La Dinamo Sassari subisce a Istanbul una sconfitta amarissima, arrivata dopo un tempo supplementare che ha premiato il coraggio del Darussafaka Dogus. I ragazzi di coach Sacchetti hanno letteralmente buttato nella spazzatura un vantaggio di cinque punti, quando mancava meno di un minuto al termine dell’ultimo quarto. I biancoblu hanno sprecato un’occasione clamorosa per mettere il punto esclamativo su una prestazione molto convincente e per indirizzare il cammino verso il passaggio del turno. Il Darussafaka ha deluso le aspettative, restando in balia dell’intensità dei sardi, trovando solo dai rimbalzi offensivi le energie per restare nel match.
LA PARTITA
La Dinamo, con il quintetto annunciato, parte subito con i propri ritmi altissimi. Il Darussafaka subisce su entrambi i lati del campo e a metà del primo quarto Sassari conduce sul +7 (6-13) con un Varnado molto positivo. I turchi restano a galla grazie alle giocate di Harangody che capitalizza i primi rimbalzi offensivi. Meo Sacchetti inizia presto le rotazioni con Jack Devecchi e Joe Alexander a sostituire Eyenga e Varnado. Il gioco dei sassaresi continua a basarsi su una splendida intensità su entrambi i lati del campo. La tripla del capitano Devecchi fa volare sul +8 (11-19) la Dinamo e costringe al minuto coach Mahmuti. I turchi, con il solito Harangody, approfittano nelle fasi finali di alcune sbavature difensive dei campioni d’Italia, che però chiudono ancora avanti il primo periodo (15-19).
Il secondo quarto si apre sugli stessi binari del precedente. Ancora Devecchi a trovare il canestro da oltre l’arco per il +7 (15-22). Il secondo fallo toglie dal match Varnado, sostituito da Marconato. Sassari tocca il massimo vantaggio grazie ad una tripla di Lorenzo D’Ercole: +11 (16-27), ma improvvisamente smette di giocare la propria pallacanestro. Emir Preldzic trascina i compagni al break di 11-0 che porta il punteggio in perfetta parità (27-27). Il minuto di Meo Sacchetti riporta la necessaria serenità e la Dinamo riesce a gestire bene il finale di quarto. Si va negli spogliatoi con i padroni di casa in vantaggio di una lunghezza (32-31).
Al ritorno sul parquet è chiaro l’intento dei padroni di casa di voler cercare il break decisivo. Sassari barcolla ma riesce a controbattere, nonostante il clamoroso gap sui rimbalzi offensivi concessi. A tre minuti dal termine del terzo quarto il punteggio è in perfetta parità (42-42) grazie a due giocate magistrali di Eyenga. Sassari inizia a crederci e con Rok Stipcevic in cabina di regia tenta la fuga: (43-48) a novanta secondi dalla sirena. Il canestro di Jamon Gordon inchioda il punteggio sul 46-50 con cui le due squadre si presentano allo sprint dell’ultimo quarto.
E’ ancora Gordon a trascinare i turchi nelle prime battute con una serie di penetrazioni molto convincenti. (53-52). Il match si gioca sui binari di uno spettacolare equilibrio perché, a poco più di quattro minuti dal termine, il tabellone regala il 57-57. Haynes sigla il +4 (57-61) e costringe Mahmuti al time out. Sassari sente molto vicina l’impresa e continua a spingere; Ancora una tripla di Haynes per il +5 (61-66) quando manca 1:07. Sembra fatta ma la Dinamo si suicida con un paio di rimesse sanguinose. Bjelica sigla la tripla che porta all’overtime (66-66).
Sassari cede di schianto e i turchi guidati ancora da un super Preldzic non concedono più niente in difesa. La Dinamo torna in Sardegna sapendo perfettamente di aver sciupato una grande occasione. La sirena dichiara il punteggio finale: 83-74
Darussafaka Dogus Istanbul – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 83-74 d.t.s.
Parziali: 15-19; 17-12; 14-19; 20-16; 17-8.
Progressione: 15-19; 32-31; 46-50; 66-66; 83-74.
MVP: Emir Preldzic. Prende per mano la squadra nei momenti decisivi. Sia che si metta in proprio, e sia che giochi per i compagni riesce sempre a fare la cosa giusta. L’equilibratore del gioco dei turchi lascia il segno.
WVP: MarQuez Haynes. Le fredde statistiche ci regalano numeri impietosi. Il play sassarese scompare dal match nel momento decisivo, non riuscendo a dialogare con i compagni. Il -20 di plus/minus dice tutto.
MARCO PORTAS