Vince col brivido l’Italia all’esordio contro la Croazia. In una partita bruttina ad esser buoni, sono i ragazzi di Sacripanti ad avere lo slancio migliore nel finale per riacciuffare una partita che sembrava compromessa. Con la Croazia avanti 50-46 a 1’17” dalla fine dopo un parziale di 12-0, sembrava che il destino di Flaccadori (11 punti e 4 recuperi) e soci fosse segnato, e invece proprio il ragazzo di Trento ha invertito nuovamente l’inerzia della partita, prima con un canestro in penetrazione sulla sua amata mano sinistra e poi, subito dopo, rubando palla al portatore di palla avversario e correggendo al volo un errore di Laquintana (13 e 4 rimbalzi) per pareggiare a quota 50. Lì la difesa ha fatto la differenza, forzando la Croazia a un brutto possesso, capitalizzando poi con due liberi di Laquintana per il sorpasso decisivo. Inutile l’ultimo tentativo croato, frustrato dalla difesa di Fontecchio sul pericolo pubblico Gabric (16+11 rimbalzi).
Una vittoria tanto brutta quanto pesante, visto che permette ora seriamente di pensare ai primi due posti del girone. E’ stata una partita di parziali, con gli azzurri partiti alla grande (16-6) contro avversari apparentemente fuori partita, salvo subire il rientro fino al -1 degli uomini di Milacic, capaci, al rientro dopo l’intervallo di raggiungere il +4 (33-29). Lì parziale italiano di 14-0, propiziato da un ottimo Cappelletti (14+6+2 assists), e +10 che sembrava poter chiudere i conti di una partita di attacchi asfittici (20/70 Italia, 20/58 Croazia), prima del suddetto rientro in gioco dei balcanici, fermatisi, però, sul più bello. Serataccia per Simone Fontecchio (2 punti e 1/10 al tiro), che però ha avuto il merito di mettere un paio di difese fondamentali nel finale e in generale grande sofferenza contro una difesa pronta a giocare contro le debolezze altrui e a rimbalzo (52-43 per la Croazia, con Jukic incontenibile a quota 14). Sospiro di sollievo, e sguardo ottimista al prosieguo, a partire da domani contro la Bosnia.
Che, nella rivincita della finale dell’Europeo B dello scorso anno, perde contro il Belgio (anche se, a onor del vero, dall’anno scorso manca un certo Jusuf Nurkic) trascinato da un Emmanuel Lecomte incontenibile (21 punti, 4 rimbalzi, 2 assists e addirittura 12 falli subiti). I bosniaci (17 punti e 8 rimbalzi di Polutak), sotto di quasi 20 punti nel primo tempo, erano rientrati in partita con un 17-2 di parziale, arrampicandosi fino al -3, ma lì il solito Lecomte ha ridato inerzia ai suoi, abili poi a chiudere i conti (59-51) nell’ultimo quarto.
Negli altri incontri, parte bene l’Ucraina, che però suda per tre quarti contro la Polonia. A 1’30” dalla fine del terzo periodo il punteggio dice ancora 50-48 per i gialloblù, ma con i polacchi a contatto grazie a un parziale di 14-2 sospinto da Jakub Niziol (16 punti con 3 triple). Lì però la verve della Polonia si spegne sotto i colpi di Oleksandr Antypov (21+12) che quasi da solo scrive un parziale di 7-0 che indirizza la gara verso il, decisamente troppo generoso, 79-55 finale (57-31 il dato totale a rimbalzo per l’Ucraina).
Destino simile per Israele, che maramaldeggia per 20’ contro la Bulgaria (47-26 all’intervallo), per poi rilassarsi e lasciare rientrare gli avversari fino addirittura al -6 (60-54). A quel punto però, i canestri di Mor e Segev (13+14 rimbalzi) rimettono 10 punti di scarto tra le due squadre e consentono agli israeliani di chiudere con relativa tranquillità (79-68, 19 Leumi, 15+7 Sorkin; 17 Ivkov).
Sempre per il girone B, esordio amaro per la Grecia che, pur sapendo di aver davanti a sé un torneo di rincorsa, probabilmente non si aspettava di partire segnando solo 50 punti contro la Lettonia. Gli ellenici hanno sbattuto contro la difesa avversaria evidenziando i propri limiti offensivi, subendo il break decisivo di 13-0, che ha spaccato una partita fino a quel punto combattuta, a cavallo tra terzo e ultimo quarto. 12 punti e 5 rimbalzi per Meznieks e 11 di Lomazs nella Lettonia, 10 e 5 rimbalzi per Christodoulou, unico in doppia cifra per la Grecia.
Vince anche la Spagna, e lei pure ci mette quasi tre quarti per scrollarsi di dosso una coriacea Repubblica Ceca. Anche qui, il break arriva tra fine terzo periodo e ultimi 10’, con un parziale che porta il parziale dal 47-43 per gli Iberici al 66-46 con 3’30” da giocare. Juan Hernangomez non gioca la sua miglior partita, ma chiude comunque con 21 punti, 9 rimbalzi e 4 recuperi, in una squadra che ha subito dimostrato come sia una delle pretendenti al titolo. Per i Cechi 18+7 del reggiano Pechacek.
Sulla sirena conquista i due punti anche la Turchia che, però, come da previsioni, suda sette camicie per superare una Gran Bretagna che si candida a un ruolo da protagonista nel torneo. Partita a punteggio bassissimo, con i britannici avanti 53-48 a 2’ dalla fine che, però, si bloccano e subiscono i 5 punti del pareggio tutti da Kartal Özmizrak (9 punti, 7 rimbalzi e 6 assists). Overtime. E ancora equilibrio, spezzato solo a due secondi dalla fine dal jumper vincente di Tolga Gecim (8 punti). Finisce 59-57, 14 di Ogunleye per la Gran Bretagna.
Bene anche la Germania, che comanda per tre quarti abbastanza tranquillamente contro la Slovenia, salvo regalarsi qualche patema nel finale, dove però riesce comunque a sbarazzarsi degli avversari per 68-63. 15 i punti di Obst nei teutonici, 16 di Mesicek nella Slovenia.
Nicolò Fiumi