Dominio Villanova nella prima semifinale delle Final Four di Houston. Finisce con un imbarazzante 95-51, un +44 davvero difficile da immaginare prima dell’incontro, la più larga vittoria di sempre in una semifinale nazionale. Partita terrificante dei Wildcats, che hanno distrutto totalmente Oklahoma, con un Buddy Hield (9 punti, 4/12 al tiro e 4 perse) bloccato dalla difesa avversaria. La gara è durata si e no una decina di minuti, ossia quando è arrivato il primo di numerosi parziali piazzati da Villanova.
Un 12-0 che ha dato il primo vantaggio in doppia cifra. Da lì Oklahoma ha tentato una disperata rimonta che li ha visti tornare al massimo a 9 punti0020di scarto in apertura di secondo tempo. Poi, i ragazzi di Jay Wright hanno chiuso la pratica con una decina minuti di basket celestiale: 33-4 il parziale del frangente. Canestri da tutti (72% al tiro complessivo, 11/18 da tre), in particolare da un Josh Hart inarrestabile: 23 punti, 8 rimbalzi, 4 assists, 10/12 dal campo. Triple da Jenkins (18 e 8 rimbalzi) e Aricdiacono (15). L’impatto dei panchinari Bridges e Booth. Tutto ispirato da una difesa che ha stritolato i Sooners (17 palle perse, 32% al tiro, 6/27 da tre punti), forzando una miriade di palle perse.
Lo stesso Hart e Bridges si sono divisi i compiti difensivi su Hield, rimanendovi appiccicati, tentando di impedire anche le ricezione a 7/8 metri dal canestro. Senza la guida del proprio cannoniere, OU si è sciolta come neve al sole, confermando l’idea di una squadra nel complesso discreta, ma non eccezionale, trascinata da un fenomeno come il bahamense.
Leggere le cifre fa davvero paura, ed evidenziano un divario che è stato netto, ma forse troppo ingeneroso nei confronti di una squadra, quella dei Sooners, che semplicemente si è trovata di fronte una montagna troppo alta e per cui non aveva attrezzature adatte alla scalata. Villanova, inoltre, vendica così la pesante sconfitta subita in regular season nel torneo disputato alle Hawai’i: 78-55. 23 punti di scarto pro Oklahoma. Quanto tempo sembra passato.
E invece sono solo quattro mesi abbondanti. In cui Arcidiacono e compagni si sono trasformati in una schiacciasassi che ora va alla Finale nazionale con tutta l’intenzione di coronare un Torneo giocato in maniera superlativa con quel titolo che manca dal 1985.
La cronaca dell’incontro. Buddy Hield apre subito la partita a modo suo, segnando da tre punti, ma poi entra in scena l’attacco di Villanova, che va a cercare Ochefu e manda Arcidiacono a segnare in contropiede grazie alla difesa. Hield, al solito, non è timido, mentre Cousins e Woodard attaccano il pitturato per trovare scarichi ai propri lunghi, che ringraziano.
Al primo time out è 10-9 Villanova. I Wildcats provano subito la zona a fronte pari, che Cousins saluta con due canestri da tre punti (uno di tabella). I ragazzi di Wright, però, non hanno certo intenzione di farsi impressionare: rispondono con la stessa moneta, in sequenza, Jenkins, Aricdiacono e Bridges, facendo segnare sul tabellone 19-17 per i propri colori, in una partita davvero molto godibile.
La difesa di Nova comincia a salire di intensità e forza quattro palle perse consecutive a Oklahoma, che concede il primo riposo a Hield. Hart mette quattro punti a fila e Jenkins ne aggiunge cinque: fa 12-0 di parziale per i Wildcats e primo momento di emergenza per Lon Kruger che ferma la partita nuovamente, mentre il tabellone dice 28-17 Villanova.
La presenza di Ochefu è fondamentale. Il centro nativo di Baltimore garantisce ai suoi una presenza interna che i Sooners non riescono a gestire. Il numero 23 segna e fa segnare, fornendo assists preziosi ai frombolieri schierati sull’arco. Nel mezzo Hart prende in mano la gara in attacco e in difesa toglie dalla partita Hield, francobollandolo. Oklahoma crolla a -16 (21-37) con 3:51 da giocare.
Christian James regala ossigeno puro ai Sooners con cinque punti, Hield trova un gran numero in penetrazione per provare a scrollarsi di dosso la difesa di Nova, ma Josh Hart continua ad essere inarrestabile: cinque punti anche per lui, con triple sul finire di primo tempo che significa 42-28 Villanova, massimo svantaggio in stagione dopo 20’ per Oklahoma, che conta già 9 perse e vede gli avversari tirare addirittura il 67% dal campo.
Hield inizia il secondo tempo con un canestro. Oklahoma esce dagli spogliatoi con più energia, ma non altrettante precisione al tiro. Tanti rimbalzi offensivi, però, permettono ai Sooners di mantenersi in partita. E ci pensa Woodard a dare la scossa ai suoi: tripla, 2/3 ai liberi e tap in sull’errore al terzo tentativo. Sette punti che riportano Oklahoma sotto la doppia cifra di vantaggio (46-37 con 16’ alla fine). Josh Hart però non è d’accordo: gioco da tre punti e canestro in penetrazione, Nova di nuovo avanti comodamente, mentre gli avversari continuano a sparacchiare in attacco con un tema abbastanza monocorde e affidato solo alle conclusioni da fuori.
Partita che pare obiettivamente segnata. OU costruisce anche buoni tiri, ma continua a sbagliarli costantemente. Ai Wildcats basta continuare ad affidarsi ad uno scatenato Hart per mantenere il controllo agevole sulla semifinale. Phil Booth segna da tre punti in transizione ed è 62-41 con poco più di 11’ al termine. E da lì si apre la diga: cinque punti di Jenkins, Brunson in contropiede, tripla di Aricdiacono. Goleada Wildcats: 79-41, addirittura 33-4 di parziale. A Oklahoma non resta che cercare di salvare l’onore in qualche modo.