Giornata ricca di colpi di scena, la quartultima del campionato di Serie A 2014/2015: a tre turni dal termine della stagione regolare, i risultati di questo weekend accendono la bagarre per tutti gli obiettivi ancora da definire, dal secondo posto alla retrocessione, passando per l’intricatissima lotta-playoff. Ciò che salta di più all’occhio è la sconfitta della capolista EA7 Emporio Armani Milano – comunque già sicura del suo piazzamento finale – in casa dell’Upea Capo d’Orlando. Questo prestigioso successo legittima la salvezza e la buona stagione della compagine siciliana, ma il risultato fa scalpore più che altro per la scialba prova dell’Olimpia, per la prima volta in tutto il campionato sotto quota 60 punti segnati. Dopo l’aritmetica certezza del primo posto, per i campioni d’Italia in carica sono arrivate due sconfitte di fila, compresa quella di giovedì scorso nel recupero contro Cantù: presumibile sia solo un momento di “rilassatezza” in attesa dei match che contano, ma in questa fase della stagione affrontare ogni impegno al 100% – considerando anche che da qui al 10 maggio Milano affronterà tre avversarie in corsa per i playoff – è un dovere.
Alle spalle degli uomini di coach Banchi, a piazzarsi in pole position provvisoria nella caccia al secondo posto è l’Umana Venezia, che sul parquet amico sconfigge la Dolomiti Energia Trento e approfitta dello stop della Grissin Bon Reggio Emilia a Pistoia per restare solitaria a 40 punti in classifica. La piazza d’onore è ormai affare tra queste due contendenti, e gettando un occhio al calendario e alle sfide che le attendono nelle prossime tre domeniche, tutto dovrebbe decidersi all’ultima giornata, con la Reggiana che può eventualmente giocare a suo favore la carta del 2-0 negli scontri diretti. La sconfitta di Venezia arriva, per Trento, dopo cinque vittorie consecutive e impedisce all’Aquila di completare l’aggancio alla quarta posizione in graduatoria, dove resta inchiodato a quota 34 un Banco di Sardegna Sassari in aperta crisi di risultati: la Dinamo è protagonista in negativo di un altro risultato a sorpresa di questa domenica, viene battuta in casa dalla Openjobmetis Varese e deve ancora rimandare il ritorno ad una vittoria che manca dallo scorso 22 marzo.
Indipendentemente dal piazzamento finale che Sacchetti e compagni riusciranno ad ottenere, Sassari ha urgente bisogno di ritrovare se stessa ed una serenità interna che da almeno un mese sembra smarrita, così come è il campionato che ha bisogno di ritrovare al meglio delle sue potenzialità una delle sue protagoniste annunciate, per dare ancora più estro e imprevedibilità alla post season. Proprio i playoff, e il raggiungimento di un posto utile per la fase più calda e più attesa della stagione, costituiscono il motivo di interesse e di incertezza maggiore per tante piazze e tanti appassionati. Se la stagione regolare finisse oggi, le due ultime qualificate sarebbero l’Acqua Vitasnella Cantù e la Granarolo Bologna, entrambe uscite vincenti da due tirati incontri casalinghi, rispettivamente contro la Vanoli Cremona e la Consultinvest Pesaro. Se era però lecito attendersi un certo equilibrio nel derby lombardo del PalaDesio, che Cantù ha fatto suo ai danni di una Cremona dimostratasi ancora viva e vegeta, più fatica del previsto l’hanno fatta le V nere per regolare la penultima in classifica.
La coppia Cantù-Bologna tira la volata, e alle loro spalle nessuna delle tre inseguitrici – distanti due miseri punti – sembra intenzionata a mollare. La già citata affermazione, a sorpresa ma non troppo, della Giorgio Tesi Group Pistoia su Reggio Emilia lascia i toscani di coach Moretti in pienissima corsa per bissare quella storica qualificazione-playoff già ottenuta 12 mesi fa, e a quota 24 punti si issa anche l’Acea Roma. I capitolini si confermano una delle squadre più in fiducia del momento, la sconfitta di Assago è dimenticata grazie alla netta affermazione casalinga ai danni di una Enel Brindisi arrivata al PalaTiziano rimaneggiata e (forse) con la testa già alla post season: nonostante l’infortunio di Bobby Jones, che ha privato Roma di quello che ormai è il suo uomo simbolo, la truppa di Dalmonte ha ritrovato anche l’entusiasmo del suo pubblico e resta la mina vagante di questo finale di campionato nonostante un calendario da brividi, in cui la Virtus affronterà tre veri e propri spareggi, a partire da domenica prossima a Trento, per poi giocarsi tutto contro due dirette concorrenti come Virtus Bologna e Cantù.
Ultimo capitolo di questo 27° turno, e ultima sorpresa di giornata, il derby campano tra Sidigas Avellino e Pasta Reggia Caserta, con quest’ultima che centra l’impresa di espugnare il PalaDelmauro ottenendo un doppio risultato: l’estromissione degli irpini dalla volata-playoff e la riapertura, quando in pochi ormai se lo aspettavano, della lotta salvezza. La contemporanea battuta d’arresto di Pesaro sul parquet di Casalecchio permette a coach Enzino Esposito e ai suoi di riassaporare la gioia della vittoria dopo tre stop consecutivi e di riportarsi a -3 in classifica dalla Vuelle. Con tre gare ancora da disputare – e lo scontro diretto in programma all’ultima giornata a Pesaro – niente è ancora ufficialmente deciso, e l’obiettivo di Caserta non potrà che essere quello di ridurre questo gap in vista proprio del match dell’Adriatic Arena, che in tal caso diventerebbe un drammatico spareggio per evitare la discesa in A2, tanto avvincente per gli osservatori neutrali quanto sportivamente “tremendo” per i diretti interessati.
Daniele Ciprari