La LNB ha reso pubblici nella giornata di oggi i budget delle squadre che parteciperanno al prossimo campionato di Pro A.
L’analisi, a livello di singola squadra, ha mostrato oltre agli stanziamenti legati al monte salari anche i costi complessivi previsti per l’intera stagione.
A livello macro, alcune evidenze sono chiare:
- Lo stanziamento per una stagione di Pro A è pari a circa 4,7 mln € di cui 1,5 (ca. il 32%) legati al monte salari.
- Il 39% delle squadre presenta un budget per la stagione più alto della media di tutte le squadre: dai 7,3 mln € dell’ASVEL Lyon Villeurbanne ai 5,3 mln € del Pau Orthez.
- Le squadre che hanno stanziamento complessivo più alto sono anche quelle che hanno destinato una fetta più alta del proprio budget al monte salari, pur con alcune differenze nel ranking; interessante il caso di Nanterre che a fronte di un budget complessivo di ca. 3,9 mln € ne destina ca. il 39% (1,5 mln €) al monte salari ( a fronte di un’incidenza a livello totale di ca. il 32%, come detto sopra).
Ulteriori considerazioni:
- Incidenza importante dell’Eurolega:
- le squadre con budget più alto sono quelle impegnate nella massima competizione europea o nel Qualyfing Round di EL in questi giorni.
- Il budget medio di queste squadre è pari a ca. 6,8 mln € di cui ca. 2,2 mln € per il monte salari.
- In particolare la già qualificata Limoges ha il monte salari più alto (2,5 mln €) mentre la squadra con il budget complessivo più elevato è l’ASVEL di Tony Parker (ca. 7,3 mln €).
- Impatto più limitato dell’Eurocup:
- le partecipanti alla RS di Eurocup (Dijon, Nancy, Paris Levaillois) hanno un budget medio pari a ca. 4,5 mln €, in linea con la media del campionato.
- Le spese per l’allestimento dei roster incidono per ca. il 34%.
Qualora i dati di affluenza nei palasport fossero gli stessi dello scorso anno, con un coefficiente di riempimento dei palazzetti pari all’82,4%e i relativi ricavi generati dal “botteghino”, la copertura di questi budget non dovrebbe essere complessa.
Potrebbe essere uno spunto per le squadre italiane.
Giorgio Rovacchi