Chieti, 30 novembre 2014. Affamate di riscatto, le Furie biancorosse non danno scampo ad una, ad onor del vero, modesta Scafati e si allontanano dalle paludose acque dei bassifondi della classifica, nella domenica che segna il trionfo della difesa di Cedro Galli e la rinascita di Jeremy Saffold, finalmente prezioso su ambo i lati del parquet ed applaudito dal caloroso pubblico teatino. Ennesima trasferta infruttuosa per la Givova, in evidente difficoltà contro avversari meno macchinosi e più aggressivi, con un Hamilton primo marcatore ma ancora troppo poco leader e faro della squadra.
Primo quarto. La Proger parte con un quintetto subito piccolo, con Paesano preferito ad un incerottato Ancelotti e Saffold fracobollato ad Hamilton. La gara si incanala su binari di grande equilibrio, mentre il pubblico mugugna alle prime forzature di Saffold, evidentemente smanioso di dimostrare doti ancora troppo nascoste. La difesa teatina, però, pare in vena ed innesca la buona transizione di Sollazzo. Simmons è il più in vena dei suoi e prende, in rapida successione, un frontale dai sei metri, un tap-in vincente ed uno sfondamento da Sollazzo, il quale, in un amen, sfonda ancora su Zaccariello, in missione difensiva nello starting five ospite, e si accomoda precocemente in panchina. Chieti difende duro, ruba palloni e scappa in contropiede, ma va in difficoltà contro la difesa schierata e, quando Hamilton scalda la mano con due triple consecutive, vede nero (12-18 al 7′) e costringe Galli a chiamare il primo timeout. Ancora le difese prevalgono sugli attacchi ed occorrono la prima tripla di Monaldi ed uno stoppone di Ancellotti sul malcapitato Simmons per infiammare gli animi del PalaLeombroni e fissare il finale del primo parziale sul 15-18.
Secondo quarto. C’è Di Emidio in campo al posto di Monaldi, mentre rientra Sollazzo. Il canovaccio della gara, però, non cambia: i padroni di casa difendono a uomo pressando e cercando l’anticipo, ma la difesa scafatese, a sua volta, è attenta e chiude l’area, costringendo i biancorossi ad alcune forzature dall’arco. Ruggiero, con un arresto e tiro da manuale, prova ad allungare il passo, ma prima Palermo, poi ancora Sollazzo con un gioco da tre punti in transizione, ricuciono lo strappo (21-22). Ora Galli chiama la zona 2-3, con successo! Ancellotti segna il sorpasso, ma poi commette due falli in rapida successione e, già gravato di tre personali, deve lasciare il campo. Ancora small-ball per le Furie, dunque, ma Hamilton, in contropiede, controsorpassa (23-25 al 14′). Chieti continua a faticare molto per vedere il canestro ed il suo terminale offensivo designato, Adam Sollazzo, soffre la marcatura di Zaccariello e litiga con il ferro. La partita viaggia sempre sul filo dell’equilibrio e pare destinata al punto a punto, ma il quintetto piccolo teatino si esalta con una rapida “princeton” e, a questo punto, il Saffold che non ti aspetti esce dal letargo, prima con una splendida tripla in fade-away, poi con un rimbalzo offensivo tradotto in moneta sonante! Paesano (ottima e diligente prova la sua) firma il nuovo sorpasso, corroborato dal tap-in di Sollazzo, ma il secondo fallo di Monaldi gela nuovamente ogni facile entusiasmo. Putignano prova a fronteggiare la rapidissima circolazione di casa accettando la sfida della matchup, ma Saffold ha ormai l’argento vivo addosso, infila 5 punti consecutivi e firma il primo significativo break della partita (35-29 al 18′). Alternando “uomo” e zona 2-3, le Furie non concedono più tiri facili agli ospiti, Palermo allunga ancora con una tripla e Cardillo (complice una fischiata arbitrale che gli “regala” una interferenza molto dubbia) sigilla il punteggio finale del primo tempo: 40-31.
Una Proger grintosa ed attentissima in difesa ha saputo tradurre a proprio vantaggio il gap in chili e centimetri sotto le plance, sfornando una difesa volitiva, capace di forzare molte palle perse agli avversari, correndo in campo aperto e producendo accelerazioni in attacco cui Scafati, rotto l’equilibrio della gara, non ha saputo più opporsi.
Terzo quarto. Hamilton (mano calda stasera) apre con una tripla, ma Sollazzo rompe gli indugi e, sfruttando la taglia, smazza dal post basso per Paesano. Primi minuti molto veloci, ma anche confusi, in cui si assiste ad un botta e risposta tra le due squadre che non sposta i rapporti di forza (47-40 al 24′) e pare lasciare spazio per una gara ancora aperta ed è, invece, il preludio al break decisivo: intelligentemente Sollazzo si mette al servizio della squadra, Saffold e Paesano creano mismatch vantaggiosi usando i blocchi in maniera rapida ed egregia, le difese alternate anticipano e sporcano ogni passaggio, Monaldi (giovanissimo leader, prezioso in attacco come in difesa) inforca due triple e Chieti vola al massimo vantaggio (55-40 al 27′), quello decisivo! Scafati mette un paio di canestri da sotto, ma Galli torna a zona e per gli ospiti si fa notte: tra palle perse ed infrazioni di 24”, i gialloblù non vedono più il canestro, mentre le Furie continuano a costruire il loro gioco fatto di blocchi e mismatch vincenti. Parziale di 10-4 per Chieti negli ultimi sei minuti di gioco e punteggio fissato, all’ultimo mini-intervallo, su un rassicurante 57-44.
Quarto quarto. Un gioco a due tra Palermo ed Ancellotti ben costruito non si concretizza, ma ci pensa Sollazzo a rubare ancora e volare in contropiede a schiacciare. Le poche volte che Scafati riesce a servire l’uomo sotto canestro illudono gli ospiti sulle residue possibilità di rimonta (ancora Simmons), ma nel complesso le difese alternate di casa continuano a forzare conclusioni ed infrazioni di cronometro ai campani, in evidente crisi di gioco. Putignano assesta le marcature finalmente in modo più sensato (Zaccariello su Cardillo, Simmons su Saffold) e riesce a frenare temporaneamente la verve offensiva dei biancorossi, ma è un fuoco di paglia: ancora l’uso magistrale dei blocchi porta Ancellotti al facile gancio contro Zaccariello e le distanze restano immutate (61-48 al 34′). Simmons, sempre lui, usa piedi e fisico per schiacciare in faccia a Cardillo, Monaldi forza una tripla e gli ospiti si illudono di poter restare aggrappati alla partita. Hamilton scalda la panchina da qualche minuto, il playmaking è gestito da Ruggiero ed il quintetto ospite è alto, con Lestini in campo insieme a Bisconti e Simmons: Scafati riesce a strappare rimbalzi offensivi, ma fallisce alcuni facili appoggi.
Di là Sollazzo è in crescendo e regala spettacolo con un pick and roll concluso con un alley-op per Ancellotti. Il macchinoso Bisconti commette fallo in attacco e Putignano tenta, finalmente, la carta Hamilton abbassando il quintetto, ma la costruzione del gioco continua a latitare: la sua tripla forzata, l’ennesima stoppata di Ancellotti su Simmons dopo il rimbalzo in attacco ed il susseguente contropiede in solitaria dell’ormai lanciatissimo Sollazzo racchiudono in un’azione l’immagine della partita, mandano la partita in ghiaccio, danno il via ai festeggiamenti sugli spalti ed al garbage-time sul parquet (65-52 al 38′). Gli ultimi due minuti sono pura accademia, Chieti torna alla vittoria e lo fa nel migliore dei modi, contro una concorrente alla salvezza alla quale si dimostra, al momento, superiore: sulla sirena finale il tabellone recita 71-61!
Proger Chieti – Givova Scafati 71-61 (15-18, 25-13, 17-13, 14-17)
Proger Chieti: Cardillo 7 (2/3, 1/4), Palermo 11 (1/1, 3/8), Di Emidio 2 (1/3, 0/1), Paesano 10 (4/7), Ancellotti 7 (3/5), Monaldi 8 (1/1, 2/5), Saffold 13 (2/7, 3/6), Sollazzo 13 (6/12) N.E.: Marchetti, De Angelis
Tiri Liberi: 4/9 – Rimbalzi: 29 21+8 (Palermo, Paesano 5) – Assist: 15 (Sollazzo 7)
Givova Scafati: Izzo 0 (0/1 da tre), Zaccariello 4 (2/4, 0/3), Lestini 5 (1/1, 1/4), Sciutto 0 (0/2 da tre), Ruggiero 10 (4/7, 0/3), Simmons 12 (6/11), Hamilton 19 (4/7, 3/7), Matrone 4 (1/1, 0/1), Bisconti 7 (3/6) N.E.: Di Capua
Tiri Liberi: 7/9 – Rimbalzi: 31 22+9 (Simmons 12) – Assist: 9 (Ruggiero, Bisconti 3)
MVP: Adam Sollazzo. A guardare la partita non si direbbe, ma le cifre parlano per lui ed inducono ad una lettura meno frettolosa: partito in sordina, sorvegliato speciale, è cresciuto alla distanza, costruendo il suo score sulla corsa (suoi i contropiedi meglio orchestrati) e servendo i compagni, finendo per risultare il miglior assistman della serata.
Uomo chiave: in una gara decisa, più che mai, dal gioco di squadra, proponiamo un ex equo tra il risorto Saffold, tante energie spese in difesa su Hamilton e ugualmente il più reattivo in attacco (suo il primo strappo alla gara nel secondo periodo), ed il giovane Monaldi, ormai una certezza a questi livelli, della cui leadership la Proger ha dimostrato di non poter fare a meno e capace, tra l’altro, di ben 6 recuperi e delle triple che hanno ucciso la partita nel terzo quarto.
Chiave tecnica: la superiore circolazione di palla della Proger e le tante palle recuperate in difesa.
Chiave tattica: la scelta di Galli di difendere in modo sempre alto, aggressivo e d’anticipo, lternando uomo, zona 2-3 e matchup, sempre efficaci. In attacco, l’uso sapiekne dei blocchi a creare mismatch, un rebus per la difesa di Scafati.
Marco Calvarese