Prosegue immacolato il cammino della Virtus Bologna, che non fa sconti nemmeno a Mantova, travolgendola per tutto l’incontro, chiuso con un +28 forse un po’ troppo generoso. Nonostante il fatto di essere reduce dalla retrocessione, considerati i proclami al ribasso dell’estate e una situazione societaria tutt’altro che limpida, la squadra di Ramagli è certamente una delle sorprese di queste primissime giornate di campionato. Non tanto per le vittorie, volendo anche da pronostico, ma per il modo in cui sono arrivate. La squadra gioca già molto fluida (19 assists su 32 canestri), appoggiandosi soprattutto a Umeh e Lawson che sono partiti in grandissima forma, e, soprattutto in difesa, mette un’energia davvero contagiosa. Oggi la Dinamica Generale ha giocato una partita generosa, cercando di non mollare mai, ma ogni volta che ha un minimo abbassato la guardia, Bologna ha punito con la puntualità e il cinismo della grande squadra, aumentato dal fatto che, per la prima volta, ha potuto contare su tutti i propri effettivi, avendo recuperato sia Michelori che Ndoja.
Meno responsabilità, allora, sulle spalle dei ragazzini, che hanno potuto più gestirsi, sapendo che la partita passava più che altro per le mani dei compagni di squadra più navigati, pur senza sfigurare. Hanno potuto, per esempio, vedere un Guido Rosselli (15 punti, 5 rimbalzi, 2 stoppate, 4 assists) totale, che ha giocato una partita di grande completezza, segnando in attacco, mostrando presenza a rimbalzo e lavoro per la squadra, chiudendo con una valutazione di 28 che ha detto tutto quello che c’era da dire.
Umeh e Lawson, come al solito, hanno fatto il grosso del compito offensivo (46 punti complessivi), in particolare Umeh (19 punti e tre triple consecutive in avvio) ha dato lo slancio per la fuga ai suoi nel primo quarto con tre canestri pesanti (ottima giornata di tiro per le V Nere, sporcata un po’ nel finale, ma comunque dieci canestri pesanti a bersaglio) e mostrando di essere un vero e proprio fattore per questo campionato, facendo parecchio male alla difesa mantovana anche in penetrazione. Lawson ha massacrato a turno Candussi e Bryan, con una partita da 25 e 13 rimbalzi, dominando in lungo e in largo offensivamente, entrando però anche con costrutto nei meccanismi difensivi di squadra.
La difesa, nuovamente, ha fatto la differenza: ben 13 recuperi, 17 le palle perse forzate. Il marchio difensivo ormai è evidente, Bologna non cala di intensità anche quando la partita è palesemente chiusa e continua a lottare su ogni possesso con tutti e cinque gli uomini sul campo.
Mantova ne ha fatto le spese da subito, con i bianconeri che sono partiti 7-0 e poi 15-4, con Umeh e Rosselli sugli scudi. DeAndre Daniels è stato l’unico ad essere ispirato con costanza in attacco (16 punti e 9 rimbalzi) e da subito la barca di coach Martelossi ha iniziato a imbarcare acqua. LaMarshall Corbett non ha segnato per tutto il primo tempo, e allora il solo Giachetti ha provato a portare qualcosa alla causa, mentre Candussi e Bryan sbattevano senza esito contro i chili di Lawson e i gomiti di Michelori e Amici (1 punto, 0/6 dal campo e 6 palle perse) non trovava modo di accendersi. Il vantaggio si è rapidamente dilatato, con la Virtus in fiducia che ha trovato anche canestri fortunosi (vedi una tripla di tabella da otto metri di Penna) e Spizzichini e Ndoja (buon rientro con 10 punti 5 rimbalzi) che portavano dosi di ecletticità e tiri ignoranti.
Al 50-32 dell’intervallo la partita sembrava già segnata. Corbett (12 punti alla fine) con l’unica fiammata della partita provava a rimetterci un po’ di pepe sopra, ma una tripla di Ndoja e il solito Lawson tornavano a chiudere ogni spiraglio, indirizzando l’incontro verso gli ultimi dieci minuti di garbage time.
Dopo tre partite si possono cominciare a tirare le primissime conclusioni. E se, da parte della Virtus sono chiaramente molto buone, da quella mantovana sono abbastanza grigie. Certo, l’arrivo tardivo di Daniels e l’altrettanto tardivo inserimento di Giachetti hanno creato problema alla Dinamica Generale, che però, dopo tre gare, si trova ancora a quota zero in classifica, una graduatoria molto decisamente peggiore di quello che è il reale valore dei mantovani, che hanno dimostrato il proprio valore, perdendo anche a causa di qualche episodio sfortunato fin qua. Certo lo stop di oggi è pesante, ma il fatto di aver incontrato quella che è, forse, la squadra più in forma del campionato, non ha certo aiutato.
In casa Segafredo, invece, si continuerà a lavorare come sempre: a testa bassa, senza proclami, sapendo che la strada da percorrere è ancora infinita. Prossima ospite alla Unipol Arena sarà Ravenna, che proprio oggi ha messo in serie difficoltà l’altra bolognese, cadendo solo nel finale. Un’altra partita da non prendere sotto gamba, per proseguire nella crescita e mettere importante fieno in cascina.
VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA – DINAMICA GENERALE MANTOVA 92-64
Parziali: 28-19; 21-14; 22-23; 20-9.
Progressione: 28-19; 50-32; 72-55; 92-64.
MVP: Se il duo americano ha fatto pentole e coperchi in attacco, la prestazione di Guido Rosselli è stata davvero totale e decisiva. Sicuramente una delle maggiori armi in più della Virtus fino a qui.
WVP: Serata che davvero non poteva andare peggio per Alessandro Amici. 1 punto con 0/6 al tiro e 6 palle perse. Finisce stritolato dalla difesa avversaria.
Nicolò Fiumi