La Tezenis Verona sembra aver sviluppato un certo talento ad uscire da situazioni complicate. Stavolta a farne le spese è l’Alma Trieste, che soccombe 79-62 dopo essere giunta al PalaOlimpia con buone speranze. I giuliani si illudono con una discreta partenza ma pagano le troppe palle perse, ben 18, e una difesa scaligera finalmente ritrovata. Ricci è il grande protagonista con 17 punti e 15 rimbalzi, aiutato da Boscagin e da un Cortese che si dedica alla difesa e morde nei momenti giusti. Passi avanti anche dalla coppia Spanghero-Saccaggi, Trieste vince nettamente il confronto a rimbalzo ma paga la cattiva serata offensiva di troppi elementi, con il solo Landi a spiccare con 21 punti.
3055 spettatori, torna in quintetto Spanghero arriva un altro brutto avvio per i gialloblù che si trovano subito sotto 2-9. Il secondo fallo di Chikoko stavolta arriva dopo 5 minuti, Cortese mantiene in vita Verona che però stavolta mostra una discreta difesa e aggancia sul 13-13. Nessuna delle due squadre combina più nulla fino alla fine del primo periodo.
Percentuali in crescita nel secondo parziale, con un convalescente Spanghero ad aprire apre quattro azioni di fila in cui le due squadre vanno a segnoa da 3. Trieste pressa a tutto campo ma è più brava la Tezenis a forzare perse avversarie, con Ricci che dalla lunga distanza fa 31-25. “Pippo” fa +11 per il 36-25, Verona però spreca tutto, sale in cattedra Landi e in 1’30” Trieste torna in scia. Boscagin manda al riposo sul 38-33.
Non cala la concentrazione dei ragazzi di Crespi, bravissimi a limitare le scorribande di Pecile e Parks. Boscagin in entrata fa ancora 47-36 dopo cinque minuti, a tenere in vita Trieste è Bossi con tripla e contropiede per il 52-43. Replica immediata con un 8-0 firmato Saccaggi per il 60-43 di fine terzo periodo.
Non segna nessuno per tre minuti prima di una rocambolesca azione che frutta 5 punti a Trieste, con tecnico a Crespi che ha visto probabilmente a ragione un tocco del pallone sulla struttura. Sul 62-48 pensano ancora Boscagin e uno scatenato Ricci a tarpare le ultime speranze ospiti. Pecile litiga con Ricci e chiude nel peggiore dei modi con un antisportivo che è anche il suo quinto fallo, Trieste alza così bandiera bianca. A quattro dalla fine ennesima tripla di Spanghero per il 72-51, c’è tempo solo per qualche canestro di Landi fino al 79-62 finale.
TEZENIS VERONA – ALMA AGENZIA PER IL LAVORO TRIESTE 79-62 (13-13;25-20;22-10;19-19)
Tabellino
(foto scaligerabasket.it)
MVP: risponde fragorosamente presente Giampaolo Ricci, spesso il più discusso di questo inizio di stagione. Segna, serve assist precisi ai compagni, si butta con energia su ogni pallone, propiziando gli strappi decisivi con il tiro da fuori. Il tabellino dice 17 punti , 15 rimbalzi, 4 assist e 28 di valutazione.
Il peggiore: segna subito Zahariev, non lo farà praticamente più con un 2/11 dal campo a cui aggiunge 3 perse.
SALA STAMPA
Dalmasson: in questi due giorni avevo temuto questo approccio, in quanto era palese che Verona avrebbe giocato questo tipo di partita ma non siamo comunque stati pronti. Loro hanno giocato con molta più voglia e più determinazione, unico obiettivo alla nostra partita. Tecnicamente ci sono già superiori, non abbiamo colmato il divario ma anzi abbiamo subito anche in quel punto.In tre giorni abbiamo visto due squadre completamente diverse nell’approccio e nel gioco, questa incostanza è ormai conclamata.
Non abbiamo nessun giocatore che nei momenti di difficoltà possa segnare in attesa che magari ci si risvegli, o rendono tutti o nessuno. Pecile ci ha provato a prendersi qualche responsabilità in più, per lui giocare due partite in tre giorni fa sicuramente la differenza e stasera non gli sono riuscite certe soluzioni. Purtroppo in questi momenti non c’è nessuno che gli possa togliere la palla di mano, la sua qualità di gioco è fondamentale.
Domenica si è vista una partita bellissima, evidentemente non siamo questi ma quando hai una squadra giovane può succedere. L’obiettivo nostro è prima salvarsi poi far giocare i giovani, per il terzo anno consecutivo siamo nettamente primi in questa classifica. In quello che stiamo facendo c’è grande coerenza.
Crespi: questa squadra arrivava da 5 vittorie di fila con crescita continua, poi si è trovata senza Ray e Matteo. Lo stesso Dalmasson, persona per cui ho grande stima, nel prepartita aveva sottolineato quanto sono fondamentali in attacco e difesa. Abbiamo perso due partite, prima con Imola che ha giocato benissimo poi con Jesi per errori individuali, e non si è mai sottolineato, io per primo, come mancassero due giocatori.
Le valutazioni su una squadra vanno fatte quando è al completo, altrimenti non si parla di pallacanestro. Trieste è un esempio di come si costruisce un progetto: con il settore giovanile, con la continuità di un allenatore e un sistema simile da college e l’esperienza di Pecile che si è integrato come capitano.
Il tifo incrociato delle due tifoserie per salutarsi è stato bellissimo: questa è la vera cultura sportiva che mi piace vedere, non le radio che parlano per niente. Non il vedere le squadre di calcio giocare dopo 10 giorni di vacanza a metà stagione e magari tocca pure leggere giudizi su di loro in base alla partita di oggi.
Ricci dopo due mesi era il problema di questa squadra, uno che doveva essere cacciato: oggi ha fatto vedere che ha un grande cuore, che ci tiene umanamente e professionalmente a quanto sta facendo.
Io dico sempre che le percentuali di tiro non le puoi controllare, invece oggi siamo stati bravi e solidi e abbiamo pareggiato anzi superato l’energia di Trieste. La pressione? Quella ce l’ha chi si alza alle sei di mattina per andare a lavorare, non un giocatore di basket.