Arriva la vittoria, con tanta sofferenza, brutta da vedere, ma due punti contro Pesaro valgono oro, specie se arrivano in una giornata in cui Siva è spettatore in panchina, El Amin è una comparsa fugace, ormai prossimo al taglio, Amoroso è notato solo perché la curva lo fischia e lo insulta a più prese, mentre il resto del palazzo lo guarda, e la squadra incappa in una di quelle giornate abuliche nel gioco che la rotazione a dir poco singolare voluta da coach Dell’Agnello non aiuta di certo. Finisce 73-69, con Pesaro che esce a testa altissima, con una differenza canestri contenuta e con un buon impatto dei suoi italiani, che tirano la carretta.
Le triple di Basile (9 pti), la grinta di Gazzotti (10 + 8 rimbalzi) e Ceron (9) valgono davvero il duro lavoro di coach Paolini, che regala minuti e fiducia, forse anche troppa, ad un Daye (12 pti + 9 rimbalzi ma con 3/19 dal campo) che non si dimostra certo timido. Christon (17) nel finale si carica la squadra sulle spalle dopo un primo tempo anonimo, dove aveva brillato invece Lacey (12 + 6 rimbalzi), ma quello che manca alla Vuelle è un pacchetto lunghi, perché Walker è un fantasma, Shelton in 1 minuto fa tre falli e Candussi appare ancora troppo acerbo per la A1, e se in tre non fanno nemmeno un punto forse il motivo è presto detto.
Caserta vola spesso in contropiede, trascinata da un Downs leader, capace di metterne 24 punti conditi da 10 rimbalzi e 4 assist, giocando anche tanti minuti dal palleggio. Hunt chiude una giornata in ufficio con la solita doppia doppia di sostanza (12+12), segnando anche i liberi. Cinciarini (18) è il solito leone con punti preziosi, Ghiacci dalla panchina regala minuti in difesa di qualità, Gaddefors è l’ago della bilancia quando serve sugli aiuti difensivi che non vanno nelle statistiche, ma soprattutto il ritorno di Bobby Jones (7 + 10 rimbalzi) a far vedere sprazzi del suo talento è una notizia incoraggiante. Ora arriverà Sassari, le cose saranno diverse, ma col recupero di Siva ed il progressivo reinserimento di Amoroso, si può provare a costruire qualcosa sul piano del gioco, oggi carente.
LA CRONACA: inizio pimpante della Juve, con Downs che fa vedere di essere in serata di grazia con due triple in fila e Pesaro, che da vicino ci prende davvero poco, che si affida ai confetti di Daye, molto cercato o meglio molto egoista fate voi, e Lacey per restare agganciata. Giuri accende Hunt che schiaccia l’alley op, ma gli ospiti trovano punti da Ceron. Al 5’ quando Paolini chiama sospensione, siamo 13-8. Quello che manca agli ospiti è il ritmo in attacco, cosa che Caserta riesce a trovare più con l’inerzia del contropiede che con la circolazione. Per fermare la transizione la Vuelle si mette a zona e la mossa riesce, perché la macchina bianconera si blocca e becca in chiusura di quarto uno 0-8 mortifero, con la tripla di Basile, uscito dalla panchina e 5 punti filati di Lacey che sulla sirena corregge un maldestro errore in solitudine di Daye dopo palla rubata, per il 15-16 al primo stop and go.
Il secondo quarto si apre all’insegna di Daniele Cinciarini, che si accende mettendo 7 punti in un amen e riportando i suoi avanti di tre lunghezze. Christon si sblocca, Ceron continua ad essere un fattore ma quando l’ex Reyer commette il terzo fallo l’attacco ospite si blocca e torna ad affidarsi ai suoi solisti. Ci vuole una tripla di Daye a smuovere il punteggio, Downs invece continua ad essere fattore, la gara si fa avvincente ed i due coach giocano a scacchi nelle sospensioni, alternando zone adattate. Pesaro con Christon e un ottimo Gazzotti si porta fino al 27-31, ci vuole un gioco da tre punti di Hunt per regalare energia a Caserta. La tripla da metà campo di Gaddefors, voluta dal pubblico, vale la parità a quota 33 a metà gara.
Secondo tempo intenso. Hunt vola al piano alto, Ceron spara la tripla, Cinciarini e Daye vanno a sedersi già con tre falli a carico e la Juve riceve anche un pizzico di fortuna, con Downs che insacca due triple, la prima molto assistita dagli dei del basket. Per sopperire al post basso bianconero, Paolini mette Shelton, che in 1 minuto fa tre falli, con Hunt e Downs che griffano un break di 13-0 che vale il +10 (48-38). In questa fase però a decidere è la difesa bianconera con Ghiacci reattivo e presente, utilissimo alla causa, ed un Gaddefors da enciclopedia in marcatura e in fasi di cambio. Pesaro ha bisogno di intensità e gli attributi di Niccolò Basile non si fanno attendere, con due triple di fila, che unitamente a quella di Gazzotti valgono il 51-48. Caserta spreca, Lacey fa un mortifero 0/2 dalla linea e Caserta riallunga con Hunt prima e Cinciarini poi. Siamo 57-50 all’ultimo mini riposo.
La Juve morde la partita. Gaddefors va con la penetrazione di forza, Cinciarini col jumper e quando poi, dopo anche il timeout ospite, si sveglia Bobby Jones con la tripla dopo una gara di sacrificio, sono 14 i punti di vantaggio bianconeri. Sembra finita, ma Pesaro la mette sulla bagarre, Christon va on fire e con la collaborazione di Daye, che dalla lunetta è preciso, riporta i suoi a -5 (68-63) a 2’ dalla fine. La tripla di Ceron va in e out, Giuri si butta dentro e segna il +7. Ceron ancora, stavolta va a bersaglio, Daye dalla lunetta è ancora preciso e Pesaro va a contatto. Caserta perde una palla sanguinosa ma né Daye né Gazzotti riescono a pareggiare, e Downs con un 1/2 scrive il 73-69 finale.
PASTA REGGIA JUVECASERTA – CONSULTINVEST VUELLE PESARO 73-69
Parziali: 15-16; 18-17; 24-17; 16-19
Progressione: 15-16; 33-33; 57-50; 73-69
Tabellini
Mvp: Downs e Hunt per il fatturato offensivo, ma decisivi Gaddefors e Ghiacci per quanto offerto in difesa
Wvp: Scegliete voi tra il terzetto di lunghi Walker/Shelton/Candussi ed il timidissimo Daye da 19 tiri