Roma, 18 febbraio 2015 – Se lo vedete da lontano potrebbe trarvi in inganno con questa sua aria sempre seria, composta, da persona che sembra trasmettere distacco. No, non è affatto una persona distaccata Luca Dalmonte, solo che vuole sempre mantere un sereno distacco tra lavoro e vita privata ma dategli un ambiente informale, tanto per intenderci non da “giacca e cravatta” e lui si scioglie dall’alto di una vis retorica che gli appartiene dall’alto degli anni passati in lungo ed in largo ad insegnare basket in Italia e, sino a qualche tempo fa, anche in Turchia.
Da tempo assistant coach di Simone Pianigiani in Maglia Azzurra ha proprio ieri terminato un primo stage a Roma per la Nazionale dove ha potuto vedere da vicino quei giocatori attenzionati in ottica Mission Impossible di settembre, tradotto in termini non cestistici, i campionati europei di settembre che vedrà l’Italia battagliare nella prima fase per un posto al sole contro Turchia, Serbia, Spagna e Germania quando ne passeranno solo 4 al secondo turno!?!? Ed è sempre in azione, da luglio avrà in questi giorni qualche fase di tregua….Stakanov al contrario è proprio un dilettante, vero Luca?
“Ma no….Comunque una bella esperienza questa due giorni – afferma il coach della Virtus Roma – ed è andata molto ma molto bene perché come detto anche ai ragazzi, molti li conoscevo relativamente, alcuni invece meno ed è stato piacevole stare con loro perchè si avverte che è un gruppo molto omogeneo e con una gran voglia di lavorare, mi sono divertito molto a stare con loro. A marzo ed aprile ci saranno altri appuntamenti con loro, vediamo, non sono certo di questo perchè gli impegni dei club sono tanti….Una cosa è certa, vogliamo comunque avere un gruppo allargato così, quando poi arriveremo al periodo di preparazione, valuteremo premiando i più meritevoli. Comunque mi son divertito molto, lo ribadisco.”
Ma c’è qualcuno che ti ha particolarmente impressionato?
“Consentimi di restare neutro sul giudizio, si son tutti impegnati al massimo come deve essere e nessuno merita un encomio in più degli altri, un gruppo lo si costruisce anche così.”
Comunque sia sarà un Europeo “con l’elmetto” contro fior di squadroni..
“Non prendermi per presuntuoso ma non guardo in casa degli altri, guardo sempre il mio di campo e come posso migliorare la mia di casa, prima di tutto. Prima di tutto abbiamo una situazione da monitorare con i tre giocatori in NBA, ci sono diverse cose d’analizzare con loro che stanno avendo una stagione non ottiomane e fin da oggi dovremo recuperarli nel ritmo fisico e di gioco, perciò sviluppare un piano di lavoro sin da quando finirà l’NBA, purtroppo per loro non faranno presumibilmente i Playoffs. Quindi si fermeranno molto presto e dovremo avere da maggio la situazione sotto controllo, per farsi trovare pronti all’inizio del raduno. Il girone poi è difficile, non è giudizio soggettivo, ma che sia un giorne difficile ci deve dare la massima spinta per affrontarlo con forza per superarne le difficoltà. La Germania ha il fattore campo ma è un fattore campo più a livello motivazionale che non tecnico a mio avviso, però ci son 4 squadre per 5 posti. In queste competizioni si è legati ad episodi, a momenti particolari, anche un piccolo infortunio, proprio perché si è legati a mille fattore fuori controllo, può farti fare un passo falso. Per questo dobbiamo essere pronti come squadra dando sempre il meglio di Noi.”
E consentimi pure una dotazione di amuleti speciali visto come andarono le cose in Slovenia, un sacco di guai fisici ed il solo Cusin come centro con Melli da back-up nel ruolo..
“Lo ricordo bene, mai dire mai, perdemmo pezzi alla vigilia in modo incredibile ma come abbiamo dimostrato sul campo, noi daremo il massimo sempre ma non mi sento di promettere il risultato, posso solo garantire il massimo impegno.”
Daniel Hackett quindi sarà nel gruppo?
“Su Hackett siamo tranquilli nel senso che lui è un giocatore della squadra, il passato è una parentesi chiusa.”
Venerdì ci sono le F8 di Coppa Italia. Roma non è tra queste squadre ma aldilà di questo chi pensi possa portare a casa il Trofeo?
“Innanzitutto Ti dico che vorrei che questo trofeo sia, in senso metaforico e virtuale, un Evento che faccia parlare, che sia un Evento per il numero di persone e di media che ne parleranno e che ci sia una cornice di livello tecnico e di pubblico di primo piano. La formula purtroppo credo non aiuta ma non posso incidere sull’evento stesso, nel senso che non posso certamente io decidere di cambiare la formula, quindi va accettata per come è. Su chi possa alzare il trofeo…Non è affare mio, dico solo che ci sono squadre che hanno le motivazioni giuste e che possono dare lustro alla loro stagione vincendo la Coppa Italia, ma credo anche che, come l’anno scorso, possa venire fuori qualche sorpresa, è una formula che può essere ricca di colpi di scena.”
Parliamo del campionato Luca…Dopo 5 mesi di lavoro cosa pensi della Tua Roma?
“Sulla squadra resto fedele alle mie considerazioni d’inzio campionato. La squadra era da zona grigia, tra Playoffs e zona rischiosa, zona grigia in cui navigaviamo tuttora noi ed altre squadre. Oggi siamo dentro a questa zona anzi, siamo l’epicentro di questa zona grigia e dobbiamo aver la forza e la capacità di essere padroni del nostro destino. Tornando a questa estate e partendo dallo sforzo in coppa, sapevamo che lo sforzo della Coppa ci avrebbe tolto qualcosa ma non pensavamo che queste risorse mentali fossero così intense, siamo già con 35 gare disputate in stagione al momento ed oggettivamente lo abbiamo pagato almeno in un paio di partite in campionato, e lo dico con realismo e questo chiaramente non ci deve far soffire per recriminare, ci deve spingere per queste 11 gare di Regular Season che restano per poter esserci di testa pronti a cogliere quanto di buono saremo in grado di meritarci.”
E parliamo di questa Eurocup. Se si battesse il Banvit, che detto tra noi non sembra così superiore alle altre squadre che Roma ha matato ad oggi, si profila un quarto stuzzicante contro la vincente tra Parigi ed il Turow..
“Io resterei con il tema fisso sul Banvit, le motivazioni ci sono sempre state perché questi ragazzi danno sempre il massimo su tutti i fronti, è una squadra che non battezza nessuna squadra e nessuna partita, in Coppa è successo di aver giocato delle grandi partite e siamo stati bravi restando dentro a certe gare con grosse motivazioni. Questo signidica che saremo pronti ma senza pensare troppo lontano, oggi voglio pensare a Pesaro tra 10 giorni al Pala Tiziano e dopo penseremo ai turchi. Comunque posso anticipare che il Banvit è una squadra che sta diventando una squadra importante, due volte primi in Regular Season nelle ultime 3 stagioni con giocatori chiave importanti (quando ero in Turchia alla guida del Fenerbache con Simone vinse appunto la RS), è una società solida, quadrata e notevole. Stanno curando molto bene il settore giovanile, quest’anno hanno sì dei problemi in campionato mentre in coppa invece hanno ad esempio una forza pazzesca, vincendo a Sassari quella sorta di spareggio senza mai mollare dal primo possesso alla fine, hanno dimostrato di esserci e di voler far bene in questa manifestazione. Ha giocatori di grande esperienza, noi abbiamo meno esperienza di loro, vedremo..Ma non credo proprio sia una squadra da sottovalutare..”
Tre anni fa eri prima assistant coach di Pianigiani, poi prendesti in mano le redini della squadra vincendo la Coppa di Turchia con il Fenerbache che è un ambiente…Caldo. Che differenze poi rilevare tra quell’anno e l’anno scorso, con la semifinale scudetto in Italia con la folla del PalaEur?
“Un allenatore deve avere grande capacità di adattarsi, ad Istanbul avevamo delle richieste di vittoria ed obiettivi che poi abbiamo scoperto durante la stagione non essere in linea con la squadra costruita. E comunque glisso sui mille problemi che abbiamo incontrato in un contesto molto ma molto particolare. Quest’anno le motivazioni sono elevate con questa Virtus. L’anno scorso forse c’erano delle aspettative più alte dopo una finale scudetto persa contro Siena e quindi c’erano attese, ovviamente più alte e che ho sempre condiviso senza problemi. La squadra era buona, a gennaio alla prima di ritorno eravamo in testa alla classifica per poi scivlolare in basso per tanti problemi fisici ed i guai di Jordan Taylor, diciamo che quella dell’anno scorso era squadra più complessa nella gestione amplificando anche i miei “malumori”. Questa invece sta facendo molto bene, i ragazzi son sempre disponibili e molto vicini a quanto siano in grado di dare e c’è un grado di allenabilità che potrà aumentare le capacità in partita e può produrre ancora. Questo mi trasmette anche più serenità, quest’anno abbiamo meno talento e meno forza e meno qualità individuale perché ci sono ragazzi che stanno costruendosi, poi che l’anno scorso siamo riusciti comunque a disputare una semifinale di livello dando giustizia al valore della squadra è un conto, quest’anno la squadra è diversa. Io sono realista ma non sono arrendevole.”
Per chiudere come vedi e se vedi un tuo futuro a Roma?
“Ad oggi non ho avuto alcun colloquio con la dirigenza per i futuro, oggi dobbiamo pensare alla stagione in corso, ci dovranno essere delle certezze per la Virtus e le scelte che farà la dirigenza saranno a cascata, il mio impiego è e sarà sempre al massimo”
Fabrizio Noto/FRED
@FaberNoto