In quello che forse è da sempre considerato il derby del Centro-Sud tra le due formazioni italiane titolate, Roma contro Caserta è di sicuro qualcosa di più che un match che mette di fronte due squadre nobili che non occupano un posto di prima fascia nella classifica. La Juve con il suo 1-14 ha poco a che spartire col campionato vero e proprio e qualsiasi avversario non fa differenza: sono d’obbligo i due punti per sperare in un sogno chiamato salvezza. Esposito è bravo a caricare l’ambiente e probabilmente in questo momento è l’uomo giusto per motivare il gruppo, che ha accolto il nuovo acquisto Henry Domercant. Sulle condizioni dell’ex Siena e Galatasaray si verificherà nelle ore precedenti alla palla a due, ma di sicuro dovrebbe assaggiare il parquet e magari provare a mettere qualche bomba.
El Diablo però ha anche parlato di un taglio imminente per un roster che ora ha 12 giocatori veri, anche se non si è capito se sarà un italiano o uno degli stranieri a lasciare. Roma invece è una squadra diversa a seconda della competizione che va ad affrontare. In Eurocup è reduce dal netto successo contro Zagabria, che ha visto un Morgan favoloso. Ecco la prima chiave della gara, la zona in vernice. L’aggiunta di Ebi, unita al pivot di cui abbiamo appena detto ed a un “cavallo pazzo” come il belga De Zeeuw, garantiscono un tasso di atletismo che sarà il nodo gordiano della gara.
Caserta ha giocatori come Ivanov e Tessitori molto statici nei movimenti, e che di sicuro, al cospetto del tanto pick and pop ordito da Dalmonte, non potranno uscire a coprire i tiri dalla media distanza. Impossibile pensare a quintetti short con Scott o Antonutti da soli vicino a un 4 adattato, perchè il rischio di essere “mangiati a rimbalzo” è forte. L’Acea ha dalla sua però parecchi kili e dinamite anche nel pacchetto esterni. Detto che in quanto a playmaker, il fosforo di Stipcevic e il talento di D’Ercole potranno recitare un ruolo da protagonista al cospetto della coppia Moore – Capin, tanto discontinua quanto inconcludente, saranno Triche e Gibson le due punte di diamante dei giallorossi. L’ex Trento, se saprà sfruttare il suo talento e la sua capacità di reggere il contatto, potrebbe diventare un vero rebus per la difesa campana, alle volte troppo disattenta e pigra sui backdoor. Gibson, trascinatore della gara d’andata, può aprire ulteriormente la scatola e se come Stipcevic dovesse mantenere le sue medie realizzative dall’arco contro i bianconeri, di sicuro creerebbe più di qualche grattacapo alla difesa avversaria.
Caserta dovrà giocarsi le sue carte con parsimonia e zelo, ma ancor di più con dedizione e sacrificio. Ed è da questi obiettivi che si parte con Vitali e Antonutti chiamati al doppio ruolo di leader sul campo e fuori. Se la Juve riuscirà a sopperire alla mancanza di genio dal playmaking e a mettere la partita sui binari dell’equilibrio e dei possessi ragionati, allora sì che potrebbe avere qualche speranza, specie considerando la buona cornice di pubblico che vuole credere nel nuovo miracolo bianconero, proprio mentre sembra impossibile. E Domercant può essere quel qualcosa in più fuori dagli schemi che riesce a scompaginare il tutto.
Ultima nota a margine sarà la truppa di supporter capitolini che seguiranno sicuramente la squadra di Dalmonte. Di certo non corre buon sangue tra le due tifoserie, ma speriamo che questo derby del sud possa essere una festa del basket e non faccia parlare di sè per vicende extra cestistiche. Perchè entrambe le piazze sono viscerali e sanguigne, legate alla tradizione e alla maglia che rappresentano, ed entrambe sono due simboli, tanto simili quanto diverse, del sacrificio e della soddisfazione che vengono dal lavoro quotidiano pur con margini di crescita limitati. Due isole non certo felici, ma di sicuro due moli sicuri, in un mezzo a un mare magnum d’incertezza nel basket nostrano.
Appuntamento ore 18.15 di domenica 25 Gennaio al Palamaggiò di Castel Morrone.
Nico Landolfo