44 anni dopo (l’ultima volta nel 1968) la Reyer Venezia torna a scendere in campo da capolista del campionato di massima serie, e lo fa sul prestigioso parquet della Virtus Bologna. Due squadre in salute quella lagunare e quella bolognese. I primi sono reduci da due vittorie consecutive, prima con Varese, importante soprattutto psicologicamente, con il gran canestro di Phil Goss allo scadere, poi, domenica scorsa, sul difficilissimo campo di Brindisi, espugnato in maniera autoritaria nonostante qualche patema di troppo nel finale. La Granarolo, dal canto suo, è reduce dall’importantissimo successo di Pistoia, in volata e contro una diretta concorrente per la salvezza e più in generale da un avvio di campionato positivo. Gli ingredienti per una partita interessante, insomma, non mancano.
GRANAROLO BOLOGNA
In casa Virtus si respira un clima di grande ottimismo dopo la prova in terra toscana di domenica sera, clima che nemmeno la conferma del -2 in classifica ha potuto smorzare. Una squadra partita senza particolari squilli di tromba o annunci ha finora sorpreso, vincendo tre partite su cinque e, soprattutto, mostrando un grande gruppo di giocatori compatti, che lottano su ogni pallone e sono pronti a sbucciarsi gomiti e ginocchia per sopperire con l’energia a quelli che sono alcuni evidenti difetti di qualità. In particolare, poi, tra le mura amiche gli uomini di Valli hanno mostrato il loro volto migliore, facendo fare una fatica tremenda agli avversari per segnare, in gran parte aiutati da un pressing a tutto campo giocato con grandissimo agonismo e che costringe spesso a scelta affrettate o poco lucide, permettendo possessi extra o canestri in campo aperto che per Bologna sono vitali, considerato il potenziale offensivo non propriamente illimitato. Chi, tra i singoli, ha sorpreso molto, specialmente in casa, è Valerio Mazzola. Uomo di fiducia di Valli è giunto sotto le Due Torri come primo cambio dei lunghi, ma finora nelle gare casalinghe è stato decisivo (12 punti di media, 18 con 8/8 al tiro contro Caserta). E ugualmente, sempre nel pitturato, sono arrivati buoni segnali nelle ultime due uscite da Okaro White, giocatore atipico ma dotato di un atletismo straordinario che, se sfruttato a dovere, può davvero essere un fattore determinante in questo torneo. Sua, peraltro, la stoppata che ha chiuso i conti contro Pistoia. Al contrario, invece, ci sono già parecchi occhi puntati su Gus Gilchrist, che sta facendo parecchia fatica a inserirsi in una realtà completamente nuova per lui. Gioca con grande entusiasmo e voglia, ma non sta riuscendo quasi mai a tradurlo in giocate positive sul campo. Da lui, staff tecnico e tifosi, si aspettano certamente di più. Occhio, infine, al dato del tiro da tre punti, che potrebbe giocare un ruolo chiave nel match: Bologna, infatti, nelle gare interne ha concesso un misero 27% agli avversari da dietro l’arco (miglior rilievo statistico del campionato) dato che sommato alla scarsa propensione al tiro di Venezia (31% di realizzazione) potrebbe spostare gli equilibri della partita.
REYER VENEZIA
Se in casa Virtus il morale è alto, in Laguna è alle stelle, grazie a una squadra che, dopo un paio di stagioni un po’ deludenti, sembra aver trovato la quadratura del cerchio e si sta mostrando come una delle prime forze del campionato. La squadra di Recalcati appare come un ottimo mix di talento ed esperienza e le ultime partite ne hanno certificato la crescita. Il blitz esterno di Brindisi, ad esempio, è stato illuminante in tal senso, in particolare per l’autorità con cui la squadra ha risposto, nel finale, al parziale che aveva riportato l’Enel in vantaggio, azzerando l’attacco dei padroni di casa e, al contrario, segnando tutti i canestri importanti dell’altra parte del campo. E un messaggio importante è arrivato anche da Julyan Stone, alla sua prima partita davvero convincente della stagione. L’uomo arrivato in estate per fare la differenza aveva fin qui un po’ deluso, per motivi vari, ma sembra che finalmente stia cominciando ad entrare nel gioco reyerino. E dalle sue mani passerà una parte importante del piano partita di domenica: per Venezia, infatti, sarà decisivo confermare l’ottima gestione del pallone mostrata fino ad oggi (prima per minor numero di palle perse) non soffrendo così il pressing che certamente Bologna le presenterà. Chi, invece, non si è rialzato da un inizio difficile ed ha finito per pagare dazio è stato Cameron Moore, prossimo al taglio (il tutto passa dal trovare l’accordo per la risoluzione contrattuale) per fare posto a Spencer Nelson, ingaggiato nelle ultime ore, ma che ancora a Bologna non ci sarà. L’americano ex Caserta non ha mai convinto ed era finito ai margini della rotazione (solo 8’ di campo in Puglia) e così la società del presidente Brugnaro ha scelto di virare su un altro atleta. Chissà allora che non riesca Ben Ortner a portare alla causa quello che Moore non ha portato nei suoi giorni veneziani. L’austriaco è stato fin qui ottimo in casa, ma abbastanza opaco lontano dal Taliercio. La gara contro la Granarolo e la sua front line non irresistibile potrebbe essere una buona occasione per invertire la tendenza. A margine, si è liberato Nicola Akele dopo la querelle diventata tristemente famosa. Il giovane giocatore proseguirà il suo percorso di formazione cestistica al di là dell’oceano, all’IMG Academy di Bradenford, in Florida.
PRECEDENTI: 74, con 44 vittorie per Bologna e 30 per Venezia
ARBITRI: Begnis – Seghetti – Biggi
PALLA A DUE: Domenica 16 novembre, ore 18.15 alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno
Nicolò Fiumi