La sfida del Palamaggiò tra la Pasta Reggia Juvecaserta e la Betaland Capo d’Orlando è di certo una sfida raggiante e ricca di spunti, in cui si fronteggeranno una squadra alla ricerca ancora della propria identità, quella campana, che si scontrerà contro un nucleo di grandi veterani che ha già saputo stupire in questo campionato. Sarà anche lo scontro tra due squadre incerottate da un bel po’ che tra assenze e recuperi lampo non possono dire di essere al 100% della condizione. Si arriva a questa sfida da due momenti diversi. Caserta ha l’onda dell’entusiasmo dopo la vittoria tutto cuore nel supplementare di Bologna, mentre i siciliani hanno perso e malamente in casa contro Varese, sprecando molto di quanto avevano già e bene costruito con un successo prestigioso anche contro Reggio Emilia.
Partiamo dall’infermeria casertana. Sembra esserne finalmente uscito Peyton Siva, che dovrebbe calcare il parquet del Palamaggiò per la prima volta in questa stagione; problema superato anche per Bobby Jones, che però sembra essere ancora un po’ in ritardo di condizione, ma la sua presenza non sembra essere in discussione. In settimana c’era stato un piccolo stop and go per Amoroso, ma anche in questo caso tutto sembra essere stato risolto. I siciliani non possono certo festeggiare. In settimana si è fermato Vlado Ilieski, e la perdita non è da poco per coach Griccioli, che quindi dovrà dare tantissimo spazio a Laquintana nonché al capitano Basile che sarà chiamato al solito extra lavoro dentro e fuori dal campo. Bowers sembra essere recuperato ma il coach dei siciliani, un po’ per pretattica, un po’ per cercare di non forzare un prematuro ritorno in campo, non ha garantito per la sua effettività sul parquet nella conferenza della vigilia.
Detto questo, la gara si presenta diametralmente spezzata in due tronconi, quello dell’attitudine difensiva e dell’offensività che caratterizza le due squadre. Caserta, recuperando Siva, prima di tutto dovrà riguardare il roster, anche perché avendo confermato Gaddefors per tutta la stagione, terrà in tribuna uno tra El Amin e Downs, con al momento un 50% a testa per i due americani che poco hanno convinto. Quindi di sicuro parlare di un attacco diverso per la Juve è discorso fin troppo facile. Siva può creare per sé e soprattutto per gli altri, Giuri e Cinciarini potranno rifiatare in cabina di regia e anche Amoroso potrà avere qualche tiro in meno per il ritorno di Bobby Jones che può far variare i quintetti a disposizione di coach Dell’Agnello. Avere una squadra più lunga permette anche di incidere di più dalla panchina, e se dal legno può uscire un Gaddefors concreto come quello visto a Bologna o un Andrea Ghiacci che da capitano puro sa fare magie, si può sicuramente dire che Caserta avrebbe così una squadra profonda per qualità e quantità.
L’attacco di Capo d’Orlando vive di penetrazione e di pick and roll, cosa che coinvolge spesso il lungo Oriakhi, che assieme a Metreveli ha chili e centimetri per poter mettere in difficoltà il grande ex di giornata, ovvero Dario Hunt. Di certo la qualità di un Jasaitis nonché la sua leadership sono le caratteristiche che più sono mancate, causa infortunio, alla Juve, ma vedere un giocatore di tale pedigree sul parquet è sempre un piacere, così dicasi anche per Basile e Nicevic, che portano a scuola ancora in tanti sui parquet italiani. Occhio anche al folletto Perl, che ha dimostrato di avere ottima visione di gioco e che senza Ilievski può essere la vera mina vagante dell’attacco dei paladini. Sul concetto di difesa parliamo di due squadre diverse.
Caserta è dinamica e sa appiccicarsi come un geco all’avversario, riuscendo spesso a far abbassare i ritmi e giocare la sua pallacanestro ordinata e compita. Se la difesa sale di giri, la Juve può costruire il suo contropiede in campo aperto, e si nota un attacco più fluido, che se realizza a sua volta carica tutto il gruppo a mille. Sono andate in difficoltà squadre come Milano, quindi la tattica di Dell’Agnello sembra essere vincente e di sicuro potrebbe fare la differenza contro una squadra come la Betaland che fa dell’atipicità il suo must nella fase di protezione del canestro. Specie per alcuni accoppiamenti sugli esterni, Griccioli alterna la marcatura individuale a delle zone viste e corrette, avendo comunque un rim protector come Oriakhi e un atletico Metreveli che volentieri possono spazzare il ferro da soli. Chissà se con l’inserimento anche di Bowers le cose possano cambiare. La chiave della gara è il controllo del ritmo: seppure avrà tanti giocatori in più, Caserta non vorrà di certo alzare troppo il numero dei possessi, cosa che invece può essere prerogativa dei viaggianti che vorranno metterci brio, freschezza e basket fatto anche di tiri “ignoranti” citando palesemente il Basile capitano e simbolo della squadra siciliana, autentico miracolo della pallacanestro italiana. Curioso come si affrontino due campioni Ncaa che non hanno poi fatto il salto nel mondo Nba, ovvero Peyton Siva che ha vinto con coach Pitino a Louisville e Alex Oriakhi che ha conquistato il trofeo con la casacca di U-Conn, di certo due giocatori che a queste latitudini sanno fare la differenza.
Precedenti: 0-2 in serie A (0-1 a Ce)
Ex: Dario Hunt, oggi in maglia Juvecaserta, l’anno scorso tra le fila dei siciliani
Si gioca al: Palamaggiò di Pezza delle Noci, Castel Morrone (CE) ore 18.15
Arbitri: Taurino, Bartoli e Di Francesco.
Nico Landolfo