Venerdì 13 novembre è ufficialmente partita la stagione di basket collegiale 2015/2016. Stagione che, come ogni anno, si presenta ai nastri di partenza con mille spunti di interesse, squadre da seguire e giocatori che tra qualche anno saranno protagonisti, tra i Pro o in un palazzo dello sport vicino a casa vostra. All-Around quest’anno seguirà l’evolversi del campionato con un paio di appuntamenti settimanali (indicativamente a metà e fine settimana) e un occhio di riguardo per i nostri Federico Mussini a St.John’s, Pierfrancesco Oliva a St.Joseph e Nicola Akele a Rhode Island. Oggi cominciamo a vedere quanto accaduto nel primissimo week end di partite, mentre è in pieno svolgimento la classica Tip Off Marathon (la giornata in cui, per 24 ore, si gioca non stop dalle 19:30 di un giorno fino alle 22 del giorno successivo, con gare che partono consecutivamente anche nel cuore della notte).
E proprio dalla prima partita della Tip-Off Marathon partiamo. Più precisamente dal Charles E. Smith Center di Washington, dove i padroni di casa di George Washington hanno messo a segno l’upset più rumoroso (non il primo, come vedremo) di queste primissime battute, stendendo, 73-68, niente meno che la numero 6 del ranking nazionale, Virginia. Gara presa in mano dai Colonials a 8’ dalla fine con un 10-0 di parziale firmato da Patricio Garino (guardia della nazionale argentina) e Tyler Cavanaugh, entrambi migliori realizzatori di squadra con 18 punti. Il coach di Virginia, Tony Bennett, sapeva che non sarebbe stata una gara semplice, davanti a una squadra esperta e con un palazzo dello sport esaurito e pronto a spingere i propri ragazzi al colpaccio. Certo, se non altro sono arrivate le risposte che si attendevano da Malcolm Brogdon, guardia senior, nelle previsioni di questa stagione tra i primi 5/6 giocatori dei ranking nazionali. L’esterno di Virginia ha messo subito a segno il suo career high con 28 punti e 9 rimbalzi, ma non è bastato ad una squadra che ha dato l’impressione di avere un buco importante in playmaker, dove London Perrantes non sembra pronto per recitare un ruolo da protagonista. Dopo due stagioni da 30 vittorie e un titolo ACC, per gli Hokies la stagione della definitiva consacrazione non è certo partita nel migliore dei modi.
E ugualmente la stagione è partita contro le previsioni per Wisconsin (numero 17 del ranking). I Badgers sono chiamati a quella difficile transizione che una squadra collegiale deve sopportare nel momento in cui un proprio ciclo vincente giunge al termine per il completamento delle carriere universitarie dei propri migliori giocatori (o perché questi se ne vanno al piano di sopra). E così è per gli uomini di Bo Ryan, che hanno perso 5 uomini dalla cavalcata dello scorso anno, inclusi Frank Kaminsky e Sam Dekker. A festeggiare, per di più sul campo di casa di Wisconsin, è stata Western Illinois, che con due liberi di Garret Covington ha preso i due punti di vantaggio decisivi (69-67 il finale) che l’ultimo tentativo da 3 punti del playmaker Bronson Koenig non è riuscito a ribaltare. I Badgers pagano una carenza di centimetri vicino al ferro che rischia di essere molto problematica nel corso della stagione e hanno, per di più, giocato una gara deficitaria in difesa, di solito marchio di fabbrica della squadra di Ryan, concedendo il 54% al tiro ai Leathernecks (7/9 da tre punti inoltre per loro, pochi tiri ma ben scelti). Koenig e Hayes, i due giocatori di riferimento, hanno sì segnato 17 punti a testa, ma quest’ultimo, per esempio, non ha messo un canestro nel secondo tempo, evidenziando una leadership tecnica ancora da consolidare all’interno del gruppo. Se non altro, due giorni dopo, la squadra si è rialzata, vincendo agevolmente contro la non irresistibile Siena per 92-65 con 23 punti proprio di Koenig.
Nell’unico match, invece, tra squadre all’interno del ranking, vince Oregon (numero 25) in casa contro Baylor (numero 20) per 74-67, imponendo la propria difesa nel primo tempo in cui accumula un vantaggio in doppia cifra, difeso poi bene nei secondi 20’. 15 i punti di Chris Boucher ed Elgin Cook, mentre losing effort da 22 e 7 rimbalzi per Al Freeman, guardia sophomore dei Bears, dove delude la coppia Rico Gathers-Taurean Prince, ferma a 7/22 dal campo.
Tutto facile per le power houses, invece, tutte imbattute al momento, come spesso accade con le prime partite dell’anno giocate contro avversarie decisamente inferiori, ma in incontri buoni per iniziare a vedere il talento dei migliori giocatori. 26 punti di Skal Labissiere nella passeggiata di Kentucky contro NJIT per esempio, 22, 9 rimbalzi, 6 assists e 4 recuperi di Ben Simmons nel +22 di LSU su Kennesaw State e, nonostante Providence non rientri nelle sopra citate power houses, esordio coi controfiocchi di Kris Dunn (probabilmente il prospetto numero uno di questa annata, dopo non essere entrato a sorpresa al draft 2015) che nella vittoria 76-64 contro Harvard ha piazzato 32 punti (career high) conditi da 6 rimbalzi, 5 assists, 8 recuperi e 2 stoppate.
Altri upset, pur fuori dalla top 25, non sono mancati: William & Mary ha battuto NC State a Raleigh, Alabama State ha sorpreso Virginia Tech e North Florida ha fatto lo stesso con Illinois a Champaign. Ancora, Sacramento State ha vinto contro Arizona State e Monmouth si è presa la soddisfazione di stendere UCLA al Pauley Pavilion. Pesanti sconfitte anche per Marquette contro Belmont e Georgetown, in casa contro Radford.
LITTLE ITALY
Veniamo ora ai ragazzi di casa nostra: Federico Mussini (St.John’s), Pierfrancesco Oliva (St.Joseph) e Nicola Akele (Rhode Island).
L’ex Reggio Emilia si è subito preso la leadership tecnica dei Red Storm di coach Chris Mullin, guidando i suoi alla vittoria nelle prime due gare di stagione, segnando 18 punti in entrambe le occasioni. Punti fondamentali soprattutto nella prima gara, vinta in volata 66-57 contro Wagner (75-53 la seconda vittoria contro UMBC). Segnali decisamente confortanti, dopo una preseason che aveva avuto alti e bassi.
Lo stesso Oliva si sta ritagliando spazi importanti con gli Hawks di Saint Joseph. Per il ragazzo da Siena partenze in quintetto in entrambe le gare fin qui disputate, con minutaggi corposi (25 e 30 minuti), 12 punti di media, con 6 rimbalzi, 5 assists e 3 stoppate. Un ottimo biglietto da visita in una stagione partita col piede giusto (due vittorie: 82-81 con Drexel e 73-62 con Niagara).
Diverso il discorso per Nicola Akele, atterrato a Rhode Island dopo l’anno di apprendistato alla IMG Academy di Bradenton. Per lui solo 10’ di impiego nel comodo 65-42 con cui i Rams hanno liquidato American.
UPCOMING
Con il passare dei giorni la stagione inizierà ad ingranare e con lei aumenteranno anche le partite di altissimo valore. Già stanotte il menù offre un paio di gare da lustrarsi gli occhi: all’1:30 italiana (diretta Sky Sport) Duke contro Kentucky, seguita poi da Kansas-Michgan State, nel classico State Farm Champions Classic che si disputa a Chicago. Tyler Ulis, Skal Labissiere e Jamal Murray per Kentucky, Brandon Ingram per Duke, Cheik Diallo e Perry Ellis per Kansas, Denzel Valentine e il gioco di Tom Izzo per Michigan State. Solo per citare qualcuno dei nomi che andranno in campo. Insomma, due gare non perdere assolutamente.
Nicolò Fiumi