Tutto da copione nel lunch match della Unipol Arena. Troppo forte Reggio Emilia per la Virtus Bologna, che lotta fieramente per due quarti e mezzo, ma poi soccombe contro una squadra nettamente superiore qualitativamente e mentalmente. La Grissin Bon, così, si prende il titolo di campione d’inverno, chiudendo il girone d’andata a pari merito con Milano, ma con lo scontro diretto a favore. Gli uomini di Menetti hanno giocato la classica partita da grande squadra contro un’avversaria inferiore: 20’ di studio, subendo anche qualcosa di troppo, specie nei pressi del ferro, e poi un’accelerata decisa a inizio secondo tempo per incanalare la gara nei propri binari e far diventare l’ultima frazione semplice accademia.
Lo strappo è arrivato circa a metà del terzo quarto, con gli ospiti che provavano a scappare già da qualche minuto, salvo vedere Bologna rimanere attaccata disperatamente all’incontro quasi esclusivamente grazie a Pittman (24 punti e 8 rimbalzi) e alle giocate di un ottimo Michele Vitali (13 punti). L’ingresso in campo di Darjus Lavrinovic, però, ha cambiato le sorti dell’incontro, insieme alla verve ritrovata di Vlado Veremeenko. Il duo di lunghi ha messo tutte le giocate che hanno prima allargato la forbice dell’incontro attorno alla doppia cifra, con un parziale complessivo di 19-7 che ha portato il punteggio dal 41-40 Grissin Bon al 60-47 della terza sirena, per poi spalancarla fino al +22, ricucito almeno per l’onore dai bianconeri di casa negli ultimi minuti.
Darjus Lavrinovic ha mostrato nuovamente tutta la sua classe, distillando perle in maniera chirurgica. Gli sono bastati 17’ di campo per prendere la partita e rigirarla come un calzino, facendo il proprio comodo praticamente in ogni situazione offensiva che gli si è presentata, scherzando letteralmente ogni avversario che Valli ha provato a mettergli in marcatura, e leggendo come un libro aperto anche gli schieramenti a zona tentati dal coach avversario. Il +18 di plus/minus accumulato parlato più di mille parole.
Dietro tutta la squadra ha giocato una partita solida. Bene, come detto, Veremeenko che, dopo un primo tempo negativo, si è acceso al momento giusto, mettendo in difficoltà Pittman, riuscendo almeno a farlo pagare in difesa alla sua squadra. Polonara e Della Valle sono andati a strappi, giornata tranquilla, invece, per Aradori, mentre sono stati preziosissimi in difesa De Nicolao e Gentile, che hanno pressato a più non posso tutti i portatori di palla bolognesi, scoprendo ulteriormente il nervo su cui la Virtus sente più dolore.
Proprio la difesa, infatti, è stato il fattore che ha deciso la partita in favore della Grissin Bon. Dopo un primo quarto dove è stato concesso qualcosa di troppo alla Obiettivo Lavoro, la truppa di Menetti ha cominciato a stringere le maglie sempre di più, così che, alla lunga, un attacco già di per sé non particolarmente brillante come quello bolognese, non ha più trovato soluzioni vedendo rapidamente dilatarsi il distacco nel punteggio e con se vedendo anche la possibilità di vincere la gara svanire.
Poco da aggiungere su Bologna, infine. Che ha provato a fare la sua partita, ma ha picchiato contro una squadra obiettivamente più forte e contro cui, molto probabilmente, nove volte su dieci non ci sarebbe partita. Come al solito i ragazzi di Valli hanno eseguito il piano partita previsto in maniera mirabile. Ritmi controllati in attacco, rifornimenti continui a Pittman in attacco e rientri difensivi fulminei per non concedere niente in contropiede a Reggio.
Ma nel momento in cui Pittman ha dovuto rifiatare o comunque la difesa è riuscito a prendergli un minimo le misure, nessuno, se non a sprazzi Vitali, ne ha fatto le veci, con Gaddy incartato dalla difesa dei pari ruolo avversari, Fells irritante come suo solito e Odom in versione ectoplasma. Insomma, va bene i miracoli, ma così è chiedere un po’ troppo (39,8% al tiro con 4/17 da tre ala fine). Resta ora da mettersi davanti al televisore questa sera e fare il tifo per Pesaro nello scontro diretto con Torino, dando un occhio anche al punteggio di Capo d’Orlando nel pomeriggio. Sarà un girone di ritorno di passione per i colori bianconeri, ma questo, in linea, ce lo si aspettava.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – GRISSIN BON REGGIO EMILIA 67-77
Parziali: 22-19; 12-17; 14-24; 19-17;
Progressione: 22-19; 34-36; 47-60; 67-77;
MVP: Darjus Lavrinovic. Che giocatore. Uno dei pochissimi veri fuoriclasse rimasti nel nostro campionato. Quasi irridente la facilità con cui riesce a far quello che vuole contro un’opposizione lontana anni luce dal suo livello cestistico. Quasi illegale, verrebbe da dire.
WVP: Courtney Fells. Sembrava impossibile, ma a Bologna rimpiangono Penny Williams. Bisogna decidere se è più scarso o fastidioso. Perché scarso lo è, il campo lo ha dimostrato senza appello, però, nel momento in cui è chiaro anche ai muri che non sei un fattore in attacco, diventi fastidioso quando continui a forzare cose che, forse, anche lo Stephen Curry di questi chiari di luna, penserebbe due volte se prendere o meno.
Nicolò Fiumi