Il primo atto della serie (102-84) ha subito rovesciato ogni aspettativa: percentuali altissime e attacchi decisamente superiori alle difese hanno ribaltato in quaranta minuti le aspettative che un’intera stagione regolare (squadre non oltre i 75 punti di media segnati, ancor meno concessi) aveva costruito su questa serie. Ma stasera che il Palaverde torna definitivamente a respirare aria di serie A (e playoff) la De’ Longhi dovrà fare qualcosa di diverso per ritornare nuovamente in Sicilia e annullare il primo match-ball della Moncada. Contrariamente alle previsioni che lasciavano presagire un match equilibrato anche in virtù delle ravvicinate posizioni di fine regular season (ottava Gold/ prima Silver) in Gara 1 c’è stata poca storia, condotta da Agrigento con vantaggi sempre sopra la doppia cifra e aumentati gradualmente dalla fine del primo quarto in poi. Da quando, cioè, un 7-0 ospite aveva portato la squadra di Pillastrini fino al -4. Ma gli esterni siculi hanno letteralmente dominato le letture della partita, attaccando l’area con continuità e non trovando mai una costante opposizione della pur solida retroguardia trevigiana. Piazza ha disposto a proprio piacimento di un Williams che l’ha spesso visto andar via sui blocchi o in arresto e tiro, mentre l’omonimo di casa e soprattutto Evangelisti (24 in neanche 26 minuti) hanno brillantemente saputo alternare le loro scelte offensive. Di contro Treviso non è mai riuscita a sfruttare il suo teorico dominio dentro l’area colorata dove, va detto, Powell (pericoloso anche dai 6,75) è stato praticamente immarcabile tutte le volte che ha potuto ricevere in movimento. Ma per il resto Treviso si è adeguata, sbagliando, ai vertiginosi ritmi ospiti, trovando canestri più per l’indubbio talento individuale che per un’organizzazione offensiva che ha invece sofferto oltremisura i cambi sistematici chiesti da Ciani su ogni pick n’roll avversario. Grazie anche alla rapidità dei suoi lunghi e all’impatto della panchina, dove Saccaggi e soprattutto Udom meglio hanno fatto dei dirimpettai avversari, nonostante la solita prova di qualità di Matteo Negri. C’è da aspettarsi, quindi, che stasera sia un’altra storia e che soprattutto le scelte difensive della capolista della Silver siano diverse e decisamente più consone agli standard cui siamo stati abituati nel corso di questi mesi. Anche perché mai Agrigento aveva finora segnato 102 punti, né tanto meno Treviso subiti altrettanti. In nome di un maggiore equilibrio che si riallinei con quanto visto nel resto delle serie di questi ottavi di finale.
Donatello Viggiano