Vigilia di Natale interessante in casa JuveCaserta. Se lo 0-10 è uno spauracchio che sembra far male più dal punto di vista psicologico che da quello tecnico, la distanza di 6 punti dalla penultima, ovvero la Pesaro dell’immenso Sandro Dell’Agnello, è il macigno più grosso che pesa sulle spalle bianconere. Vincere contro Varese è una prerogativa ed un imperativo categorico, ma la condizione di squadra, nonchè la caratura di un avversario reduce da due vittorie consecutive, non lasciano ottimisti gli spettatori del Palamaggiò, che potranno usufruire di ulteriori sconti sui biglietti.
La settimana bianconera, in pieno stile Sliding doors, è servita a completare la nuova raccolta delle figurine che si stanno alternando nella composizione del roster. Che la squadra costruita sull’asse Molin-Atripaldi avesse dei difetti era sotto gli occhi di tutti, ma il cambio ulteriore di altri 2 giocatori, ovvero play e guardia stranieri titolare, è il sintomo che qualcosa non va. Via Moore (col quale si prova a transare in settimana prossima) e Gaines (che è andato a Pesaro, in sostituzione di Miles, con tanto di coltello avvelenato e pronto alla sfida salvezza che aprirà il nuovo anno) e dentro due giocatori “sconosciuti” alla piazza, ma comunque più consoni alle esigenze di Zare Markovski. Aleksandar Capin, che esordirà con la canotta bianconera proprio contro la Varese dove ha trascorso anni altalenanti con chiusura tutto sommato burrascosa, reduce da alcune stagioni in Lega Adriatica (ultima tappa Buducnost) e pronto a prendere in mano una squadra che ha bisogno di un play di ruolo che ordini il gioco ma si sappia anche far trovare pronto al momento della chiamata in attacco (di sicuro i suoi limiti difensivi sono noti al coach, che forse sta pensando a un passaggio a qualche zona particolare). L’altro viso nuovo è Avramov, bulgaro, classe 90′, promessa della sua nazionale, arrivato giovanissimo in Spagna al Pamesa Valencia che lo ha fatto crescere nella sua squadra cadetta di Gandia. Prestazioni alterne, unite ad una qual certa incompiutezza nel ruolo, a metà tra 2-3 non produssero allungamento del contratto e così il ritorno in patria: nell’ultimo anno al Cherno More, cifre discrete, non certo la guardia da 20 punti come il presidente Barbagallo aveva detto in settimana, ma di sicuro uno di quei giocatori con la cosiddetta “cazzimma” che magari possono metterci energia. Sono queste le sfide che piacciono a Zare Markovski (che giova ricordarlo è pur sempre 0-5 seppur con 4 bellissime prestazioni offerte). Alle preoccupazioni e tribolazioni di un gruppo che vede visi nuovi si aggiungono alcuni problemini fisici che han condizionato gli allenamenti: Vitali ha saltato qualche seduta, ma non desta problemi, Antonutti ha un piccolo stiramento al polpaccio, ma farà di tutto per esserci, mentre l’inserimento di Tessitori procede alla grande.
Interessante scoprire se, con una rotazione così ampia, Markovski sceglierà ancora di allargare il giro dei suoi giocatori, con minuti distribuiti equamente tra tutti i protagonisti, forse ad esclusione di Sam Young che, se non verrà limitato dai falli, andrà oltre quota 30′ a guidare l’attacco. Curiosa la sfida che lo vedrà opposto a Yakouba Diawara, attualmente terzo realizzatore del campionato. Stessa struttura fisica e attitudine nell’attaccare il canestro. In difesa anche il 4 bianconero dovrà sbattersi e sbucciarsi le ginocchia, mentre sul fronte opposto, conosciuti i limiti dell’esterno ex Venezia (che quando vede Caserta tende sempre a esaltarsi), possibile che se ne prende carico Eyenga, che ha qualche centimetro in più e un fisico da interno che può condizionare il gioco vicino a canestro dell’ex Pacers. Pozzecco è un allenatore eclettico, che ama variare e sorprendere: molte delle sorti passeranno dal reparto lunghi dove la lotta Daniel-Ivanov potrà risultare decisiva, anche per le diverse caratteristiche tecniche dei due protagonisti. L’ex pivot di Pistoia l’anno passato ha dimostrato di avere ottima mobilità di piedi oltre che atletismo, e fece male sia contro il buon Easley che contro Scott. Dovrà sopperire il bulgaro con tanto cuore e dedizione, magri provando anche a caricarlo di falli in attacco per farlo uscire dalla gara. Occhio anche a Rautins, giocatore dalla mano setosa, nonchè a Robinson, che battezzerà Capin a dovere. Sono giocatori da non lasciar andare in striscia, altrimenti mortiferi. Componente essenziale del gioco sono le panchine. Corta la coperta a disposizione di Pozzecco, forse troppo lunga quella di Markovski, che è solito cambiare i suoi con frequenza specie dopo qualche errore, perchè vuole “la squadra più competitiva in ogni momento della partira”. Forse una mossa destabilizzante, ma Caserta ora ha a disposizione quasi 11 giocatori degni di questo nome, tra giovani già rodati di A, veterani di lunga data, americani, bulgari e uno sloveno. Un vero meltin pot, specchio emblematico della situazione testimoniata dalla classifica. Non che due ragazzi arrivati venerdì e con forse 1-2 allenamenti con i nuovi compagni possano cambiare la situazione, ma nella canonica letterina a Babbo Natale, i tifosi della JuveCaserta, che han sì contestato la squadra, ma le sono stati vicini con calore e voglia sempre e comunque, vorrebbero tanto una vittoria nella calza appesa vicino al camino, non importa come o se con il bel gioco. Da Pozzecco, però, e dai suoi ragazzi, ci si può aspettarci di tutto, anche e soprattutto che diventi il Grinch. Sarà partita vera, non si accettano più alibi. .
Si Gioca al: Palamaggiò di Castel Morrone (CE), domenica 21 dicembre, ore 18.15
Domenico Landolfo