Mercoledi dedicato alle gare di andata delle due semifinali di Eurocup, che mettono di fronte quattro rappresentanti delle tre migliori leghe europee ( Russia, Spagna e Turchia ), e vedono le due squadre russe ancora in lizza decisamente favorite per la qualificazione alla finale.
Con soli due posti in Eurolega per la prossima stagione a disposizione della VTB, Unics e Khimki quindi battaglieranno non solo per la conquista del secondo trofeo continentale, ma anche e soprattutto per garantirsi la partecipazione all’ ” Europa che conta ” dell’anno prossimo.
Nella prima semifinale di fronte un Unics Kazan, partito in autunno con grosse ambizioni ma subito ridimensionato da una pessima partecipazione ai gironi eliminatori dell’ Eurolega, e la sorpresa Gran Canaria, guidata in panchina da quel Aito Garcia Renenses che l’Eurocup l’ha già conquistata nel 2008 con la Juventud di Badalona. I russi hanno cambiato molto nel corso della stagione, incominciando dalla panchina dove un deludente Pedoulakis è stato rilevato in corsa da Pashutin, fino ad arrivare poi al roster, stravolto dalla cessione di Zisis al Fenerbache che ha cambiato completamente assetti ed equilibri sul parquet. L’Eurocup rappresenta per Kazan l’unico spiraglio al momento per un futuro europeo la prossima stagione, visto il deludente sesto posto in VTB. L’impresa ottenuta dai russi nel turno precedente contro la Lokomotiv Kuban ( tritata a Krasnodar ), regala sicuramente agli uomini di Pashutin il ruolo di favoriti nel doppio confronto con gli isolani iberici, anche se molto potrebbe dipendere dalla presenza o meno sul parquet di un Langford assente per infortunio nella gara di ritorno dei quarti.
Assai meno equilibrata appare, almeno sulla carta, l’altra semifinale, dove un Khimki reduce da nove vittorie di fila in Eurocup affronta la sorpresissima turca Banvit, capace di infilarsi in un buco di tabellone dove con un pò più di fortuna avremmo addirittura trovato la Virtus Roma.
I moscoviti sono in un periodo di forma strepitosa, trascinati al secondo posto in Russia dietro al Cska, da un Tyrese Rice tornato ai livelli della Final Four vinta con il Maccabi. In panchina poi un uomo di grande esperienza come Kurtinaitis, già capace di portare a casa la manifestazione nel 2009 con il Lietuvos e nel 2012 proprio con il Khimki. Il Banvit è alla prima vera ribalta europea, ottenuta con la benevolenza degli Dei del basket ma anche con grande forza di volontà dimostrata nelle due sfide precedenti contro Roma e Levallois. La favola di Rowland, Simmons e Baron dovrebbe fermarsi qui.
Alessio Teresi