Quarta vittoria consecutiva per la Tezenis Verona, che chiude la serata in vetta solitaria alla classifica. Contro Trapani gli scaligeri danno l’ennesima prova di forza, non soffrendo la prima serata difficile di De Nicolao (7 assist ma 7 perse) e chiudendo 66-53 una partita che li ha sempre visti avanti in doppia cifra. Lardo ed i suoi preparano bene la partita ma non hanno risposta contro un devastante Monroe, che fa il bello e cattivo tempo sotto canestro con 20 punti e 17 rimbalzi. Ci mette anche più applicazione difensiva del solito, con il risultato che né Renzi né Baldassarre riescono ad attaccare con continuità e su Trapani scende la notte fonda. In attacco a Verona basta un’altra grande serata al tiro di Ndoja, 5/9 da 3 punti.
Comincia a salire di numero il pubblico del PalaOlimpia con 3327 presenti, solito quintetto per Ramagli a cui Lardo risponde con Meini-Bray-Evans-Baldassarre-Renzi. Proprio il centro genovese, ex di turno, apre le marcature da fuori con immediata replica di Ndoja. L’albanese continua a segnare da tre, Umeh danza in penetrazione e firma il 14-7 a metà primo periodo. Monroe spaventa il PalaOlimpia con una brutta caduta dopo tentativo fallito di schiacciata, ma non è nulla di grave e basta qualche minuto di riposo in panchina. Si sbaglia molto, troppe forzature da entrambe le parti, al primo intervallo è 18-9.
Trapani legge bene le iniziative di De Nicolao, gli ospiti accorciano così al 22-16 dopo tre minuti. E’ un fuoco di paglia,subito arriva il massimo vantaggio scaligero con un alleyoop di Monroe per il 27-17, con Renzi e compagni che faticano a segnare affidandosi solo all’atletismo di Evans. Ndoja incappa presto nel terzo fallo, Baldassarre è come sempre bravo a procurarsi gite in lunetta ma manca di precisione. Una tripla di Boscagin vale il 32-19, Umeh e De Nicolao sbagliano tutto fino al 32-22 di fine primo tempo.
Verona alza il ritmo in attacco al rientro in campo, i sette punti consecutivi fanno arrabbiare Lardo che cambia subito tutti gli effettivi venendo punito dalla tripla del 42-24 di Boscagin. Meini prova a tenere a galla il secondo quintetto ospite senza successo, il ferro sputa un paio di conclusioni pesanti scaligere, non quella fuori ritmo di Ndoja per il 47-28. Lardo rimette i titolari, non cambia nulla perché Renzi e Baldassarre pasticciano e Umeh fa 51-31.
Evans prova a spaventare i gialloblù con cinque punti consecutivi, lo segue Baldassarre e fa 53-38 ma è l’ultimo sussulto. Verona chiude la porta in difesa, non allungando fino in fondo solo per la serata di no dei suoi play in attacco. Si fa vedere Bray, mette la parola fine Reati con la tripla del 62-43 a cinque minuti dalla fine, la Tezenis cincischia da lì alla sirena concedendo qualcosa fino al 66-53.
TEZENIS VERONA – LIGHTHOUSE TRAPANI 66-53 (18-9;14-13;19-9;15-22)
http://www.fibalivestats.com/matches/32061/13/11/62/34DLwoAbAMCM/
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Lardo: “parlare di questa partita da parte della mia squadra è fin troppo facile. Siamo entrati in campo con l’approccio sbagliato, al contrario di come volevamo. Sapendo di affrontare una squadra che gioca un basket fisico ed un buon basket non lo puoi fare.
Voglio comunque vedere il bicchiere mezzo pieno: abbiamo fatto segnare 66 punti ad una Verona che ha tirato anche con buone percentuali da tre. A parziale scusante è la terza partita in otto giorni, con due trasferte, per noi è stato dispendioso avendo giocato le prime due sfide a grande intensità.
Abbiamo affrontato finora buone squadre, anche favorite del campionato, ma il livello di intensità a cui gioca Verona in difesa ed in attacco gli dà al momento qualcosa in più di queste. Monroe? Per gli altri è un bel problema, fisico, atletico con braccia lunghe e che può metterti in difficoltà sia da 4 che da 5.
Ramagli: “questa era una partita dove dovevamo competere giocando grandi, avendo contro potenziali situazioni di mismatch in tutti i ruoli. Il campo però ha detto che il nostro livello di fisicità ed energia è stato nettamente superiore, ed alla terza partita in una settimana questo è importante. Una squadra non sono solo i dieci giocatori e lo staff tecnico, c’è dietro il lavoro di tante persone. Devo quindi ringraziarli per come Ndoja e De Nicolao sono stati disponibili nonostante le condizioni fisiche non perfette, ad Agrigento sembravano ringraziamenti di rito, stasera voglio ribadirli.
Questa partita ci ha dato tante cose su cui migliorare: difensivamente li abbiamo annichiliti, ma in attacco siamo stati fluidi solo a tratti, abbiamo girato la palla solo a tratti. Vorrei che il lavoro sul campo però si vedesse anche sul tabellino, invece il vantaggio nel finale è diventato meno importante perché abbiamo giochicchiato troppo. Ci vuole più continuità di rendimento, qualunque sia il punteggio sul campo ed il momento della partita. A maggior ragione domenica prossima, dove giocheremo in un campo ostico.
In questo campionato arriva in fondo sempre chi ha mostrato più stabilità, così è stato negli ultimi due anni con Trento e Pistoia anche se non erano le più talentuose. Anche noi non lo siamo, il fatto di essere primi adesso mi interessa poco, mi importa di più il poterci portare dietro qualcosa di importante da queste partite.
Mi fa un po’ sorridere il venire descritti ogni volta come il Real Madrid, ma non abbiamo giocatori che han vinto la Coppa Campioni, ma che scendono in campo facendo sempre le cose giuste. Ci sono squadre che economicamente hanno investito più di noi, i favori del pronostico però finiscono sempre a noi e ce li teniamo volentieri, vorrei solo che non si finisse per credere di essere una squadra che non ha rivali”.
MVP: è una forza della natura Darryl Monroe, che si conferma anche contro frontline di maggior livello. Per lui 33 minuti in campo in cui fa il buono e cattivo tempo sia in attacco che in difesa, come dimostrano i 20 punti e 17 rimbalzi di cui 9 offensivi, e l’impressione che a questi livelli sia difficile fermarlo
Il peggiore: delude Giancarlo Ferrero, solitamente sempre produttivo ma che stasera non sfrutta la regia ordinata di Meini sfornando una controprestazione al tiro da 1/8 dal campo.