Era la partita da non sbagliare per entrambe, per gli stessi motivi: perdere voleva dire uscire dalla corsa playoff, matematicamente per Roma, quasi per Bologna. E alla fine dei 40′, la corsa è terminata per i capitolini, incapaci di contenere l’attacco bolognese che, anche, oggi ha letteralmente dato spettacolo, trascinato da un Jeremy Hazell che proprio a Roma all’andata aveva giocato la sua prima grande partita della stagione (29 punti) e oggi ha nuovamente fatto il diavolo a quattro, sparandone 33 con 8/15 da dietro l’arco, rebus irrisolvibile per chiunque Dalmonte abbia provato a mettere sulle sue tracce, così come Allan Ray, all’ennesima prestazione da capitano vero. Per l’ex Boston Celtics il borsino personale ha segnato quota 29 punti, ma, per assurdo, la sua giocata più importante è stata una pazzesca stoppata a Ndubi Ebi proprio nel momento in cui Roma sembrava poter riuscire a completare una lunga e faticosa rimonta, a -7 con poco più di 2′ da giocare. Lì, la giocata difensiva di Ray ha definitivamente girato l’inerzia della partita, spegnendo ogni velleità ospite e facendo partire la festa di giocatori e pubblico in totale delirio per una squadra che, pur con tutti i suoi limiti, ha fato veramente innamorare di nuovo una piazza che nelle ultime stagioni si era sempre più allontanata.
Un risultato davvero da applausi per la Granarolo, partita con uno dei budget più bassi dell’intero campionato, azzoppata da due punti di penalizzazione, ma che ha sempre giocato come se nulla di tutto ciò avesse importanza, issandosi rapidamente tra le prime otto del torneo e rimanendoci costantemente rendendo l’Unipol Arena una vero e proprio fortino (striscia di 8 vittorie consecutive).
Finisce invece, virtualmente, una stagione da incubo per certi versi per l’Acea Roma. Basti pensare che il roster sceso in campo oggi a Bologna era diverso per la metà dei suoi effettivi rispetto a quello che aveva affrontato gli emiliani a inizio gennaio. La squadra giallo rossa non è riuscita a imporre la propria difesa e, anzi, alla lunga è finita travolta dagli attacchi bolognesi fatti di cannonate dalla lunga distanza, soprattutto. Il rientro in campo dopo un primo tempo discreto è stato tramortente: 17-4 per la Granarolo, e -20 tondo sul tabellone. Un deficit troppo pesante per una squadra con equilibri molto precari, ma capace comunque di trovare le forze per un ultimo tentativo, sospinto dalle spalle di Ramel Curry (23 punti con 5/6 da tre) e Ndubi Ebi (11 punti con tanti errori, ma anche grande volontà e lavoro sporco encomiabile).
Lì la già citata stoppata di Allan Ray ha trasformato il possibile -5 Roma in un nuovo svantaggio in doppia cifra, cominciando a far scorrere i titoli di coda su una stagione che dovrà far riflettere e apre scenari nebulosi per il prossimo anno. Non resta solo da capire chi rimarrà da questa stagione, ma soprattutto come ci si presenterà ai nastri di partenza del prossimo torneo in termini societari.
Venendo alla partita, il primo tempo, dopo un avvio da 7-0 per l’Acea, ha visto il pronto rientro in gara dei padroni di casa, con le prime scariche di Hazell. Preso il vantaggio a tabellone Bologna ha continuato a menare le danze tenendo altissimo il ritmo, e forzando gli uomini di Dalmonte a inseguire questo spartito, decisamente meno congeniale alle proprie caratteristiche. Nonostante questo, fino al 20° c’è stato equilibrio, con Bologna avanti 48-41 ma Roma apparentemente dentro la partita. Poi il rientro choc dagli spogliatoi, con la Granarolo che ha potuto fare partita di testa, esprimendo il gioco che più la esalta, grazie anche alla coppia di mori autrice di 62 dei 90 punti totali. Quando la partita sembrava andata, poi, gli uomini di Valli, come accaduto altre volte, hanno un pò gigioneggiato, mentre Roma, che comunque non ha mai mollato, ha alzato l’intensità per provare ad andare a riprendersi la gara. Sbattendo contro la propria stanchezza e l’orgoglio bolognese proprio sul più bello.
Ora, per la squadra del Presidente Villalta, occhi puntati alla trasferta di Trento. Vincere potrebbe non bastare per agguantare il settimo posto. La sconfitta sorprendente di Pistoia in casa contro Varese, infatti, lascia tutto al confronto diretto con l’AcquaVitasnella Cantù, al momento appaiata ai bolognesi ma davanti per lo scontro diretto, e che, domenica prossima, sarà di scena proprio a Roma. Servirà, quindi, tifare Virtus doppiamente per un pomeriggio.
GRANAROLO BOLOGNA – ACEA ROMA 90-77
Parziali: 24-18; 24-23; 20-14; 22-22;
Progressione: 24-18; 48-41; 68-55; 90-77;
MVP: La coppia Hazell-Ray, non servono commenti, bastano le cifre.
WVP: Austin Freeman, un fantasma proprio nella partita più importante.