Passata la nottata, così per parafrasare gli amici napoletani che tanto hanno apprezzato l’accoglienza ricevuta al PalAvenali, l’auspicio è che il risveglio sia stato non di chi crede che il sogno sia finito all’improvviso, ma di chi anzi abbia la voglia di ripartire ancora più forte tutti insieme. Il momento, infatti, è il migliore per tirare un attimo il fiato e respirare, onde evitare di arrivare in apnea nella lunga volata che ci porterà ai momenti decisivi della stagione, nella consapevolezza che la partita nulla avrebbe e nulla ha ancora sancito di netto ed inappellabile a proposito di questa stagione.
Non lo avrebbe fatto una vittoria della Roma Gas & Power, se non permetterle di vivere una serata speciale per aver battuto un grande avversario a prescindere dalla classifica, né lo fa la meritata e più che legittima affermazione della squadra di Di Lorenzo, arrivata, probabilmente e anche un po’ paradossalmente, nelle migliori condizioni per affrontare questa partita: da inseguitrice ed in trasferta. Già, perché contrariamente a quanto si possa pensare, affrontare nel proprio percorso tante partite in casa non è sempre un vantaggio, soprattutto di fronte al rischio di avvertire la pressione di vanificare in un attimo quanto costruito in questi mesi e subirne un inevitabile contraccolpo.
Ma, se non altro, la partita di sabato ha fornito utilissime chiavi di lettura sulle quali improntare il lavoro futuro e capire che, quasi sicuramente, i sogni di gloria passano inevitabilmente proprio da una vittoria contro i partenopei. La Mimi’s si è dimostrata, per il momento, squadra più pronta soprattutto mentalmente e fisicamente a giocare una partita del genere, in grado di tuffarsi ed arrivare sempre per prima sulle palle vaganti e di mettere in grossa difficoltà, chiudendo l’area e sfidandola al tiro da fuori, l’attacco di una Roma Gas & Power parsa realmente in difficoltà per larghi tratti della gara. Eppure è bastato poco per inserire qualche granellino nei meccanismi dell’Azzurro, col rammarico che la rimonta sia cominciata effettivamente troppo tardi ma con la dimostrazione che, con un po’ di quella solita aggressività e compattezza soprattutto difensiva mostrata per tanti frangenti di questo inizio di stagione, anche l’assetto ospite è diventato vulnerabile e tutt’altro che perfetto come sembrato nei primi venti minuti.
Nulla è perduto, ovviamente, nonostante una sconfitta del genere e in casa contro questo avversario può, per forza di cose, minare di più qualche certezza di quanto non potesse accadere in una casuale ed estemporanea battuta d’arresto esterna. Ma la grande onestà intellettuale e capacità autocritica non fa certo difetto a questa squadra, che saprà riprendere la propria marcia già dalla prossima trasferta sul parquet del fanalino di coda Venafro, trattando tutti gli avversari allo stesso modo e forse con la testa anche un po’ più libera da quell’assillo di dover difendere a tutti i costi la testa della classifica fin dalla prima parte di campionato. Del resto le grandi corse a tappe si vincono nell’ultima settimana e i favoriti sono soliti lasciare la maglia rosa sulle spalle di qualcun altro per riprenderla quando conta, sapendo che in questo caso i conti si fanno alla fine e testa, cuore, tecnica e gambe possono contare anche ben di più del singolo primato.