Le follie dello sport: la peggior squadra del campionato per percentuale nel tiro da tre punti che stende con una tripla di un giocatore che veniva da un 7/23 complessivo da dietro l’arco nelle prime sei partite la squadra che del tiro da tre punti fa il suo mantra da sempre. La tripla disperatoa di Michele Vitali a 10” dalla fine del tempo supplementare chiude definitivamente una partita pazza, che, specialmente negli ultimi 10’ (tra regolamentari e supplementari) ha avuto un andamento davvero incredibile. Si è partiti dalla rimonta dei padroni di casa, a -7 dopo tre quarti, guidati dalla crescita esponenziale di Rod Odom e con la presenza di un incontenibile Dexter Pittman (8 falli subiti). Rimonta lenta ma inesorabile, fino al sorpasso a 1’30” dalla fine con un canestro e fallo convertito dallo stesso Odom, rimpinguato da un 1/2 ai liberi di Penny Williams a una ventina di secondi dalla fine. Sul 76-74 MarQuez Haynes ha fatto una delle poche cose positive della sua partita, andando a conquistarsi un prezioso viaggio in lunetta (per fallo molto dubbio di Mazzola) convertito a 2” dalla fine mandando la gara al prolungamento.
A quel punto, con Pittman fuori per cinque falli, e Sassari con rotazioni più lunghe, l’ago della bilancia sembrava decisamente a favore dei sardi. Che invece hanno completamente toppato l’approccio ai 5’ extra, finendo travolti dalla voglia di riscatto dei bolognesi. Emblematico un 2/2 dalla lunetta di Gino Cuccarolo, autore di 2 punti in tutto il campionato fino ad ora. Odom e Gaddy dalla lunetta hanno fatto bottino, sfruttando anche la sfuriata di Eyenga a 1’ dalla fine: doppio tecnico ed espulsione per lui. 89-80 Bologna.
Tutto finito in una partita normale. Ma sulle tavole di parquet della Unipol Arena c’è stato ben poco di normale. Così che lo stesso Gaddy (come al solito croce e delizia) è riuscito ad inventarsi 3 palle perse in 20” contro il pressing avversario, regalando a Sassari un -2 (89-87) a 35” dalla fine, con la Virtus che, obiettivamente, aveva in campo giocatori che sembravano non volerla neanche vedere la palla sul possesso decisivo. E così è arrivata la penetrazione timida di Penny Williams, con uno scarico per Michele Vitali marcato a 8 metri da canestro, che non ha potuto fare altro che alzare la mano e pregare. E vedere la propria preghiera esaudita, per spezzare una striscia consecutiva di sconfitte arrivata quota 5, con un conseguente ultimo posto solitario (prima di oggi) che faceva davvero paura.
Una vittoria davvero grassa e preziosa per Bologna, ma anche meritata da una gruppo che ha certamente enormi limiti di talento (accentuati dall’assenza ancora una volta di capitan Allan Ray), ma a livello di intensità non risparmia mai una sola stilla di energia. La vittoria, infatti, gli uomini di Valli l’hanno costruita in difesa. Fantastica la staffetta Vitali-Fontecchio che nel secondo tempo ha fatto l’impossibile per limitare un grandissimo David Logan, ammirevoli Pittman e Cuccarolo a correre dietro a Joe Alexander nelle fasi del match in cui Bologna non aveva alternative a questi accoppiamenti scomodi, solito lavoro sporco di Valerio Mazzola e Abdul Gaddy. E segnale bello anche da parte di Pendarvis Williams. Ormai certo del taglio, è stato utilizzato pochissimo e poi mandato in campo nel momento cruciale per assenza di alternative, ma ha risposto presente, con almeno due o tre giocate risultate decisive. La storia dell’incontro, però, per la Obiettivo Lavoro, è tutta nella super prestazione di un Rod Odom lanciato in quintetto da Giorgio Valli e che ha risposto con la sua miglior partita stagionale: atletismo, tiro affidabile dalla media, pericolosità offensiva e la firma su tutte le giocate vincenti. Una rinascita improvvisa che, per certi versi, ricorda quella che ebbe l’anno scorso Jeremy Hazell, impalpabile fino a dicembre, poi lanciato in quintetto nella prima gara del 2015 e da lì esploso nel giocatore che poi tutto il pubblico ha potuto ammirare. E’ chiaro che in casa Virtus si tengono le dita incrociate perché la storia si ripeta.
E’ stata una partita di approcci al gioco diametralmente opposti, per scelte e per necessità. Sassari con i suoi frombolieri e un Logan in giornata superlativa (8/14 da tre quando arrivava da un 6/33 nelle ultime 5), ha puntato come al solito sul tiro pesante, che però, dopo un primo tempo da 9/16, si è via via perso per strada (6/21 tra secondo tempo e supplementare), mostrando tutti i limiti di un gioco spesso improvvisato e lasciato ai lampi di talento dei singoli (molto ben in particolare Alexander). Bologna, dal suo canto, si è sempre e con costanza appoggiata ai chili di Pittman, cercando al contempo la penetrazione contro la porosissima difesa della Dinamo, andando a guadagnarsi ben 45 tiri liberi e mettendo gli avversari in costanti problemi di falli (5 Alexander e Eyenga, 4 Petway e Varnado). Numeri che alla fine hanno indirizzato la gara.
E’ il tempo di riflessioni importanti in casa Sassari, invece. Dopo i fallimenti di Eurolega, arriva anche questa batosta in campionato, dove gli uomini di Sacchetti avrebbero voluto rintanarsi per recuperare un po’ di autostima. Ma questa stagione sembra davvero partita con il piede sbagliato per il Banco che non riesce proprio a trovare il bandolo della matassa. Petway ha di nuovo confermato i dubbi sorti su di lui in questi primi due mesi, Varnado ha perso nettamente il duello con Pittman, Eyenga è stato nullo finendo addirittura per essere negativo con l’espulsione finale e lo stesso Haynes non ne ha davvero azzeccata una. Ora anche la classifica è bruttina, o quanto meno parecchio al di sotto delle aspettative. La consolazione è che anche l’anno scorso il gruppo ci mise davvero tanto ad ingranare e sembrò più volte sul punto di crollare, salvo poi infilare la magnifica corsa playoff conclusa con la storica gara 7 di Reggio Emilia. Ma i problemi oggi sembrano di natura più importante e di difficile gestione.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – BANCO DI SARDEGNA SASSARI 92-87
Parziali: 18-20; 19-21; 21-24; 18-11; 16-11;
Progressione: 18-20; 37-41; 58-65; 76-76; 92-87;
MVP: Rod Odom, chiude con 24 punti, 6 rimbalzi e 8/13 al tiro. Sceglie il momento migliore per far vedere a tutti le sue migliori caratteristiche.
WVP: Il tiro Eyenga-Varnado-Petway mette insieme una gara davvero brividi. 7 punti, 3/12 al tiro e -9 di valutazione complessiva. Molte delle cause per la sconfitta sassarese sono qui.
Nicolò Fiumi