Pesaro – Partita quasi impossibile doveva essere per la Consultinvest ed in effetti l’EA7 Milano non ha lasciato scampo ad una Pesaro battagliera ma forse non all’altezza delle ultime buone prestazioni che avevano fatto portare a casa 4 vittorie nelle ultime sei partite.
Con ogni probabilità non sarebbe ugualmente bastato ma probabilmente la Consultinvest ha pagato un po’ di timore reverenziale nei confronti dell’unica vera corazzata del campionato, oltre che una condizione fisica non perfetta di Myles che, causa i postumi dell’influenza, è stato protagonista di una partita a dir poco scialba proprio quando c’era bisogno del pieno contributo di tutti.
L’EA7 Milano non ha mai temuto per il risultato finale mettendo in mostra una durezza ed una solidità che in genere si riserva alle squadre che vengono rispettate; pur senza brillare particolarmente, la squadra di Banchi è sempre stata presente mentalmente ed ha trovato un contributo importante da tutti i suoi elementi, raggiungendo presto un tranquillo margine di vantaggio e mantenendolo poi costantemente per tutto il resto della partita.
E’ stata la difesa la chiave di volta per la vittoria degli ospiti, con una protezione del pitturato che si è rivelata insormontabile per la Consultinvest ed un dominio a rimbalzo dei milanesi che è ben riassunto dalla cifre che vedono i pesaresi soccombere in questa statistica per 34-48.
La partita è stata comunque godibile e “vera” perché, nonostante l’avvio avesse posto l’EA7 in una posizione di netta supremazia, Pesaro ha sempre lottato fino all’ultimo, guadagnandosi il rispetto dell’avversario e gli applausi del suo pubblico; la formazione di paolini ha dimostrato di non essere più quella compagine balbettante e timorosa che, per esempio, all’andata era stata sotterrata senza alcuno sforzo dalla stessa EA7.
La Consultinvest, come si diceva, è combattiva e volenterosa fin dall’avvio ed in effetti in difesa riesce in qualche modo a contenere il tremendo potenziale offensivo di Milano, fatta eccezione per qualche raddoppio sulle penetrazioni che permette a Melli di punire dall’arco.
I problemi per i ragazzi di Paolini arrivano quando si tratta di attaccare, perché la fisicità di Milano costringe spesso i biancorossi di casa a girare al largo dal ferro , con tiri quindi forzati e percentuali modeste.
Si segna poco comunque da entrambe le parti, anche perché Milano non ha interesse ad alzare il ritmo ed è anch’essa non precisissima al tiro; a metà del primo quarto si è così sul 4-8 ospite ma poi l’EA7 prende il largo con un parziale di 11-1 firmato da Melli e Brooks.
La Consultinvest non ha quindi frecce al proprio arco, ad esclusione di un Judge che si fa apprezzare per la sua lotta alla pari sotto ai tabelloni contro Samuels; il centro di Paolini già alla fine del primo quarto avrà al sua attivo 6 rimbalzi ed un ottima difesa sul pivot avversario, ma a Pesaro mancano tremendamente i punti di Myles e Ross.
Si chiude così il primo quarto sull’8-21 ed anche al ritorno in campo le cose sembrano non cambiare, con i milanesi arrivano sul +21 (11-32 dopo neanche tre minuti di gara); sono Ragland ed un inaspettato Elegar i protagonisti dell’allungo, mentre Gentile non riesce ad entrare in partita e gli altri vanno a corrente alternata.
Sembra finita ma Pesaro trova un minimo di reazione proprio quando, forse per dare una scossa, Paolini non richiama in panchina Ross e Myles, varando un quintetto inedito con Basile, Crow e Lorant.
Wright e Musso sono i finalizzatori di questa prima mini reazione e poi, quando Milano reagisce con Brooks , sono 5 punti in fila di Lorant che fissano il punteggio all’intervallo sul 29-42, con una partita in linea teorica ancora viva.
In realtà non è così perché al ritorno in campo l’EA7, pur senza strafare, tiene a bada con una certa tranquillità ogni velleità di rimonta dei padroni di casa; il vantaggio ospite si mantiene sempre sui circa 15 punti di scarto, anche perché Myles continua a non incidere sulla partita e deve ben presto accomodarsi in panchina con quattro falli.
L’unico sussulto del terzo quarto si ha quando due triple consecutive di Musso e Ross portano la Consultinvest sul 43-55 ma poi Banchi chiama un immediato time out e, al ritorno in campo, sono Kleiza e Ragland a mettere le cose a posto.
Si arriva così all’ultima pausa sul 46-60 ed un incontro virtualmente chiuso; in effetti subito in apertura di ultima frazione la premiata ditta Ragland – Elegar mette in mostra una serie di giocate spettacolari che lanciano l’EA7 sul +21 (50-71); Paolini chiama time out ma poi l’Olimpia ha anche il tempo di raggiungere il massimo vantaggio sul 52-75, prima di tirare un po’ il freno a poco meno di cinque minuti dalla fine.
La partita non ha più molto da dire se si esclude un quinto fallo di Musso che porta al suo susseguente fallo tecnico per proteste che accende un po’ gli animi dei tifosi di casa, forse nostalgici delle antiche battaglie contro gli storici rivali meneghini; tutto però si ricompone nel giro di pochi attimi e così la partita arriva alla fine senza ulteriori rilievi di cronaca.
Sarò dalla prossima partita che la Consultinvest dovrà cercare di portare a casa quei 4-6 punti che servono per il raggiungimento della salvezza, mentre Milano fa un altro passo di avvicinamento verso quel primo posto nella regular season che ormai appare quasi una formalità
Consultinvest Pesaro – EA7 Emporio Armani Milano 61-84
Parziali (8-21; 21-21; 17-18; 15-24)
Progressione 8-21; 29-42; 46-60
Tabellini
http://www.legabasket.it/game/66/66247.html
Mvp: il “premio” al migliore in campo va ad un protagonista inaspettato, ovvero quel Frank Elegar arrivato da poco e che ha sciorinato una prestazione praticamente perfetta con un 9/9 al tiro con 10 rimbalzi, ricordando, come ha giustamente detto Hackett in sala stampa, il miglior Lawal visto lo scorso anno in casacca Armani
Wvp: gli vanno sicuramente tributate tante scusanti, visto la febbre che l’ha colpito in settimana, ma da Anthony Myles ci si aspettava comunque qualcosa di più che 3 punti con un -6 di valutazione che hanno affossato definitivamente le speranze della Consultinvest
Spogliatoi
Paolini: non sono contento della nostra partita, perché non siamo riusciti a giocare come sappiamo e come possiamo; merito sicuramente di Milano e della sua fisicità, ma anche demerito nostro che abbiamo giocato troppo individualmente e con troppa ansia. Sono contento dell’approccio agonistico ma non siamo riusciti ad essere lucidi mentalmente, sbagliano anche qualche tiro che potevamo mettere. Io penso che sia stata principalmente la nostra voglia di fare una bella partita al cospetto di Milano e davanti alle telecamere della televisione a farci mandare un po’ fuori giri.
Banchi: abbiamo avuto un buon approccio alla partita, facendo tesoro di quello che è successo nelle ultime settimane nel campionato italiano, dove si sono visti anche risultati apparentemente sorprendenti. Oggi abbiamo dato dimostrazione di buona mentalità, di coesione del gruppo e di costante attenzione; qualche volta siamo stati frustrati dalle cattive percentuali su qualche tiro aperto e ben costruito, però abbiamo tenuto a bada fin da subito una Pesaro che poteva essere pericolosa, non facendoci mai mettere ansia da qualche tiro che non entrava. Elegar si sta inserendo molto velocemente; ancora qualche volta si vede che ha dei passaggi a vuoto ma ciò è dovuto al fatto che non si è ancora inserito appieno nei meccanismo della squadra; sono in ogni caso molto soddisfatto dei suoi progressi.
Giulio Pasolini