SASSARI – La Dinamo Sassari solleva la sua prima Supercoppa Italiana, al termine di un match vibrante e carico di emozioni. Il primo trofeo della stagione va in archivio con il popolo biancoblù in festa, al termine di una due giorni non esenti da polemiche. Il movimento del basket italiano ha bisogno di una scossa e di visibilità, e certamente la decisione di assegnare la Supercoppa per la prima volta con la formula della Final Four, non si è rivelato un colpo di genio. Cosi come la decisione di spostare l’orario della finale senza pensare che a rimetterci sarebbero stati gli appassionati che avevano già acquistato il ticket. Ha fatto inoltre storcere la bocca al pubblico di Sassari vedere il presidente Petrucci assistere quasi di soppiatto alla kermesse insieme al selezionatore della nazionale Pianigiani, e fuggire prima della sirena finale senza assistere alla premiazione della Dinamo. L’Olimpia Milano in tutto ciò ha fatto la sua parte non presenziando in sala stampa per commentare la partita. L’ambiente sassarese, da sempre molto attento a garantire una piacevole accoglienza agli ospiti di turno, forse a malincuore inizia a pensare che non sempre questi concetti possono andare a braccetto con il verbo vincere. La Dinamo inizia la stagione come meglio non avrebbe potuto, dando corpo alle parole del coach di Brindisi Piero Bucchi, che dopo la semifinale persa ieri contro Milano, ha dichiarato che Sassari può giocarsi nella stagione appena iniziata, le sue carte sia in campionato che in Eurolega.
LA PARTITA
Sassari parte con una intensità forse mai ammirata dal suo pubblico negli ultimi anni, mentre Milano fatica a produrre gioco offensivo a causa dell’asfissiante pressing di Logan su Joe Ragland. Dopo quattro minuti sul punteggio di 9-4 per la Dinamo, Banchi chiama il suo primo time out e affida le chiavi del gioco a Daniel Hackett. L’inerzia del match non cambia e i biancoblù di casa volano sul 24-8 con un gioco a campo aperto spettacolare e redditizio. Lawal vola sopra la testa di Samuels mentre l’ingresso di Sosa garantisce continuità alle giocate offensive dei ragazzi di Meo Sacchetti. Milano cerca di superare il momento di burrasca affidandosi all’esperienza di Kleiza, ma Gentile dimostra di non essere in serata, marcato in maniera asfissiante dal duo Sanders Devecchi. Il primo periodo si chiude sul 29-14.
Il secondo quarto si apre sulla falsariga del precedente, e la Dinamo dopo due minuti tocca il massimo vantaggio sul +21 (35-14). 36-33 Milano sembra un pugile sull’orlo del KO e Sassari molla la presa commettendo un errore di valutazione gravissimo. I ragazzi di coach Banchi riescono a trovare risorse psicofisiche finora nascoste e piazzano un tremendo parziale di 19-1 riportandosi sulla scia dei sassaresi (36-33). Kleiza e Gentile sono i protagonisti del parziale. Sassari reagisce da grande squadra, si affida all’esperienza di Logan e alla straordinaria vitalità di Dyson e Sosa, e va al riposo lungo sul +10 (40-50).
Al rientro dagli spogliatoi la partita si apre con un fallo tecnico assegnato a Gentile per proteste durante l’intervallo. I giocatori di Milano ingaggiano una serie di proteste con la terna arbitrale e la partita diventa nervosissima. Milano cerca di alzare l’intensità difensiva con Kleiza e Samuels ma Sassari non si fa intimorire e va alla ricerca del break decisivo. A metà del periodo Milano è pericolosamente a contatto (58-55). Il pubblico del PalaSerradimigni cerca di trascinare i suoi beniamini e Jerome Dyson decide di mettere la sua firma sulla gara. La Dinamo alza ancora la velocità delle sue giocate in campo aperto ma Milano resta in scia grazie alle giocate di MarShon Brooks e Joe Ragland dal perimetro. Il terzo quarto si chiude con Sassari ancora avanti (68-72).
Un canestro de tre punti di MarShon Brooks riporta le due squadre a contatto (71-72) e l’ultimo quarto si presenta come una lunga volata. Todic riesce ad essere un fattore nell’area colorata, Dyson non abbassa ancora i suoi giri del motore e Sassari sprinta ancora (84-74), dopo un canestro da tre di Sanders. Gentile commette il quinto fallo ed esce polemizzando con il pubblico che lo fischia sonoramente. Hackett perde il terzo pallone della sua anonima partita e Sassari con Logan controlla i ritmi del match. Gli ultimi sussulti di Milano sono un canestro da tre di Melli e un gioco con canestro e fallo di Samuels (80-86). Sassari vola felice verso la sirena finale che suona quando il tabellone segna il punteggio di 88-96. Inizia la festa sulle tribune del PalaSerradimigni, ma Petrucci e Pianigiani sono già sul taxi. Milano si infila polemicamente sul pullman senza rilasciare uno straccio di commento. Lo farà certamente alla prossima vittoria.
SALA STAMPA
Sacchetti
Dopo la Coppa Italia della scorsa stagione, portiamo a casa un altro trofeo importante. Sono contento della prestazione dei miei ragazzi per l’intensità con cui abbiamo affrontato il match. Siamo stati molto bravi a reagire al loro break, restando in campo con la testa giusta. Nel primo tempo loro hanno avuto difficoltà a trovare il canestro e noi abbiamo approfittato di questo, mentre nel secondo tempo siamo stati bravi a gestire le situazioni. Abbiamo vinto contro una Milano forte e agguerrita che ha dimostrato il suo valore nonostante i problemi di falli. Quando sono rientrato con il parziale siamo stati bravi a rafforzare la difesa. Abbiamo in squadra giocatori importanti con forti personalità, abituati ad essere protagonisti e con una leadership importante. Sono contento e soddisfatto perché pensiamo di aver regalato agli spettatori del Palazzetto e a quelli che ci hanno da casa una bella partita. Non voglio giustificare la scarsa affluenza di pubblico, ma conoscendo l’amore che il pubblico sassarese ha per questo sport, posso pensare che dopo aver garantito alla società due abbonamenti per campionato ed Eurolega, abbia forse risparmiato per seguirci nelle trasferte europee. Vincere il primo trofeo senza aver giocato neanche una parte di campionato ci assicura una carica particolare. Ora dobbiamo gestire questo successo a livello psicologico, perché se pensiamo di aver raggiunto già il nostro obiettivo torniamo una squadra normale.
Luca Banchi
Il coach non si presenta davanti ai giornalisti in quanto, come si legge da una nota dell’Ufficio stampa dell’Olimpia, avrebbe trovato la sala stampa occupata da Meo Sacchetti, vanificando il suo diritto a parlare per primo come coach della squadra sconfitta. Peccato che Meo Sacchetti si sia presentato dopo la premiazione e l’intervista in diretta su RaiSport2, cioè dopo più di tre quarti d’ora dal termine del match.
WVP: Alessandro Gentile. Brutta partita ed ennesimo pessimo comportamento davanti al pubblico del PalaSerradimigni. Limitato dalla marcatura di Sanders e Devecchi gioca un match di pura frustrazione. Polemizza continuamente con arbitri e avversari.
MVP: Jerome Dyson. Il folletto ex Brindisi imprime al match velocità elevatissime. Buca la difesa biancorossa con penetrazioni spettacolari. Joe Ragland e Daniel Hackett non riescono a leggere le sue giocate e finiscono con l’essere travolti.
Foto di Daniele Petretto
Marco Portas