E’ una Virtus ufficialmente rigenerata. La vittoria del turno pasquale contro Cremona ne è stata la dimostrazione. I bolognesi hanno giocato un’altra ottima partita (terza vittoria nelle ultime quattro) e fatto un altro passo verso la salvezza. Vittoria, tra l’altro, ancora più pesante considerando i contemporanei successi di Caserta a Pesaro e di Torino a Pistoia, che mantengono la Obiettivo Lavoro a +4 dell’ultima piazza, con una partita in meno da giocare alla fine e con, sempre, il confronto diretto con la Manital in casa, eventualmente. E’ stata, come detto, un’ottima Virtus, a conferma di quanto di buono visto dal ritorno in città di Andre Collins. Tutti i giocatori scesi in campo hanno dato il loro contributo, prima difensivo e poi offensivo contro una squadra, non dimentichiamo, che occupa la terza piazza in campionato. Cremona, va detto, presentandosi senza il lungo degente Luca Vitali ha perso parecchia della propria pericolosità, ma si è confermata comunque squadra che respira aria di alta classifica non casualmente, riuscendo a rimanere aggrappata alla partita sempre, pur in un’uscita decisamente negativa.
Gli uomini di Pancotto hanno pagato una pessima serata di tiro pesante (9/29 con 4/14 del duo Turner-Washington) accoppiata a tanti errori banali e ad una gestione del pallone poco oculata, specie in situazioni di transizione e contropiede. Il momento migliore è stato certamente nella terza frazione, quando l’unica fiammata di Elston Turner aveva riportato gli ospiti fino al -3 sul 43-40. Bologna, però, ha subito risposto con una tripla di Mazzola, che ha immediatamente allargato la forbice del divario, epitome di una situazione che ha caratterizzato tutta la partita, con Cremona a far da inseguitrice e la Virtus (mai in svantaggio) ad allungare e accorciare l’elastico della dote di vantaggio a disposizione.
Il primo ad accendersi, in un attacco decisamente più ispirato di quello lombardo (18/27 da due, 52% dal campo), è stato Hasbrouck, segnando la strada per una squadra pronta alla caccia dei due punti. Gambe piegate e reattive in difesa per far sudare alla Vanoli ogni pallone, limitando Cusin e compagni a un primo quarto da 13 punti. Preludio al primo allungo dei padroni di casa, con un parziale di 13-2 e i primi segnali confortanti di un attacco, con sette diversi giocatori a segno nel frangente. E anche quando un momento di smarrimento arbitrale aveva fatto tornare a contatto Cremona, sono state una tripla di Collins e una bella invenzione di Gaddy a far andare al riposo i bianconeri su di un confortante +9 di divario.
Tra i tanti uomini a bersaglio, però, come al solito, il più servito è stato Dexter Pittman nei pressi del canestro. Il lungo da Texas University, questa volta, non è mancato all’appello, dando grande sostanza alla squadra (doppia doppia da 15+11 e 7 falli subiti), dominando nell’area e creando un solco decisivo per l’esito della gara. Sue le giocate per il +10 in apertura di secondo tempo. Prima del rientro più corposo di Cremona, con Turner, troppo a lungo fuori dai giochi, capace di trovare otto punti in una manciata di minuti. Una tripla di Mazzola, come detto, ha però rimesso in carreggiata i bolognesi che rischiavano di sbandare e il finale di quarto di Michele Vitali da cinque punti ha ridato nuovamente ossigeno prezioso in vista delle ultime curve (55-48 Virtus al 30°).
Ossigeno talmente prezioso da permettere alla Obiettivo Lavoro di far sembrare l’ultimo quarto una pura formalità, segnando a ripetizione e mettendo la parola fine sulla partita con un paio di triple di Hasbrouck e Odom che, seguite agli appoggi di Pittman nel pitturato, hanno reso vani i tentativi, non troppo convinti, di Cremona di recuperare una partita nata male.
Gli uomini di Pancotto hanno, in effetti, pagato a caro prezzo la mancanza di regia (17 palle perse), specialmente contro una squadra che ha fatto grande pressione per accentuare ulteriormente questa carenza. McGee non è un playmaker, Markel Starks ancora non è nei meccanismi della squadra e anche l’esperimento Cazzolato in quintetto per guadagnare minuti nelle rotazioni non ha pagato dividendi. Si è andati, così, avanti un po’ di improvvisazione, sperando nella buona mano di Mian da dietro l’arco o negli assoli di Deron Washington. Così facendo, però, senza avere un filo logico a far da guida, si è finiti per inseguire senza convinzione una squadra, questa sera, con idee più precise. Se non altro, gli altri campi hanno portato buone notizie, con la conquista matematica dell’accesso ai playoff, ma è chiaro che per fare strada bisognerà lavorare per migliorare il gioco di squadra e la lucidità nella gestione del pallone.
Avanti con fiducia, invece, Bologna, dopo svariati tentativi la strada intrapresa sembra, finalmente, quella giusta. Ora arriva un nuovo turno casalingo con Trento, poi due trasferte a Cantù e Pistoia, prima del match da non fallire in casa con Torino. La speranza e di arrivarci già tranquilli, ma se anche non dovesse essere, con questo atteggiamento la sensazione è che si parta da una posizione favorita.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA – VANOLI CREMONA 73-66
Parziali: 16-13; 22-16; 17-19; 18-18;
Progressione: 16-13; 38-29; 55-48; 73-66;
MVP: Dexter Pittman
WVP: Markel Starks
SALA STAMPA
Giorgio Valli
Paolo Lepore (Cesare Pancotto, in polemica con Giorgio Valli, non si è presentato)
Nicolò Fiumi