Nonostante un primo tempo di assoluta sofferenza, la vittoria con la Tunisia, la cosa che contava davvero per l’esordio di Italbasket al Torneo Preolimpico, è arrivata. E forse basta questo a rendere dolce il risveglio di giocatori e tifosi azzurri la mattina dopo il primo impegno al Torneo Preolimpico di Torino, l’evento nel quale la Nazionale di basket cerca il pass per i Giochi Olimpici di Rio.
Contro la modesta Tunisia non è stata una bella Italia. I primi 20′ di gioco, infatti, hanno offerto una versione della squadra azzurra assolutamente rivedibile, con giocatori molto concentrati a eseguire gli schemi piuttosto che a giocare a basket. Si spiega anche così l’esiguo vantaggio con cui Belinelli e compagni hanno chiuso il primo tempo, facendo sorgere più di un dubbio sull’approccio mentale e fisico al torneo torinese.
Il 36-14 del secondo tempo ha spazzato via ogni perplessità, anche se resta la sensazione che il risultato finale sia frutto non solo degli indubbi meriti degli azzurri, ma anche degli evidenti limiti degli avversari, capaci di mettere a segno un solo canestro nel terzo quarto (22-2 il parziale per l’Italia) e di chiudere la gara con un misero 23% da due punti.
Da qualsiasi angolazione si guardi il risultato finale, comunque, l’importante è che Italbasket si è ritrovata con il passare del tempo. E forse è meglio che le cose siano andate proprio così. Una gara troppo semplice non avrebbe dato ai giocatori di Messina la percezione di quanto lavoro sia stato compiuto ma, soprattutto, di quanta strada si debba ancora percorrere per arrivare a Rio de Janeiro.
Oggi, invece, l’Italia sa che non può permettersi alcun passaggio a vuoto, neanche contro i modesti tunisini, figuriamoci contro squadre più attrezzate come la Croazia, che proprio questa sera sfiderà gli azzurrri (ore 21). O magari come la Grecia, che nel match d’esordio ha fatto un solo boccone dell’Iran, dimostrando di essere compatta ed efficace ben oltre le tante assenze del proprio roster.
Ben vengano, dunque, le difficoltà avute nel primo tempo della gara con la Tunisia, che da una parte hanno la funzione di monito, dando a tutti la certezza che a Torino nessuno regalerà niente, e dall’altra sono un ottimo viatico per il futuro, considerato che la squadra azzurra è stata in grado di uscire brillantemente dalle secche in cui i tunisini l’avevano portata nei primi 20′ di partita.
Sotto con la Croazia, dunque, sperando che gli spettatori sugli spalti siano numerosi e caldi come quelli di ieri sera (oltre 9.800 persone sulle tribune del PalaAlpitour) e che l’Italia giochi in modo fluido per tutti i 40′ della gara contro la squadra di Petrovic. Una vittoria regalerebbe all’Italia il primo posto nel girone e la concreta possibilità di non incrociare la Grecia nella semifinale di venerdì prossimo. Ma andare così avanti con la mente è assolutamente inutile: il Preolimpico è un torneo che va vissuto un passo alla volta, una partita alla volta e, come nel caso del match con la Tunisia, un minuto alla volta.