facile. Se devo dire la mia, queste partite ravvicinate non fanno bene allo spettacolo perché fisicamente sono molto pesanti da affrontare.
MELLI
Siamo riusciti a tenere la gara sotto controllo fino all’ultimo quarto. Siamo stati bravi a tenere bene i giochi offensivi di Sassari e la giocata di Gentile nel finale ci ha sicuramente dato quella fiducia in più per mantenere il vantaggio. Purtroppo come spesso ci accade, non riusciamo a chiudere il match. Ora dobbiamo cercare di imporre il nostro gioco per avere la meglio nella serie. Per me era praticamente il primo match della serie e ho cercato di portare il mio contributo giocando con molta energia. Ho commesso molti errori che cercherò di non ripetere giovedì.
DEVECCHI
E’ stata una partita strana. Malgrado la bassa percentuale nei tiri da tre, siamo riusciti a recuperare. Come ci ha Detto Meo negli spogliatoi, questo ci deve dare fiducia per gara 4, perché i nostri tiratori difficilmente sbagliano due partite di fila. Il supplementare è stato deciso da tiro da tre di Gentile, bravi loro ma siamo abbastanza contenti, perché nonostante la sconfitta sappiamo di aver dato il massimo.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Olimpia EA7 Emporio Armani Milano 76-83.
Parziali: 15-24; 17-17; 16-19; 21-9; 7-14.
Progressione: 15-24; 32-41; 48-60; 69-69; 76-83.
Mvp: Alessandro Gentile. Continua a giocare una serie spettacolare. Prende letteralmente per mano i compagni e sigla la tripla che decide il match.
Wvp: Marques Green. Il folletto biancoblù non ripete la strepitosa prova di gara2. Non trova il canestro dalla lunga distanza e finisce con gestire non in maniera ottimale molte situazioni di gioco.
Foto di Daniele Petretto
Marco Portas