Roma, 4 giugno 2014 – Anche riaprendo i battenti del Palalottomatica dopo 3 anni di assenza la Virtus Roma non riesce a sfatare il tabù in stagione Montepaschi Siena e perde Gara 3 della semifinale Playoff. Nella vita le chiacchiere stanno a zero, contano le azioni ed i fatti che qualificano ognuno di noi su questa terra, allargando ora questa massima di vita al molto più prosaico campo di basket si potrebbe quindi dire, senza tema di smentita, che se la Mens Sana è in stagione 6-0 nei confronti dell’ACEA Virtus Roma qualcosa vorrà pur dire!?!?
Ma aldilà della facile ironia, non sarcasmo ma appunto ironia, bisogna riconoscere questa sera i meriti che La Mens Sana, ricordiamolo, la squadra che detiene il titolo di Campione d’Italia da 6 anni di fila, porta con se da diversi anni e non si parla solo di meriti acquisiti e conquistati sul campo. Inutile adesso rinvangare le ben note vicende che vedranno questa squadra scomparire a fine stagione e ripartire probabilmente dalle serie inferiori, come ha tenuto a sottolineare anche Luca Dalmonte nei giorni scorsi in fase di presentazione di questa serie Playoff, questa squadra allenata dal poco considerato (a torto), Marco Crespi esprime una pallacanestro essenziale, pratica, badante al sodo e poco disposta agli svolazzi poetici. E questa sera Roma lo ha potuto constatare in prima persona, infrangendosi letteralmente sopra ad un certo punto del terzo periodo, il periodo che ha deciso il match.
Forse la squadra che pratica il miglior basket in Italia questa Montepaschi, che riesce anche a sopperire all’inizio alla serata poco ispirata del proprio Top Scorer di questi Playoff, MarQuez Haynes, facendo quindi salire di livello il supporto e l’apporto dei vari Matt Janning, MVP del match, capace nei due minuti del terzo periodo che vanno dal 28° al 30° di spezzare definitivamente le gambe ad una Roma già in apnea con le sue triple, che mette dentro “solo” 11 punti finali ma che saranno quelli che decideranno appunto la gara. Ma come non esaltare anche la gara di Tomas Ress? Due triple di rara difficoltà ad inizio del terzo periodo per tenere il nuovo tentativo d’allungo di Roma ma poi tanta difesa in aiuto assieme ad un ancora molto positivo Othello Hunter ma soprattutto un silente ma efficace Spencer Nelson più il Top Scorer senese di questa sera, Erick Green che dice 15 punti all’ultimo suono della sirena.
Ma nel complesso Siena ha dato corpo e sostanza alla sua voglia di vittoria riuscendo a non disunirsi nelle due parti iniziali del match, all’inizio cioè del primo e del terzo periodo arginando con le unghie e con i denti la veemenza della Virtus che voleva sotterrare gli avversari fisicamente e psicologicamente. Quel non crollare, quell’aggrapparsi all’idea di voler resistere ma proponendo sempre un gioco abbastanza fluido bensì poco redditizio all’intervallo (27-28 per i senesi al 20°), poneva le basi per spiccare il volo nel momento in cui si fosse trovato il fondo della retina con maggior costanza. E così è stato e per una volitiva ma ansiosa Virtus Roma è stata notte fonda. Andata sotto di 16 punti al terzo suono della sirena, per i ragazzi di Dalmonte non c’è stato più domani. A suggellare infine l’ottima prestazione corale della Mens Sana, basti osservare che tutti i giocatori scesi in campo han portato il proprio nome a referto nella casella “punti all’attivo”.
Comunque chi si aspettava una Virtus Roma tutto cuore e grinta non è rimasto deluso, i ragazzi di Dalmonte han dato tutto quello che potevano dare a partire da un incredibile Trevor Mbakwe (sesta doppia doppia su sei gare di Post Season, cosa dire di più su di lui a questo punto dopo i 18 rimbalzi di questa sera, i 19 punti, 5 falli subiti, 2 assist ed anche una tripla anche se a tempo scaduto con un 35 di valutazione finale?), a Capitan Phil Goss che ha letteralmente stretto i denti per essere in campo dopo il malanno muscolare di fine Gara 1 (4 assist, 13 punti e….5 rimbalzi!!!); da un grintoso e determinato anche se confusionario Quinton Hosley (era difficile fare ancor peggio di Gara 2…13 punti per lui alla luce però del 6/15 complessivo dal campo, 12 di valutazione con anche 4 assist), ad un determinatissimo ma sfortunato Bobby Jones (13 punti pure per lui, 2 rimbalzi ma solo 7 di valutazione). Per il resto nulla o quasi. La panchina di Roma alla fine mette solo 11 punti a referto dei 69 complessivi, Siena invece dice 36 su 78, anche questo dato fa riflettere. Deludente ancora Jimmy Baron, solo 4 punti e tutti dalla lunetta!?!?!? Anche Josh Mayo male, solo 3 punti ma anche poca convinzione e decisione nel guidare il gioco di Roma, riscattatosi in difesa contro chiunque gli capitasse a tiro. Bravo per la dedizione Lollo D’Ercole, in campo con una vistosa fasciatura sul polpaccio malato, peccato per il -2 di valutazione in 14 minuti di gioco che ne penalizza lo spirito d’abnegazione in difesa ma mai offensivo palla in mano, così così Ricky Moraschini che dopo un buon inizio è uscito dal match, male Halil Kanacevic ma pretendere chissà anche da lui sarebbe troppo nonostante la sontuosa Gara 1 di Cantù.
Ma intendiamoci, Roma ha per l’ennesima volta, accusato il colpo senza mai riuscire seriamente a rientrare in gara. Questa squadra non ha nel DNA lo scrollarsi da dosso le situazioni complicate e venirne fuori, deve sempre ingaggiare dei duelli rusticani o giù di lì e facendo leva sul corpo altrui sollevarsi dagli impacci per vincere le gare. Con il tiro da tre oggi molte sfide già quasi finite possono sempre riaccendersi con due o tre triple di fila (ad esempio, quelle di Matt Janning questa sera), purtroppo Roma non è mai riuscita in questa stagione a proporsi sotto questo aspetto, ha spesso imposto dei grossi parziali agli avversari subendone poi magari il ritorno repentino ma se si eccede le gare vinte in trasferta a Varese prima e Venezia dopo, questa Virtus ha sempre subito i break avversari in modo quasi ineluttabile, non riuscendo quasi mai a trovare nel proprio cuore quella forza di capovolgere situazioni negative.
Dopodomani quindi Gara 4. Sarà per Roma la gara dell’orgoglio come dirà poi in sala stampa un dispiaciutissimo Luca Dalmonte, Siena giocherà sul velluto per chiudere la serie e sinceramente non si vede come e dove Roma possa incidere per poterne uscire fuori ma, si sa, nel basket come nella vita, non bisogna mollare mai perchè a volte i miracoli accadono.
La cronaca
Primo periodo, Crespi parte con il classico Haynes, Carter, Ortner, Green e Tomas Ress con Dalmonte che schiera subito Goss eppoi Jones, Hosley, Mabkwe e D’Ercole, nessuna paura dunque che i due infortunati possano farsi male subito. Inizio contratto da ambo le parti, Hosley cerca di farsi perdonare la pessima prova di Gara 2 con due canestri di fila ma dimostrando anche maggior concentrazione. Goss porta Roma sul 6-2 al 3°, Siena appare in affanno, Ortner va da solo, 6-4 ma la difesa di Roma sembra presente. Mbakwe comincia a far danni alla difesa mensanina, secondo fallo di Ortner al 4° e Crespi deve cambiarlo, due liberi per il centro romano ed è 2/2, 8-4. Virtus in fire con Hosley, 10-4 al 5° che sembra tarantolato, finalmente!! Green, play principale cavalcato da Crespi, fa solo uno su due, 10-5 e sempre il coach ospite lo toglie per Janning. Jones allo scadere dei 24”, 12-5 ma Carter va da tre, 12-8 ed è zona per Siena. Mbakwe continua ad essere un problema per gli ospiti, 4° fallo di squadra e secondo di Carter con il centro che va in lunetta ma è solo uno su due, 13-8 al 6°. C’è anche Hunter e Nelson per i campioni d’Italia ed è proprio lui che va da tre, 13-11. Anche Hunter fa fallo su Mbakwe, sempre lui dalla lunetta mentre escono Goss e D’Ercole per Baron e Mayo, è solo uno su due, 14-11 al 7°. Haynes butta alle ortiche un possesso grazie alla buona difesa romana ma anche Mbakwe spreca dall’altra parte il possesso. Entra Kanacevic per Mbakwe, un po’ stanco e già dominante. La zona di Crespi ora provoca guai all’attacco capitolino ma Siena non ne approfitta più di tanto, sembra di rivedere Gara 1, stessa tensione. C’è Viggiano e va da tre, parità, 14-14, mini-parziale degli ospiti da 2-10 che non s’arresta perchè Nelson fa 2/2 dalla lunetta, 14-16 con periodo che si chiude con Goss che cerca la soluzione al suono della sirena ma senza fortuna. Dopo una bella partenza, Roma s’è arenata come una balena sulla battigia, Siena ha preso in mano le redini del gioco ma senza strafare, purtroppo la Virtus palesa i soliti limiti in attacco sia di esecuzione che di scelta del miglior tiro. L’ACEA ha un mediocre 5/13 al tiro, dice tutto quanto.
Secondo periodo, c’è Moraschini e c’è di nuovo D’Ercole mentre Crespi vede ancora Janning con Green in regia. Sempre zona per Siena anche se adattata, Mbaker converge un tiro mal preso da Goss, 16-16 ma Green riporta su la Montepaschi, 16-18 al 12°. Kanacevic fa il suo 3° fallo e deve uscire, al momento deludente il rookie…Anche Goss fa fallo, Roma già con tre falli di squadra al 12° appunto. Mbakwe ancora in lunetta, è palese che Roma voglia sempre palla dentro per coinvolgere sempre il proprio centro, è 2/2 e siamo di nuovo in parità sul 18-18. Viggiano beffa Baron, non proprio un mastino in difesa. La Virtus però è sempre poco lucida, Hosley ruba palla, vola in contropiede ma spreca, subito dopo Goss perde palla nel tentativo di mettere Mbakwe in condizione di segnare, Dalmonte deve chiamare tempo: troppi possessi sprecati per i suoi ma va anche dato merito alla buona difesa dei verdi toscani. Ora Hosley forza e sbaglia da troppo vicino al canestro, si rifà subito dopo su assist di Mbakwe, 20-22 al 15° e Moraschini impatta attaccando il ferro, 22-22. Esce Baron, non visto proprio, per Jones mentre Nelson va uno contro uno, 22-24 al 16°. Tripla di Goss, 25-24 a modo suo e Roma rivede la testa dopo il primo periodo mentre Haynes continua a sbagliare, sembra irriconoscibile rispetto a Gara 1. Hosley, nonostante il suo 23% da tre, decide di tirare dai 6,75…Ovviamente non va, va invece Hunter al ferro, 25-26 al 18° e sempre lui a schiacciare subito dopo, 25-28. Ress sbaglia una tripla non da lui, Jones lo punisce in transizione, 27-28. E’ comunque una battaglia, si suda e si picchia senza cattiveria ma con decisione agonistica. Lo spettacolo non c’è, troppo alta la posta in palio, si segna con il contagocce. C’è Mayo adesso che non vede Hosley in mismatch in post basso su Haynes, quando riceve la palla sul ribaltamento del lato debole è tardi perchè l’ala di New York spinge la guardia senese, fallo in attacco e Dalmonte chiama tempo, la sua squadra continua ad essere poco lucida, lo schema di dare sempre palla dentro ok ma si dovrebbe aprire più il campo per consentire più spazio ai tiratori dalla lunga. Termina comunque il periodo con Jones che sciupa ancora, Haynes lo imita ma dovendo liberarsi da un Mayo strepitoso in difesa e si chiude sul 27-28. Match teso, nervoso a dir poco, lo spettacolo è ben altra cosa ma la posta in gioco è elevata. L’ACEA è troppo monocorde, Siena non è per niente superiore, sembra di assistere ad un match di NCAA!! Mbakwe è già a quota 8 rimbalzi ed 8 punti ma Hunter dice 7 rimbalzi e 6 di punti, Roma domina a rimbalzo con un eloquente 20-16. Altro dato significativo, Roma ha avuto il 92,6% dei punti dal quintetto, la panchina insomma della Virtus latita mentre Siena vede solo il 35,7% dei punti messi a segno dal quintetto, evidente che la Mens Sana abbia un migliore assetto offensivo ma si sapeva. Il punteggio basso avvantaggia Roma ma se Siena si sveglia da tre (al momento 3/11), la gara se la prende con questa Roma asfittica in fase di realizzazione.
Terzo periodo, stessi quintetti come nel primo periodo da ambo le parti. Hosley riparte, 29-28 in avvicinamento ma Ress dall’angolo va da tre, 29-31, il match sale di tono. Ma Jones lo imita, 32-31 dalla lunga anche lui ma ora c’è Goss che compie il suo terzo fallo e siamo al 22°. Sempre Hosley, punta Carter che cerca di bloccarlo ma inutilmente, buono più fallo e 3° fallo dell’ala senese, 35-31 per la Virtus. Poi D’Ercole commette una fesseria, tocca (sembra..), al tiro Haynes sul filo della sirena, due liberi per il play senese ed è 35-33. Assist del capitano per Mbakwe, 37-33 e Roma come all’inzio ha una bella faccia ma Ress ancora da tre, 37-36, grande Tomas. Dalmonte mette Mayo per Goss che deve essere centellinato, 24°. Green fa passi e Siena di nuovo in affanno Mbakwe va ed è 39-36 e subito dopo Haynes fa una magia attaccando il ferro, 39-38. Sì, adesso il gioco c’è e si vede, la tensione s’è sciolta. Mbakwe difende troppo forte su Green dopo che il ferro ha beffato Jones da tre, 39-40 dalla lunetta per lui. Hunter per Ortner e Kanacevic per dar fiato a Mbakwe. Haynes da dentro l’area, 39-42 al 26° e Jones dopo spinge Ress, secondo la terna, a rimbalzo, l’ACEA è già in bonus ed il capitano senese fa 2/2, 39-44. La Montepaschi cerca di scappare, Hosley commette una delle sue sciocchezze, cerca di attaccare il ferro, perde palla clamorosamente e dopo commette anche fallo, Dalmonte chiama tempo, se Siena vola è durissima. Haynes in lunetta al rientro, per Roma ci sono Baron e Moraschini, Montepaschi che va a +7 sul 39-46 al 27°. Hosley continua a tirare dalla lunga sbagliando, Siena non sfrutta però ma Roma ribatte in testa dopo il buon inizio, s’è fermata in attacco mentre Janning va da tre, 39-49 al 28°. Kanacevic si procura due liberi, Roma blocca l’emorraggia ed è 41-49, rientra Mbakwe per lui al 28°. Ancora Janning da tre con Baron che se lo guarda…41-52, la guardia di Roma sbaglia anche il suo primo tiro, desolante. Sempre Janning, questa volta da due, 41-54 e subito dopo Hosley si mangia la schiacciata a due mani mentre sempre lui, Matt Janning, va di tripla, 41-57 e la gara sembra decisamente finita. Niente da dire, appena la Montepaschi ha aggiustato la mira dalla lunga, la gara s’è decisa, o quasi. Parziale da 2-21….Letale per una Virtus volenterosa ma troppo, troppo discontinua in attacco.
Quarto periodo, si riapre con un fallo (dubbio), in attacco ai danni di un Haynes poco decisivo questa sera, poi Baron finalmente si procura due liberi, Roma rosicchia qualcosina ed è 43-57. Jones “carica” Nelson in transizione, Siena ha già tre falli di squadra al 31°, potrebbe essere utile per Roma. Poi Haynes stoppa Baron dai 6,75 ma i campioni d’Italia sembrano rifiatare, altro fallo di Janning mentre Mayo va da tre, 46-57 e subito dopo anche Goss va da tre, 49-57 e la gara sembra riaprirsi. Ora è Crespi che vuole parlarci su, siamo al 33° e Roma è tornata sotto la doppia cifra di svantaggio. Ora il Palalottomatica è una bolgia ma Nelson va al ferro e si procura anche il terzo fallo di Jones, 49-60. Poi Hunter deposita da sotto, 49-62 e la fiammata di Roma sembra essersi spenta, Dalmonte chiama tempo con Jones che tirerà due liberi. Al rientro in campo l’ala di Compton fa 2/2, 51-62, c’è ancora speranza ma siamo al 34°. Nelson fa passi, Roma spreca ancora, troppi errori per poter sperare, Green non sbaglia. Mbakwe non ne vuol sapere di mollare, 53-64 ma Haynes, sul ribaltamento dell’azione, subisce fallo da Mayo e mette dentro il cuoio, non converte però ed è però +13 Siena. Quarto fallo di Bobby Jones che rimane comunque in campo, Roma difende meglio su Green e Goss va da tre ed è 56-66. Crespi non vuole correre rischi, chiama tempo al 37°, nulla deve essere lasciato al caso…E Nelson esegue alla perfezione uno schema da rimessa, niente da dire. Mbakwe ancora, 58-68 al 38° ma Green, con chilometri di spazio ed è tripla, quella della staffa. Goss vuole crederci ma siamo 60-71 e soprattutto Roma non sembra proprio crederci, Sempre Green da tre, 60-74. Finita, Siena vola sul 3-0 nella serie ed a questo punto solo un miracolo potrà salvare un’ACEA volenterosa ma troppo confusa in attacco per poter sperare di ribaltare la serie. Si chiude con una tripla di Mbakwe, addirittura…69-78. Domani è un altro giorno, Roma deve crederci comunque.
Sala Stampa
Marco Crespi Roma-Siena 4Giu2014 Playoff
Luca Dalmonte Roma-Siena 4Giu2014 Playoff
Trevor Mbakwe Roma-Siena 4Giu2014 Playoff
ACEA Virtus Roma – Montepaschi Siena 69–78
Parziali: 14-16; 13-12; 14-29; 28-21
Progressione: 14-16; 27-28; 41-57; 69-78
MVP: Super Trevor Mbakwe. Sesta doppia doppia su sei gare di Playoffs. Un giocatore devastante, capace di spostare gli equilibri e con ancora tanti margini di miglioramento. Per Siena menzione per Matt Janning decide il match nei minuti che vanno dal 28° al 30° massacrando la retina romana ma tutta Siena merita un encomio per il modo in cui resta in campo con lucidità e freddezza.
WVP: Chi ha incastrato Jimmy Baron? La guardia romana è la pallida copia del bel giocatore ammirato in stagione.
Fabrizio Noto/FRED
Foto by Paolo Pizzi