SASSARI – Nella prima semifinale delle Final Four della Supercoppa 2014, l’Emporio Armani Jeans di Milano batte l’ENEL Brindisi al termine di un match non entusiasmante. Luca Banchi presenta a sorpresa nel quintetto iniziale Angelo Gigli e deve rinunciare a David Moss, mentre Piero Bucchi non ha ancora a disposizione l’ultimo arrivato Turner. Le ridotte rotazioni dei pugliesi consentono ai biancorossi campioni d’Italia di trovare il break decisivo nel terzo quarto. Entrambe le squadre appaiono molto lontane dalla miglior condizioni fisica.
LA PARTITA
Milano inizia piuttosto contratta mentre i biancoblù pugliesi appaiono più vivaci. Dopo due minuti il punteggio vede i ragazzi di Piero Bucchi avanti: 3-7. Dopo alcune di fasi piuttosto confuse, l’Armani Jeans riesce nel sorpasso grazie alla buona vena realizzativa di Joe Ragland, autore di 9 dei 13 punti della sua squadra. Al suono della prima sirena Milano conduce sul 18-13 senza dare l’impressione di poter uccidere il match.
Brindisi appare molto solida sotto canestro con Mays, Ivanov e Zerini, mentre sul fronte meneghino appaiono ancora molto lontani da una condizione accettabile Samuels, Melli e Hackett.
Il secondo quarto si apre sulla falsariga del precedente. Milano gioca come il gatto con il topo e a metà del periodo mantiene ancora i cinque punti di vantaggio senza brillare. Luca Banchi concede rotazioni continue senza trovare convincenti risposte. Brindisi con una fiammata riesce a riportarsi avanti: 24-25. Delroy James gioca con molta intensità su entrambi i lati del campo, riuscendo a mettere in difficoltà Kleiza, ancora non perfettamente inserito nei giochi dei biancorossi. Un guizzo di MarShon Brooks consente a Milano di andare al riposo lungo avanti di una lunghezza: 33-32.
Al rientro sul parquet i Campioni d’Italia approfittano di alcuni grossolani errori dei pugliesi e in un attimo scavano il solco decisivo: 45-38. Ancora molto positivo Ragland, ben supportato da Gentile. Brindisi tenta di reagire con Denmon (47-44), ma è Milano che con un’altra spallata riesce a scappare sul +10, con un fortunoso canestro sulla sirena finale del terzo quarto di Kleiza.
L’ultimo periodo si gioca in un clima da garbage time. Milano amministra con Brindisi incapace di riportarsi in scia. Il match si chiude sul 71-59, punteggio che punisce ben oltre i propri demeriti l’ENEL Brindisi, che potrà recitare il ruolo di mina vagante del campionato. Milano da par suo non convince del tutto e viene rimandata alla finale di domani sera.
SALA STAMPA
Piero Bucchi
La nostra partecipazione a questa Supercoppa congiunge la scorsa stagione con la nuova. Abbiamo disputato una partita molto buona e penso che i tifosi e la città di Brindisi possano essere orgogliosi di questa squadra. Alla lunga è venuta fuori la maggior freschezza di Milano grazie alla maggior profondità della sua panchina. In alcuni tratti della partita abbiamo giocato molto bene, ma ci ha punito la parte iniziale del terzo quarto, forse anche oltre i nostri demeriti. Siamo insieme solo da un mese e siamo una squadra completamente rivoluzionata ma oggi posso ritenermi soddisfatto. Dobbiamo lavorare molto anche per inserire Turner, ma sono molto fiducioso. Oggi avevamo solo otto giocatori e ho ritagliato qualche minuto da 3 per James, ma ora dobbiamo utilizzare l’odierna esperienza per guardare avanti con fiducia. Dopo aver affrontato due volte Sassari in questo precampionato e aver visto Milano oggi, posso affermare che non è scontata la riconferma dei Milanesi in campionato.
Luca Banchi
Siamo ancora un cantiere aperto, oggi non ho potuto disporre di James e Moss oltre al fatto che Samuels e Melli sono molto lontani da una condizione accettabile. Non mi aspettavo di dover affrontare queste problematiche soprattutto se faccio il raffronto con la pre season della scorsa stagione, in cui erano tanti i giocatori nuovi da inserire nei giochi. La mia squadra oggi ha avuto il merito di aver approcciato la gara in maniera ottimale, con attenzione e con la volontà di costruire buoni giochi d’attacco. Abbiamo avuto un passaggio a vuoto nel secondo quarto, ma poi abbiamo chiuso il match nel quarto successivo. Joe Ragland ha giocato una partita di forte personalità mentre Gentile e Kleiza hanno permesso alla squadra di avere delle certezze. Moss non ha possibilità di giocare la finale.
MVP: Joe Ragland. L’ex Cantù parte molto forte trovando il canestro con estrema facilità. Cerca di mettere in ritmo i propri compagni non trovando però buoni giochi offensivi. Chiude con 16 punti e un ottimo 4 su 6 dalla distanza
Marco Portas