Gli dei del basket esistono. Invocati dal 4 ottobre a Roma in favore dell’Acea si sono manifestati dopo un mese e mezzo riconoscendo finalmente la qualità del lavoro di coach Caja e consentendo dunque alla sua squadra di cogliere i primi due punti: l’83 a 77 contro l’Angelico Biella ha un solo difetto. Il poco pubblico presente al Palazzetto dello sport di viale Tiziano. Davvero troppo poco per una squadra che ha giocato una gran partita contro una grande avversaria.
Qualità del lavoro. Ebbene le cifre delle statistiche non sempre, lo sappiamo bene, rendono l’idea di cosa succede in campo, ma talvolta possono essere una chiave di lettura interessante. Quelle finali di Roma raccontano che da due la squadra di Roma ha tirato 39 volte segnando 27 volte. Al di là della percentuale fantastica, questo dato segnala una selezione ed una scelta di tiri di altissima qualità e la percentuale di realizzazione ne è la diretta conseguenza.
Partita punto a punto nel vero senso della parola: ogni volta che Roma – che ha aperto le danze con un cinque a zero in meno di un minuto – segnava un canestro, Biella ha fatto di tutto per replicare immediatamente, quasi per non dare il tempo a Maresca e compagni di rendersi conto di quello che avevano fatto e dell’allungo nel punteggio. Al punto che nei primi due quarti i piemontesi hanno scelto di tirare 14 volte da tre con sei canestri messi a segno.
Registrata la difesa su questo aspetto, Caja ha tirato fuori dalla panchina quel Leonzio che un mese fa è stato la causa scatenante dell’allontanamento di coach Saibene ed il giovane abruzzese ha risposto con una prestazione super con tre canestri da oltre l’arco dei 6,75 metri che ogni volta hanno piegato la rincorsa di Biella.
E dopo che nei primi due quarti il protagonista dell’attacco romano è stato Callahan, nei secondi due quarti il lavoro se lo sono divisi Olasewere (che però sarà il caso che impari a difendere nell’uno contro uno…) e Giuliano Maresca, titolare di una quantità di soluzioni tecniche davvero deliziose quanto efficaci. Almeno due di queste hanno devastato la difesa schierata degli avversari e riempito di gioia gli occhi di quanti hanno scelto di vedere Roma-Biella.
Insomma Roma ha vinto perché il lavoro di Caja comincia a pagare, la squadra è viva dal punto di vista atletico, è reattiva ai suggerimenti del coach, comincia a giocare insieme (18 assist!) e sta trovando anche dalla panchina risorse sin qui impensabili: contro Biella hanno segnato tutti e nove i giocatori che hanno calcato il parquet (solo Zambon ne).
E’ l’inizio della risalita? Sì certo, ma pazienza e sostegno. Due cose di cui questa squadra ha tantissimo bisogno.
ACEA Virtus Roma-Angelico Biella 83-77 (21-19; 41-39;58-57)
ACEA: Olasewere 13, Meini 7, Maresca 16, Leonzio 9, Callahan 22, Benetti 2, Voskuil 10, Casagrande 2, Bonfiglio 2. Tiri dal campo 33/60 Da 3 6/21 TL 11/12 RT 37
Angelico Biella : Hall 11, Fergusson 27, Banti 4, La Torre 2, Infante 3, Grande 3, Venuto 3, De Vico 16, Pierich 8 Tiri dal campo 28/66 Da 3 9/28 TL 12/13 RT 28
Eduardo Lubrano