Ok, Larry Bird non ha voluto aumentargli l’offerta (quadriennale a 44 milioni): ma da lì a vedere “Born Ready” lasciare l’alveare, la casacca gialla dei Pacers che l’ha portato all’attenzione del mondo, beh, sembrava davvero difficile. E invece l’all-star 2014, il secondo nella classifica dei “Most improved player” dopo Goran Dragic, con all’attivo 5 triple doppie in Regular Season, secondo violino e potenzialmente futuro leader degli Indiana targati Paul George, andrà a giocare a Charlotte, convinto dalle lusinghe di Michael Jordan. Il “nato pronto” non ha mai avuto un carattere facile: il suo agonismo, la sua voglia di vincere e la sua straripante fisicità l’hanno messo più di una volta nei guai (basti pensare i frequenti litigi che Lance ha avuto con celebri avversari quali Lebron James), ma l’hanno fatto amare dal pubblico di Indianapolis, che con Stephenson cullava la possibilità di arrivare ad un anello sfiorato più volte nella storia ma mai raggiunto.
Per Indiana la perdita di Stephenson equivale quasi a quella di James per Miami: il peso specifico che la guardia, appena 24enne, aveva nel profondo roster di coach Vogel era inestimabile: oltre a punti ed assist, il giocatore neo-Charlotte garantiva aggressività e difesa asfissiante in ogni parte del campo. Adesso sarà difficile per gli uomini della città della 500 miglia trovare un sostituto, ad un punto in cui il mercato ha visto partire i free agents più appetibili: l’unica guardia che potrebbe garantire un po’ di punti e di riposo a George e Hill potrebbe essere Eric Blesdoe. Ipotesi tutta da verificare, visto che, da ultime indiscrezioni, sembra che la forte guardia voglia restare in Arizona, coi Phoenix. La possibilità paventata di una partenza di Blesdoe sembra quindi poco favorevole ad Indiana. Insomma, difficile trovare sul mercato della free agency un sostituto plausibile a quello che è considerato uno dei migliori prospetti della NBA: Larry Bird dovrà lavorare ad uno scambio importante per portare nei ranghi degli Indiana un giocatore capace di entrare nel meccanismo ben oliato di coach Vogel, mantenendo così gli Indiana competitivi per il 2014.
Per finire, non possiamo che notare che la partenza prima di James a Cleveland e adesso di Stephenson a Charlotte renderanno la Eastern Conference molto più combattuta e avvincente: le due squadre dominanti, Miami e Indiana, che hanno dominato negli ultimi due anni, hanno perso due pedine fondamentali, che vanno a rinforzare due ottime squadre in prospettiva. Chissà quindi che il dominio degli Heat e dei Pacers non sia destinato a finire: con due avversari come “The Chosen One” e “Born Ready”, sarà tosta confermarsi in testa alla Eastern Conference.