Torno a scrivere sul mio blog soddisfatto, al termine della prima edizione del “Progetto Fine Carriera”, corso che si è articolato in 5 incontri, a mio avviso tutti molto interessanti.
Dall’orientamento alle lezioni di informatica, passando per l’Open Day in cui sentire svariate esperienze, credo che i partecipanti abbiano avuto modo di avere un quadro articolato di cosa sia la vita fuori dal campo, oltre a comprendere quali azioni si possano mettere in campo per valorizzarsi e cercare di fare, in futuro, qualcosa che piace come giocare a basket, per continuare a sostenersi economicamente.
In fondo, cercare la propria strada dopo aver giocato, e quindi trovare un lavoro, è un po’ come fare canestro: se ti sei allenato bene prima, è più facile segnare.
A fine corso, bevendo un caffé con alcuni partecipanti, ho chiesto loro un pensiero, da poter riportare sul mio blog, improvvisandomi intervistatore. Al di là dei puntuali resoconti della GIBA con comunicati e news, porto questo mio contributo alla comunicazione del Progetto Fine Carriera.
Eccovi i pareri di quattro giocatori che hanno partecipato al corso.
«Il corso è stata una esperienza molto interessante. Ti apre gli occhi sulla realtà del lavoro e ti mette di fronte alla quotidianità fuori dal campo di gioco. Penso che anche i giovani giocatori dovrebbero partecipare alle future edizioni, non solo i giocatori in età avanzata, perché è uno stimolo per una visione a 360 gradi della situazione lavorativa generale, in un momento in cui la pallacanestro sta attraversando un momento di crisi.»
Luca Infante
«Un corso utile, visto che mi ha permesso di prendere coscienza delle mie lacune e dei miei punti di forza, in vista della vita che dovrò affrontare una volta terminata la carriera di giocatore.»
Daniele Casadei
«È stata una esperienza semplice e utile, che ha fornito spunti interessanti su un mondo che non ci appartiene come quello fuori dal campo di basket. È stato bello anche condividere questo momento con gli amici che incontri ogni domenica sul campo. Credo sia una esperienza da perfezionare, essendo il primo anno, ma ha dato gli stimoli giusti e i contatti che servono, per non trovarsi poi con il “culo per terra” a fine carriera.»
Simone Berti
«Il corso è stata un’esperienza interessante e formativa, da riproporre e sviluppare ulteriormente. Credo sia un’occasione, offerta dalla GIBA, per capire cosa ci aspetta nel mondo del lavoro. Un’occasione che a mio avviso tutti i giocatori, anche i più giovani, dovrebbero guardare con interesse.»
Marco Rossetti
Infine, ringrazio i partecipanti e la “LGS SportLab”, che ha affiancato la GIBA nella gestione del corso, oltre agli importanti ospiti che hanno nobilitato il nostro Open Day: Renato Villalta, Moreno Sfiligoi, Luca Corsolini e Marco Beccari.
Arrivederci alla prossima edizione.