Un pò come l’Italia, la Grecia al termine del suo Europeo guarda con incertezza al suo futuro,cercando di capire se sia il caso di guardare il bicchiere mezzo pieno, rappresentato da un quinto posto e relativa qualificazione al torneo preolimpico,oppure quello mezzo vuoto. In questo caso il “mezzo vuoto” e’tutto racchiuso nella delusione di una squadra, e di un Nazione intera, per l’ennesimo rientro in patria a mani vuote,dopo che la striscia di vittorie consecutive ottenute nella prima fase del torneo ed il trionfo contro il Belgio negli ottavi,avevano creato legittime aspirazioni di medaglia per una squadra apparsa a tratti irresistibile. Lo scivolone sulla classica buccia di banana,in questo caso chiamata Spagna,è piaciuto molto poco a media,tifosi ed a parecchi addetto ai lavori in Ellade.
Al di là della compattezza e reale forza di una Spagna guidata da un incontenibile Pau Gasol,molte scelte di Fotis Katzikaris sono apparse quanto meno discutibili,e molto probabilmente indurranno la Federazione Greca a non rinnovare il contratto al tecnico,il cui mandato si è concluso al termine dell’Eurobasket.
Katzikaris aveva all’inizio della manifestazione un compito non semplice,quello di integrare tre realtà diametralmente opposte fra loro:il blocco di giocatori dell’Olympiacos su cui aveva scommesso pesantemente,la “vecchia guardia” rappresentata dai vari Zisis, Perperoglou e Bourousis oramai trapiantati stabilmente lontano dai confini ellenici, ed infine il nucleo di giocatori provenienti dall’Nba. Tutto è filato liscio,malgrado qualche malumore ben nascosto, fino al maledetto pomeriggio di Lille in cui la banda di Sergio Scariolo ha messo in evidenza tutti i limiti di una squadra sbandata clamorosamente davanti al primo vero tortuoso tornante del cammino continentale. Ed allora giù duri, come accade spesso un pò ovunque,sull’allenatore.Senza troppi mezzi termini,con il vaso di Pandora che all’improvviso si è scoperchiato facendo uscire fuori tutto quel marcio che per tante settimane era rimasto nascosto. A mio giudizio Katzikaris ha due colpe piuttosto evidenti:
1) Aver puntato tanto sul gruppo Olympiacos, ma di fatto non aver quasi mai giocato,nei momenti decisivi, come fa normalmente la squadra di Sfairopoulos.Chi ha criticato Spanoulis per la prova incolore contro la Spagna,dimentica quanto sia importante per Kill Bill la presenza in campo al suo fianco di Mantzaris.In quelle condizioni Spanoulis può dare il massimo nel suo ruolo più congeniale,ossia quello di guardia,evitando quelle forzature che tanto sono costate care in una gara estremamente dispendiosa a livello fisico come quella contro la Spagna.
2) L’aver praticamente quasi da subito escluso dalle rotazioni due giocatori come Papanikolaou e Perperoglou, entrambi sicuramente non in perfette condizioni fisiche, ma probabilmente molto più efficaci difensivamente di qualcun’altro,senza fare nomi.
Due anni fa in Slovenia, Trinchieri fallì pesantemente, oltre che per scelte poco oculate ( esclusione di Vougioukas ), anche a causa di una serie tremenda di infortuni che falcidiarono il cammino della nazionale di cui all’epoca era alla guida. Fu costretto a giocare la fase finale con il solo Kavaddas come centro e con uno Spanoulis in condizioni pietose.Questa volta Katzikaris aveva a disposizione una rosa ampia e discretamente in forma,ma ha sbagliato le sue scelte sul più bello.
Alessio Teresi
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