«Questa squadra sta dimostrando un grande carattere e lo ha fatto anche venerdì scorso contro Barcellona, una partita dove abbiamo vissuto delle fasi complicate, anche dal punto di vista arbitrale».
Queste le prime dichiarazioni di Giorgio Pedrollo, responsabile dell’area tecnica della Tezenis Verona, ospite mercoledì dalle 13 di TeleArena a «Che Aria Tira», trasmissione condotta dal giornalista Alessandro D’Errico, alla vigilia della trasferta contro la Fortitudo Moncada Agrigento valevole per la terza giornata del campionato di Serie A2 Gold, in programma giovedì 16 ottobre (palla a due alle 20) al PalaMoncada di Porto Empedocle.
«Abbiamo vinto una partita non facile – ha proseguito Pedrollo – perchè Barcellona è una buonissima squadra, con un ottimo quintetto base. Secondo me arriverà sicuramente ai playoff. La gara è stata un po’ condizionata da alcune scelte arbitrali discutibili. Come dico sempre, bisogna aiutare i direttori di gara perchè spesso anche loro hanno bisogno di crescere, ma contro Barcellona sono riusciti a innervosire una partita tranquilla».
I PREGI DELLA SQUADRA.
«Equilibrio e solidità mentale sono le due qualità che la Tezenis ha già dimostrato di avere. Il lavoro di Ramagli si vede. I giocatori sono stati assemblati in modo chirurgico, pur potendo giocare in più ruoli. Inoltre quest’anno siamo riusciti a prendere elementi italiani in alcuni ruoli-chiave. Non perchè gli altri anni non volessimo farlo, ma perchè non era possibile. Sono dell’idea che una squadra che vuole vincere un campionato non può avere un solo realizzatore. Mai come quest’anno abbiamo grande scelta da questo punto di vista. Abbiamo molti giocatori con punti nelle mani. Ndoja in A1 giocava da 3, ma in A2 il suo ruolo è quello da 4, anche se riesce comunque a difendere su tutti. Umeh è un ragazzo dalle straordinarie qualità umane. L’anno scorso poteva firmare per Siena, prima che accettasse di andare in Israele. In più avere un play del valore di Andrea De Nicolao è per noi uno straordinario valore aggiunto».
VERSO AGRIGENTO.
«La Moncada ha fatto la cosa più giusta che potesse fare una neopromossa, ha mantenuto l’ossatura della squadra dell’anno scorso, compreso lo staff tecnico. Venivano dati da molti come una squadra materasso, invece è stato commesso un evidente errore di valutazione. Faranno male a molti in questo campionato. Non è un caso che si trovino in testa dopo due giornate. Le condizioni di Ndoja? Lui è come Terminator, non si ferma mai. Lo abbiamo preservato in questi giorni, perchè domenica abbiamo subito una partita difficile contro una squadra ostica come Trapani, ma ha gran voglia di giocare. Stamattina si è allenato. Lui vuole esserci».
GLI AVVERSARI E L’OBIETTIVO.
«Tra le altre squadre mi ha colpito Biella. Sono forti come l’anno scorso. Mi ha un po’ deluso invece Ferentino, che alla vigilia secondo me era forse la migliore di tutte. Forlì come nomi sarebbe imbattibile, ma ha altre mille problematiche. Torino sulla carta è devastante, ma il campo è un’altra cosa. Spesso non sempre prendere i giocatori migliori significa fare la squadra migliore. In ogni caso è inutile fare questo tipo di valutazioni in questa fase del campionato. Con la formula che prevede una sola promozione tramite i playoff spesso conta molto di più lo stato di forma con cui si arriva a maggio. Non è facile. Il pubblico vuole la Serie A, ma la vogliamo fortissimamente anche noi in società. Ci crediamo molto. Ci sono molte pretendenti forti, ma mai come quest’anno siamo fiduciosi di riuscire a fare l’impresa».
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