Il primo capitolo dell’Europeo della nazionale italiana di Pianigiani si chiude in maniera estremamente amara, con una sconfitta di misura (87-89) subita da una Turchia messa in campo e preparata magistralmente da un brillantissimo Ergin Ataman. Nel computo totale dei quaranta minuti di partita, lo stregone con la frangetta ottomano l’ha “spiegata” per filo e per segno ad una tronfia nazionale italica, convinta di scendere sul parquet della Mercedes Arena di Berlino e far un solo boccone (non si sa bene per quale grazia ricevuta), di una Turchia falcidiata dalle assenze,con meno talento degli ultimi anni ma con tanta energia ed idee chiarissime sul da farsi.
L’aggressività iniziale di Dixon ed Ilyasova ha prodotto danni inenarrabili alla difesa italiana, massacrata soprattutto dalle penetrazioni mancine dell’ex Pinar Karsiyaka, capace di mandare al bar indistintamente sia uno spaesato Cinciarini che un ingenuo Hackett. Difendendo in maniera indegna l’Italia è precipitata in un battibaleno a -16 (24-40 al 14′), riuscendo poi a chiudere miracolosamente sotto di 9 alla pausa lunga (42-51), grazie soprattutto ad una serie di innumerevoli viaggi in lunetta di Gallinari 11/11 nei primi 20′).
Dopo aver visto il suo piano partita miseramente naufragato nel primo tempo, Pianigiani ha cercato di correre ai ripari ad inizio del terzo quarto piazzando Hackett, a tamponare le penetrazioni di uno scatenato Dixon, vera anima del gioco turco (17 punti malgrado 4/20 al tiro). Una maggiore intensità difensiva, soprattutto nella tenuta sul pick and roll centrale, ed i canestri di un incontenibile Gallinari (33 alla fine per lui con 9/10 dal campo), hanno riportato gli Azzurri sul -2 (67-69 a 7’30 dalla sirena). Ma proprio sul più bello, quando sembravano esserci i presupposti per l’Italia per mettere le mani sulla gara, ci ha pensato invece Erden (22 + 8) a regalare ad Ataman il meritato successo, siglando a 6 secondi dalla fine l’1/2 in lunetta decisivo.
Dopo che Gallinari, volutamente mandato sulla linea della carità dalla panchina turca a otto secondid alla fine, aveva fallito il libero del pareggio dopo una serie di 14 centri di fila, e prima dell’improbabile e disperato tentativo di clamoroso ribaltone di Belinelli, sul suono della sirena. Giusto così, sperando che questa lezione possa servire all’Italia per il proseguo del torneo, almeno a scendere in campo con un pò più di umiltà.
Alessio Teresi