Pescara, 16 novembre 2014. Nel big match di giornata, di fronte ad una degna cornice di pubblico ed al termine di una gara avvincente e ben giocata da entrambe le squadre, è l’Aquila Palermo a spiccare il volo verso le alte quote del girone D della serie B, e lo fa con piglio autoritario, soffrendo gli avversari per quindici minuti, poi imponendo la propria superiorità tecnica e fisica, con il piglio della grande squadra che sa aspettare il momento opportuno per colpire l’avversaria sfruttandone le debolezze e gli errori. L’Amatori, dal canto suo, ha disputato un gran primo tempo, ma alla lunga ha ceduto all’esperienza ed alla stazza dei siciliani, pagando più del dovuto qualche fallo di troppo.
Primo quarto. Si notano subito le assenze: Polonara per l’Amatori, Rizzitiello (presente solo per onor di firma in panchina) tra gli ospiti: finirà per pesare di più la prima… Parte aggressiva la “uomo” dei padroni di casa, con Raiola, prima,e De Martino, sul mismatch, poi, su Merletto, innescando le transizioni prima di Pepe, poi con il pick and pop laterale chiuso da Bini. Palermo, tuttavia, non si scompone e, facendo perno sull’asse privilegiato Merletto-Antonelli, arma il “penetra e scarica”, sfrutta qualche amnesia abruzzese e mette la freccia (6-10 al 3′). Merletto è scatenato e sfrutta a dovere i cambi di marcatura a lui vantaggiosi, ma a questo punto entra in scena Di Donato: tripla pulita dall’angolo e canestro da sotto più fallo subito dopo servizio di un ispiratissimo Pepe. L’Amatori impone alla partita ritmi vertiginosi, schiera la 2-3 in difesa e forza qualche palla persa agli avversari; Di Donato è in striscia e realizza 11 punti in un amen, dall’altra parte è Antonelli a tenere a galla i suoi con giocate preziose tanto dal post, quanto in penetrazione, mostrando buone doti tecniche (21-20 all’8′). Gli adriatici viaggiano su percentuali stratosferiche dall’arco ed accelerano le conclusioni, limitando, così la sofferenza legata al gap di chili e centimetri, ma il secondo fallo di Pepe (chiuderà il primo tempo con 5 assist in 12 minuti!) suona come un campanello d’allarme per una manovra fin qui fluida e rapidissima. Palermo costruisce, nel suo ultimo possesso, un pick and pop laterale per la bomba di Antonelli, che non sfiora il ferro ed il punteggio, al primo mini-intervallo, recita 27-23 per Pescara.
Secondo quarto. Pescara è ancora a zona e, dopo qualche errore di troppo su ambo i fronti d’attacco, si riprende a segnare senza soluzione di continuo: Raiola e Di Donato continuano a tradurre in triple una bella “Princeton” messa in piedi dallo “small-ball” adriatico, ma l’Aquila non molla un centimetro e ricuce con un mini-break di 7-0. Il giovane Timperi (schierato al fianco di Raiola stante la precoce situazione falli di Pepe) mostra buona pulizia di tiro dall’angolo e mantiene le distanze (40-35 al 15′). Ora le due squadre danno spettacolo a suon di triple: Di Donato è una sentenza (sarà 5/5 all’intervallo lungo!), ma anche Giovannatto ed il subentrante Dragna mostrano di sapersi aprire sul perimetro. Quando l’Amatori, fisiologicamente, cala di ritmo, a difesa schierata sbatte contro il muro dei lunghi palermitani e la gara torna in equilibrio (45-44 al 18′). Salvemini azzarda un quintetto ancor più piccolo inserendo Pepe per Di Donato e, inevitabilmente, insiste con la zona, ma Di Carmine, a sua volta, commette il secondo fallo e Giovannatto (percorso netto al tiro per lui!) dalla lunetta firma il sorpasso. Merletto va a rifiatare tre minuti e lascia il posto a Manzo: Raiola, da par suo, ne approfitta e, a fronte delle difficoltà della sua squadra ad avvicinarsi al canestro, si procura di pura esperienza tre falli mandando i siculi in bonus ed impattando dalla lunetta. Il punteggio non si schioderà nell’ultimo minuto: al termine del primo tempo il tabellone recita 46 pari.
L’Amatori ha aggredito la partita con veemenza, correndo e trovando tiri dall’arco ad alte percentuali, con un Di Donato, in particolare, in versione-monstre (19+5 in 18′). L’uscita di Pepe (play da corsa al servizio dei compagni, ma già 2 falli personali dopo neanche 9′ di partita) e l’inevitabile ingresso in campo dei giovani (Timperi, Di Carmine e Di Fonzo, peraltro ben inseriti negli schemi) hanno, nella seconda frazione, inevitabilmente rallentato i meccanismi ed alleggerito il tonnellaggio biancorosso, già penalizzato dall’assenza di Polonara sotto le plance. Palermo, forte di un asse play-pivot degno di platee più blasonate e fisicamente superiore, ne ha approfittato per ricucire pazientemente lo strappo, pur con qualche palla persa di troppo, ma forte della sua superiorità nel pitturato (8/13 da 2 contro il 7/22 di Pescara).
Terzo quarto. Dopo due minuti di perdurante equilibrio (50-50 al 22′) Pepe esce per il terzo fallo, la zona 2-3 d’ordinanza (scelta obbligata) inizia a fare acqua, punita dalla bomba di Gottini dal lato debole, prima, dal bel lavoro in post basso dell’incontenibile Antonelli, tradotto in assist per Giovannatto, poi, e Salvemini si rifugia in time-out. Al rientro, però, la musica non cambia, così come i musicisti: il solito Antonelli prima porta a spasso la difesa di casa, favorendo il lay-up in penetrazione di un superlativo Merletto (che chiuderà in crescendo), poi rifila una stoppata sul sottomano di Raiola (50-57 al 25′). Il solito Di Donato prova a rianimare i suoi difendendo forte su Antonelli e mettendo l’ennesima tripla, ma ormai l’inerzia della gara è nelle mani ospiti (ancora Gottini da 3). Pescara insiste nel cercare la via della penetrazione sfruttando i tagli dalla linea di fondo, ma praticamente non la mette mai, Raiola fallisce l’ennesimo sottomano, palesa segni di nervosismo e si accomoda in panca, mentre Dragna e Giovannatto aggiungono una dimensione perimetrale al potenziale offensivo ospite, concretizzando l’allungo decisivo (53-70 al 28′). Nel finale di frazione il solo Pepe limita i danni di un comunque disastroso terzo periodo (parziale 12-27), che si chiude sul 58-73.
Quarto quarto. Salvemini decide che è il caso di rischiare il tutto per tutto, e chiama la difesa match-up! Questa si mostra capace di frenare la verve realizzativa dei siciliani, mentre Pepe e Di Donato producono il massimo sforzo e riaccendono gli animi del PalaElettra (65-77 al 34′). Se, però, la match-up funziona, il contropiede molto meno: un paio di palloni che avrebbero potuto riaprire la gara vengono lanciati sulle tribune, una tripla importante di Pepe trova solo tanta sfortuna e viene sputata dal ferro e, quando gli arbitri fischiano fallo più tecnico per proteste a Raiola (4° personale in un batter d’occhio) e gli ospiti si sbloccano (65-82 al 36′), protagonisti e spettatori capiscono che gli ultimi minuti saranno puro garbage-time, nonostante l’encomiabile impegno della giovane truppa di casa. Ora Palermo gioca ancor meglio, a mente libera, mostrando buoni schemi difensivi, con Gottini a chiudere l’area in aiuto quando Antonelli segue Di Donato sul perimetro, e sperimentando efficaci varianti del triangolo, vanificando la difesa pescarese e rimpinguando il proprio score. Il punteggio finale è fissato sul 77-92, tra i meritati festeggiamenti dei giocatori e della sparuta ma rumorosa tifoseria ospite.
MVP: Merletto. Play degno di categorie superiori, autore di una gara sontuosa, impeccabile, capace di mettersi al servizio della squadra e di farla girare esaltandone le qualità: 13+7+7, con l’aggiunta di 6 falli subiti e 34 di valutazione!
Uomo chiave: Antonelli. Gran fisico e buona tecnica, è risultato determinante tanto in difesa, erigendo un muro insormontabile per le incursioni adriatiche e strappando ben 10 rimbalzi, quanto in attacco, segnando quasi a proprio piacimento quando ben servito e mostrando un bel gioco dal post basso, tanto per sé, quanto per i compagni (anche 6 assist!).
Chiave tecnica: la superiorità nel gioco in area da parte dei palermitani, nel pick and roll, in post-basso, con le triangolazioni a favorire lo scarico sul perimetro… Tante, troppe soluzioni offensive, cui Pescara ha fatto fronte finche ha potuto.
Chiave tattica: la difesa dell’area (14/39 da due per l’Amatori) e l’efficacia del pick and roll giocato in tutte le sue varianti (18/28, sempre da 2, per l’Aquila), alla lunga, hanno scavato il solco, nel momento in cui le percentuali dall’arco dei padroni di casa sono fisiologicamente calate.
Tabellini
Amatori Pescara. Pepe 17, Raiola 17, Piscione, Di Carmine 2, Di Fonzo 3, De Martino 5, Timperi 5, Di Donato 24, Bini 4, Di Marco. All. Salvemini.
T2: 14/39, T3: 14/33, TL: 7/10, R: 25 (5 O), As: 21, P/R: 8/2
Aquila Palermo. Marzo 5, Cozzoli 19, Antonelli 17, Gottini 17, Merletto 13, Giovannatto 12, Dragna 9. All. Marletta
T2: 18/28, T3: 14/26, TL: 14/18, R: 33 (1 O), As: 18, P/R: 17/4.
Marco Calvarese
(immagine tratta da lavocedeipescaresi.net)