Torna a vincere davanti al pubblico amico la Dolomiti Energia Trento, che dimostra di non aver risentito della sconfitta contro Venezia e travolge Capo d’Orlando per 90-73 . Una vittoria costruita tra fine secondo ed inizio terzo quarto, con un parziale di 22-4 che annichilisce gli avversari, alla lunga apparsi non in grado di opporsi alle troppe armi trentine. L’Upea resta in partita finché regge un grande Dario Hunt, spento lui entra in scena uno scatenato Owens che spazza via tutti sotto canestro chiudendo a 20+10. Trento ha il solito buon contributo dai vari Pascolo, Mitchell e Forray, l’Orlandina con il solo Hunt e qualche sprazzo di Archie e Freeman non può reggere.
Scatta per prima Trento con 7-2 firmato Owens, Capo d’Orlando però trova troppo facilmente il ferro e recupera subito a 10-10 con il tap-in di Hunt. Mitchell è caldo prima di infortunarsi, Hunt ha la meglio su Owens ed un paio di pregevoli assist di Basile valgono il 16-20 ospite firmato da Archie in entrata. Il controsorpasso della squadra di casa è firmato da una tripla di Flaccadori che fa esplodere il pubblico, Trento però è distratta nella difesa dell’area ed al primo riposo è 23-24.
Hunt è immarcabile (chiuderà il tempo a 8/8 dal campo), quando Freeman entra in partita c’è il primo allungo ospite sul 27-36 con solo Baldi Rossi a segnare per Trento nei primi cinque minuti. I rimbalzi offensivi di Owens riportano in scia i bianconeri che tornano a -4 a tre minuti dall’intervallo ma l’Orlandina rintuzza subito con Archie ed una tripla di Cochran. Pascolo prova a prendersi sulle spalle i suoi con una gran schiacciata e l’assist per la tripla di Sanders, sempre lui replica subito dopo per il 43-47 dell’intervallo che per quanto si è visto va decisamente bene alla squadra di casa.
Uno scatenato Owens si abbatte sulla partita ad inizio secondo tempo , segna nove punti in un nulla con la schiacciata in contropiede su persa banale di Basile che vale il sorpasso a 52-50. Hunt tira il fiato, l’Upea non segna più, Trento vola sulle ali del suo centro che allunga il divario a 58-51 che diventa 63-51 con la tripla di capitan Forray. Dopo sette minuti e mezzo il parziale è 22-4 e la sfida sembra decisamente svoltata. L’Aquila molla un po’ gli ormeggi ma è sempre “Dada” da tre sull’ultima sirena a fissare il 68-54.
Gli ospiti provano a riavvicinarsi ma senza nemmeno troppa convinzione, Trento si limita ad amministrare e dopo quattro minuti è ancora 72-61 con una fortunosa entrata di Henry. L’ultimo squillo Upea è una delle rare triple stagionali di Basile per il 74-64 ma Archie spreca la possibilità di rientrare a Owens e Spanghero costruiscono il 79-64 che sa di game over. Mancano tre minuti, da lì è solo accademia con Spanghero e compagni a dare spettacolo fino al 90-73 finale.
DOLOMITI ENERGIA TRENTO – UPEA CAPO D’ORLANDO 90-73 (23-24;20-23;25-7;22-9)
http://www.legabasket.it/game/66/66182.html
MVP: è una scarica di elettricità Josh Owens, che impiega quasi un tempo a prendere le misure ad Hunt ma poi diventa immarcabile da chiunque gli si pari davanti. Rimbalzi, recuperi e schiacciate per un tabellino che dice 20 punti e 10 rimbalzi con 9/12 dal campo.
Il peggiore: tre quarti disastrosi per Sek Henry, e poco importa che il tabellino dica 14 punti con 5/9 dato che arrivano quasi tutti a partita ampiamente conclusa nel quarto periodo. Al quale lui si presenta con 1/7 dal campo.
AREA STAMPA
Griccioli: mi sembra abbastanza facile l’analisi della partita: due quarti di grande energia, di grande intensità, facendo canestro, e poi un quarto con il quale abbiamo tirato con l’11% del campo facendo fatica a reggere l’urto della partita. Siamo ripartiti subito nel secondo tempo sbagliando due tre cose non dico facili ma che prima avevamo segnato, abbiamo perso un po’ di fiducia e quando ci siamo ripresi ormai erano scappati.
Per vincere qui serviva qualcosa di più, magari rompe un po’ le scatole ma non allenandosi mai si fa fatica a giocare in un certo modo. Avevamo iniziato bene, poi magari un po’ di stanchezza, un po’ di sfiducia, ci siamo disuniti e quando dai la possibilità ad una squadra come Trento di esaltarsi poi fai fatica.
Chiaro che 25 punti presi in un quarto sono troppi, se ne segni 7 poi fai il doppio della fatica. Bastava magari un quarto “normale” per poi giocarsela, così è complicato. Non voglio trovare scuse ma le motivazioni sono abbastanza ovvie, ce ne torniamo a casa e ci metteremo a lavorare augurandoci di poterlo fare. Dopo la pausa speriamo di recuperare qualcuno ed essere più competitivi a livello numerico.
Complimenti a Trento che ha fatto la partita che doveva, noi li abbiamo contrastati solo per due quarti.
Buscaglia: abbiamo avuto due quarti in equilibrio ma in cui loro giocavano con più coralità ed aggressività in attacco, mentre noi in difesa non lo eravamo abbastanza. Loro sono bravi a giocare a passarsi la palla, ma se non fai due passi in più per negarglieli poi gli faciliti il lavoro. Poi magari il punteggio era ancora equilibrato, ma c’era questa differenza. Nel secondo tempo abbiamo messo più coralità, più energia, che per noi nel secondo tempo ha voluto dire che anche se arrivava l’errore c’era il rimbalzo, il contropiede, giocando anche con più lucidità.
Abbiamo allungato bene le rotazioni, tutti hanno fatto bene il loro compito sia in attacco che in difesa. Questo ci ha permesso anche di fare a meno di Mitchell per lunghi minuti. Lui comunque è stato bravo a rimanere in campo con 4 falli ed a rientrare e tornare subito a fare canestro, poi rimbalzo, poi assist. Significa che ha mantenuto il focus sulla partita.
Flaccadori? Prima ha preso quello che si meritava, poi saltando la partita di Venezia ha saputo dare sempre un po’ di più a livello di energia in difesa ed in attacco. Al di là di tiri segnati e sbagliati era sempre al posto giusto.
Questa è una squadra che al completo fa sempre bene, che va sempre affrontata con le antenne dritte ed a cui rinnovo i complimenti per quello che stanno facendo. Da queste partite impariamo come costanza, lucidità e presenza fanno la differenza. Ora rimane l’ultimo step, la continuità.