Domani sera allora sarà Gara 7 al Pala Bigi di Reggio Emilia tra padroni di casa e la Dinamo Sassari, lo scudetto 2014-15 sarà aggiudicato dopo una discreta maratona cestistica che vedrà in campo, per chi come vi scrive ama alla follia questo sport, realmente chi sarà il più forte.
Dopo lo spettacolo di Gara 6 in quel di Sassari, dopo ben 3 Overtime che ci ha regalato 52′ di gioco ed oltre di adrenalina allo stato puro in termini di emozioni, arriva il degno epilogo per due squadre che se le stanno dando di santa ragione, esattamente come fossero due pugili in mezzo al ring che si colpiscono ripetutamente, colpo dopo colpo, dando sempre la sensazione di cadere ma senza mai farlo di fatto.
Forse sarà anche retorica e quasi certamente lo è ma come non si può amare questo sport? Rivedete nella memoria gli ultimi possessi del quarto periodo, quando sembrava che Reggio avesse le mani e forse qualcos’altro di più sullo scudetto. Bomba di Logan di tabella, lui, il cecchino ultimamente marcato ferocemente ad uomo quasi per tutte le gare nonostante la 3-2 di Menetti…Ed il Cincia, questo generosissimo ed irriducibile Cincia, che buca la palla della vittoria e dello storico traguardo allo scadere del 40′ quando forse sarebbe stato meglio dare la palla al Marine Kaukenas (a proposito, aldilà delle odiose malefatte di Minucci & Co. capite adesso perchè quella Siena è stata LA SIENA che tutto ha vinto?), quello che a 38 anni corre, suda e lotta come un ragazzino e con ben due crociati sullo stesso ginocchio saltati in passato?
E come poter dimenticare l’orgoglio azzurro di Achille Polonair ed Amedeo Della Valle che giocano queste gare con la saggezza e la freddezza dei veterani, sparando triple come missili nel canestro sardo durante i supplementari (senza dimenticare i 25 p.ti messi a segno)? E di quel tipetto con la maglia numero 11 in maglia Sassari, quel Jerome Dyson, ne vogliamo parlare? Vogliamo parlare di come sia decollato in aria per schiacciare nel canestro reggiano quel possesso del secondo supplementare con un impeto ed una foga che a momenti stacca il ferro dal tabellone?? E delle sue triple siderali, ne vogliamo discutere?
Già, delle foto straordinarie, di poesia cestistica allo stato puro come anche lo sguardo di Ojars Silins, l’ala lettone dal tiro letale, stordito dal dolore ricadendo male dopo aver cercato di fermare la schiacciata di un David Logan posseduto dal demonio, che dal “basso” dei suoi 182 centimetri decolla pure lui in aria per riempire la retina reggiana? Quando si vuole dire “attaccare il ferro”, l’ex-Alba Berlino ha preso alla lettera questa frase gergale baskettara eh eh eh
Uno spettacolo allo stato puro, come la prestazione di Giovanni Pini, scaraventato in campo per la prima volta dopo 5 gare al pino e quella di Riccardone Cervi, niente a che vedere con quella sorta di anguilla nera volante che risponde al nome di Shane Lawal e che si dice abbia già un bel contrattone in tasca per il Barça. Come possono due ragazzi cresciuti a pane e salame opporsi allo strapotere fisico atletico dell’ex-Verona? Eppure ci sono: sgomitano, sputano sangue come il grande Mike Gianelli dell’Olimpia di Dan Peterson e si segnalano per carattere ed attributi.
In realtà spesso, rapiti dalla bellezza di questa serie finale, ci dimentichiamo che Sassari avrebbe dovuto vincere lo scudetto abbastanza di slancio dopo aver superato i “finti” alieni milanesi, dimostratisi molto poco alieni e molto, molto umani nelle loro debolezze mentali. Ma la cosa più incredibile del basket è che se anche Sassari dovesse perdere questo storico, primo titolo nazionale di Campione d’Italia, qualcuno avrebbe il coraggio di rimproverare qualcosa ai ragazzi del coach più anti-divo per eccellenza che abbiamo? Meo Sacchetti è tanto pane e salame anche lui, meno di Max Menetti e questo non perchè la sua corporatura sia ormai un pò in sovrappeso rispetto allo sglabro coach reggiano ma perchè Meo è così, quasi DOP nel suo modo di predicare il suo credo anche quando ha in squadra qualche stella di troppo che fa troppi capricci, vero Edgar Sosa?
Domani sera, Round Midnight, sapremo quindi se prevarrà la mostruosa muscolatura di Rakim Sanders o la destrezza mista alla scaltrezza del Cincia, il quale dovrà resettare con cura i due match-ball sciupati per non incidere troppo sulla sua prestazione, sperando che per lo spettacolo ci sia Lavrinovic ed anche Silins certi che il pubblico reggiano sappia dare una degna cornice di sportività come da sempre è in grado di fare.
Fabrizio Noto/FRED