Va in archivio la diciannovesima giornata di Serie A, l’ultima prima dell’appuntamento del PalaDesio dove – a partire da venerdì 20 – andranno in scena le Final Eight di Coppa Italia, turno di campionato che ha come di consueto offerto diversi elementi di interesse dalla testa alla coda della classifica. La notizia arrivata dal posticipo del lunedì è l’allungo, forse decisivo, dell’EA7 Emporio Armani Milano in vetta al gruppo: con il successo casalingo sulla Sidigas Avellino, salgono infatti a 6 le lunghezze di vantaggio dei campioni d’Italia in carica sulle dirette inseguitrici, margine che a questo punto della stagione può rappresentare una ipoteca più che seria sullo spot di “testa di serie numero 1” nei playoff. Di nuovo al completo grazie ai rientri di Gentile e James, l’Olimpia ha comunque avuto il suo da fare – in particolare nella prima metà di gara – per tenere a distanza una Sidigas volenterosa, ma calata alla distanza.
Mentre Milano può così guardare con fiducia all’ultima tranche di regular season, e cercare allo stesso tempo di accantonare le amarezze di una stagione europea molto meno florida, il suo vantaggio in classifica aumenta grazie al grande risultato a sorpresa di questo weekend. Il colpo a sensazione lo mette a segno la Consultinvest Pesaro, che tra le mura amiche ritrova la vittoria sconfiggendo la seconda forza del campionato, quella Grissin Bon Reggio Emilia che in riva all’Adriatico ha conosciuto il suo primo stop del 2015. A “tradire” coach Menetti nel concitato finale di un match sempre equilibrato è stato Drake Diener, autore prima di un clamoroso 0/2 dalla lunetta e poi dell’errore dai 6,75 sull’ultima sirena. A lui non vanno comunque addossate particolari colpe per un risultato che Pesaro ha voluto e ha meritato, rimettendo in questo modo in discussione tutto il discorso salvezza.
A non gioire per l’exploit della Vuelle è infatti la Pasta Reggia Caserta, costretta ad interrompere una striscia positiva di quattro successi con la battuta d’arresto in quel di Pistoia: la Giorgio Tesi Group ha dovuto comunque fare gli straordinari, trovando l’allungo nel punteggio solo nei 5′ finali, per centrare una affermazione che la rilancia pienamente in zona playoff e fa tornare la Juve di coach Esposito all’ultimo posto solitario. Ormai l’impressione è che tra i campani e i marchigiani la sfida a distanza sarà costante e tesissima ogni domenica, fino allo scontro diretto in programma all’ultima giornata che potrebbe davvero costituire uno sportivamente drammatico spareggio. Attenzione però: se queste due contendenti dovessero continuare a fare punti con un minimo in più di costanza, come accaduto nelle ultime 4-5 settimane, la bagarre per non scendere in A2 non riguarderebbe più solamente loro…
Se fino a poche giornate fa la Openjobmetis Varese e l’Upea Capo d’Orlando guardavano con ancora relativa preoccupazione quanto accadeva alle loro spalle, oggi tutte e due – bloccate a 12 punti – rischiano di essere risucchiate in una lotta salvezza che diventerebbe così ancora più aspra. Lo stop dell’Orlandina in casa contro la Vanoli Cremona e quello (anch’esso casalingo) degli uomini di coach Pozzecco con l’Umana Venezia è per entrambe la quarta sconfitta consecutiva, arrivata oltretutto con prestazioni offensive scadenti che hanno tenuto il loro score al di sotto di quota 60. La pausa arriva al momento giusto, due settimane per ricaricare le pile faranno bene, a condizione di sfruttarle lavorando sia a livello tecnico-tattico che a livello mentale, per ritrovare anche fiducia nei propri mezzi, tenendo comunque conto delle differenti ambizioni di partenza. Se per l’Upea c’era da attendersi già da ottobre una stagione in cui limitare i danni, a Varese le speranze erano altre e invertire la rotta sembra perciò più difficile. I mezzi per invertirla? Pazienza e maggiore umiltà.
Ai piani più alti della classifica – con l’Umana Venezia che riaggancia Reggio al secondo posto – si rifà sotto il Banco di Sardegna Sassari, che in un colpo solo batte l’Acea Roma, si riporta a due sole lunghezze dalla piazza d’onore e consolida il suo quarto posto approfittando della sconfitta dell’Enel Brindisi a Trento. Ai sardi è servito l’apporto della coppia Logan-Dyson per allungare solamente nel finale su una Acea a cui in campionato continua troppo spesso a mancare lo spunto nelle fasi calde dei match, la zampata e la cattiveria agonistica negli ultimi minuti che in Europa non le manca mai. Il prezzo da pagare, per i capitolini, è in questo senso il mantenersi sospesi in un limbo senza particolare costrutto, perennemente a metà tra il guardare avanti e il guardarsi alle spalle, una vaghezza che rischia di lasciare nell’incertezza un po’ tutto l’ambiente intorno alla Virtus. La già citata gara del PalaTrento è invece ossigeno puro per la Dolomiti Energia, che interrompe così una striscia di quattro sconfitte di fila e si issa solitaria al sesto posto in graduatoria.
Sesta piazza che vede i trentini a capo di un nutrito gruppo di squadre, distanti solo 2 punti e tutte legittimamente desiderose di conquistare la post season: nel plotone a quota 18 rientra la Granarolo Bologna, che trascinata dai suoi americani (su tutti un eccezionale Hazell che ne mette a referto 33) batte – in un match dal punteggio altissimo – quella Acqua Vitasnella Cantù che era reduce da 3 affermazioni consecutive. La battaglia per la conquista della griglia playoff è quella che, da qui al 10 maggio, darà più grattacapi e si preannuncia impronosticabile. Tra chi occupa il quinto posto e chi staziona all’undicesimo ci sono solamente 6 punti di differenza, e anche solo un paio di vittorie in successione permetterebbero persino a chi si trova al di sotto di questa quota di rientrare potenzialmente in ballo. Se ne riparlerà però tra due settimane, quando si ripartirà dopo quelle Final Eight che costituiscono ormai il momento spartiacque della stagione.
Daniele Ciprari