Quinta settimana Nba, quinto recap targato All-Around.net.
Non cambia la vetta ad Est che vede sempre Toronto (15-4), forte del migliore attacco della Lega, davanti a Washington (12-5) e Atlanta (11-6), quest’ultima di un soffio meglio di Chicago (12-7). Si confermano quindi le doti realizzative di DeRozan e Lowry e la crescita di Valanciunas e Johnson che fanno dei canadesi dei seri pretendenti alle Finals, vista la pochezza delle Conference. Migliorano, anche se lentamente, i grandi favoriti di Cleveland (9-7) che con quattro vittorie di fila godono della migliore striscia aperta (come gli Hawks) ad Est.
Ancora in difficoltà Miami (9-9) mentre delude Brooklyn (8-9) che chiude la virtuale griglia playoff. Nelle retrovie si segnala l’esordio stagionale di Datome che, in una Detroit (3-16) sempre più allo sbando (ben 10 sconfitte di fila, peggiore striscia della Lega), ha regalato una discreta prestazione da 7 punti in 12’ nella sconfitta contro i Lakers. Arriva infine la prima vittoria stagionale di Filadelfia (1-17) che comunque non ha potuto evitare il peggior avvio di stagione di sempre nella storia della propria franchigia.
Cambia padrone invece la vetta ad Ovest.
Nonostante Memphis (15-3) continui ad impressionare per solidità e concretezza, Golden State (15-2), condotta da uno stratosferico Curry, vola in testa grazie a ben 10 vittorie di fila. In casa Warriors c’è chi parla di titolo guardando ad un impressionante score 9W-1L in trasferta. Inseguono a distanza Portland (14-4) e Houston (14-4) mentre risale Dallas (15-5) con 5W consecutive. In una San Antonio (13-5) ancora altalenante Messina regala all’Italia la prima vittoria tricolore ed europea nella storia NBA battendo, in assenza di Popovich, Indiana per 106 a 100 grazie ai 28 punti di Manu Ginobili. Nelle retrovie da segnalare il rientro in campo di Westbrook e Durant che proveranno a risollevare una fino ad ora sgangherata Oklahoma (5-13) mentre continua a macinare record Kobe Bryant, ora a “soli” 96 punti da un mostro sacro come Jordan. Non ne beneficiano però i Lakers (5-14), sempre penultimi.
Rodilla