Cremona vs Pesaro, lo scorso anno ed in passato sarebbe stata una gara in chiave salvezza, domani sarà una gara in chiave salvezza solo per Pesaro nonostante la perdurante, e quasi cronica, crisi tecnica di Torino abbondantemente ancorata sul fondo della classifica che di fatto ha già sancito quale squadra dovrà giocare il prossimo anno in A2.
Per Cremona invece domani un nuovo, esaltante capitolo di avvicinamento ai Playoffs e non certo in una posizione poco appetibile, tutt’altro. Al Palaradi quella di domani sarà una partita che i lombardi dovranno però giocare con attenzione e dedizione, Pesaro come ormai accade da tre anni a questa parte, inizia in sordina per poi chiudere in crescendo con un roster che lentamente si amalgama, facendo vedere di fatto i sorci verdi a tutte le avversarie nel girone di ritorno.
Probabilmente così sarà domani, lo sa perfettamente Cesare Pancotto che, come ogni vigilia di ogni gara, racconta la sua visione di come i suoi ragazzi dovranno affrontare la Vuelle:
“Ventiquattresima partita che giochiamo e ventiquattresima partita in cui non daremo niente per scontato. Oltre questo decima partita che giochiamo senza il nostro capitano e playmaker titolare Luca Vitali.
Pensando a queste ultime sette partite penso a una volata del ciclismo in cui tutti quelli che partecipano alla volata guardano lo striscione finale e quindi cercano di spintonare e cercano di correre tutti contro tutti.
Il nostro obiettivo è quello di non guardare né avanti né indietro ma quello di correre più forte di qualsiasi avversario che avremo davanti, a fianco o dietro.
Pesaro, nostra avversaria, viene da un buon momento con tre vittorie nelle ultime cinque partite. Tre vittorie contro tre grandi squadre come Reggio Emilia, Trento e Sassari ma anche due trasferte a Bologna e Brindisi dove ha fatto grandi partite.
Questo rende merito sia alla società che all’allenatore e alla squadra che hanno saputo prendere in pugno la situazione e aggredirla.
Pesaro ha un quintetto base di assoluto valore in cui è vero che spicca Austin Daye che è un campionissimo di cui ho avuto l’onore di allenare il padre, ma è un quintetto dove ci sono giocatori come Lacey che ha fatto un grandissimo miglioramento e Christon, Lydeka e Shepherd che portano grande solidità.
Ancora più importante è però il fatto che dalla panchina arrivano giocatori che danno grande energia e portano grande motivazione. Tra questi un ragazzo che voglio salutare e ringraziare che è Giulio Gazzotti.
Pesaro è una società di tradizione e una società che riconosce i momenti.
Nella partita con Sassari, se non ho letto male, c’erano seimila spettatori, questo per far capire quanto una storia e una tradizione possono aiutare e possono accompagnare una società e quanto questa storia e questa tradizione devono avere un significato nelle varie vicissitudini della vita della società stessa.
Per quello che ci riguarda dobbiamo costruire una partita della consapevolezza con grande personalità per sviluppare al massimo il nostro sistema.
Per farlo è chiaro che l’elemento dell’intensità e dell’aggressività deve essere predominante per aiutare poi gli aspetti tecnici sia in chiave difensiva che in chiave offensiva.
Se siamo diventati la squadra rivelazione, oggi posso dire che siamo diventati la rivelazione più continua dell’anno”.
Cremona, 19 marzo 2016
Ufficio stampa
Vanoli Basket